Mi sonon assegnato alla seconda categoria ma non per falsa modestia.
Sono un caso clinico.
So come fare per far bene ma non sempre ottengo il miglior risultato.
Ci sono le volte in cui potrei fare il cuoco ed altre in cui dovrei finire in galera.
Il mio guaio e che in fase di esecuzione di un qualsiasi piatto, che abitualmente mi riesce bene, non mi accontento di farlo come so ma continuo ogni volta ad elaborarlo per migliorare il risultato e spesso ottengo il risultato opposto.
Infatti mi riesce splendidamente una preparazione che faccio per la prima volta che non le volte successive.
Sarò ammalato?
Non ho mai seguito un corso ad hoc; sono un autodidatta che ha rubato il mestiere guardando altri all'opera per cui penso di essere un istintivo ed un poeta della cucina ma in realtà ignoro la chimica che si sviluppa dal calore, dal rapporto tra gli ingredienti, dal dosaggio degli stessi (se per esempio mi piace l'aglio sono portato ad eccdedere), dai tempi reali di cottura e in definitiva per me la buona riuscita di una preparazione diventa una lotteria.
Ma anche con tutte queste alee mi sarebbe piaciuto aprire una trattoria.
Ciao
Alarico
L’uomo dovrebbe nascer vecchio e morire bambino …
... intanto nasce bambino e muore rimbambito!
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