Re: Re:
Scritto da: °°Bellatrix°° 20/02/2006 15.38
tra i luoghi comuni sul cibo risulta che non è vero che la carne rossa fa sangue
Strano che la futura dottoressina non sia ancora arrivata a ficcare la sua precisazione ...
Quindi ci penso io con un bel copia incolla .......
Il ferro-Fe è indispensabile per il trasporto dell’ossigeno dal polmone ai tessuti e dell’anidride carbonica dei tessuti ai polmoni, e per la respirazione cellulare. Se manca si hanno gravi disturbi, dei quali uno dei principali è l’anemia con difficoltà alla deglutizione, disturbi digestivi, e lingua rossa. Esso si trova soprattutto in alcune alghe (10 g di alghe iziki forniscono quasi 3 mg, di ferro), nei cereali integrali (soprattutto miglio), nel cioccolato, nella frutta secca, nei germi di grano, nei legumi secchi come lenticchie e soia, nel lievito di birra, nelle noci e nei pistacchi. Per chi segue invece la dieta carnea, gli alimenti più ricchi di ferro sono la milza e il fegato degli animali terrestri e alcuni molluschi come cozze, ostriche e vongole.
Negli alimenti il ferro esiste in due forme: ferro emetico legato ai globuli rossi e contenuto solo negli alimenti di origine animale (carne e pesce); ferro non emetico contenuto anche nei vegetali. L’assimilazione del ferro non emetico (tratto dai vegetali), varia notevolmente in base alla composizione dei pasti e alle possibilità di preparazione degli alimenti (interi, macinati, misti tra di loro).
Inibiscono l’assimilazione del ferro il caffè e il tè, mentre la crusca dei cereali, il calcio presente nel latte, e, secondo alcuni, le proteine della soia ne riducono l’assorbimento. È quindi preferibile bere caffè, latte, tè e tisane lontane dai pasti, e da pane semintegrale o integrale a lievitazione naturale.
Fortunatamente esistono però anche fattori che facilitano l’assimilazione del ferro non emetico.
È in particolare utilissimo consumare simultaneamente acido ascorbico (vitamina C): aggiungendo infatti 100 ml. di succo d’arancia alla prima colazione se ne triplica l’assimilazione.
Ne facilitano l’assimilazione anche il consumo simultaneo di glucidi semplici come frutta, miele e orzo germinato, e, per chi non è vegetariano, quello di pesce e carne.
Una dieta vegetariana equilibrata che contenga quindi cereali, frutta secca, germe di grano, legumi secchi, semi oleaginosi, e uova, associati a grandi quantità di frutta e verdura fresche e con un apporto calorico sufficiente, può garantire una quantità di ferro uguale a quella di una dieta mista e largamente sufficiente ai fabbisogni normali.
È comunque indispensabile che le donne in età fertile, con mestruazioni abbondati, e soprattutto in gravidanza, indipendentemente dalla dieta adottata, controllino periodicamente il dosaggio di ferro nel sangue e l’esame emocromocitometrico ricorrendo, quando necessario, all’assunzione degli integratori e dei farmaci necessari come stabilito dal medico.
[Modificato da odiolaradio 20/02/2006 19.01]