Vendemmia divina, come nasce il vino da messa

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00venerdì 8 settembre 2006 14:47

Purezza, assenza di adulterazione e alta conservabilità sono le caratteristiche fondamentali per la produzione del nettare di bacco destinato all'uso sacramentale
Roma, 5 set. (Ign) - Assolutamente naturale e non adulterato. Sono le caratteristiche fondamentali che contraddistinguono il vino appositamente prodotto per le celebrazioni religiose. ''Vinum debet esse naturale de gemine vite et non corruptum'' recita infatti il canone 924 del Diritto Canonico.

A garanzia della purezza del nettare di bacco destinato alla messa, il sacerdote può commissionare la produzione del vino direttamente a un altro religioso oppure affidarsi alla professionalità di produttori autorizzati specializzati nel settore. Tra questi c'è l'azienda vitivinicola Bava di Cocconato d'Asti che, ormai da diversi anni, organizza seminari internazionali dedicati a 'Il vino sull'altare', il prossimo dovrebbe svolgersi nel 2007.

''Il mondo del vino -spiega a Ign Roberto Bava, titolare dell'omonima azienda- ha un grosso debito nei confronti della Chiesa perché il vino è indispensabile nella celebrazione della messa, perciò dove si è diffusa la religione cattolica si è diffusa di conseguenza anche la coltivazione della vite''. ''Perché valga la messa -conferma Bava- il vino deve essere naturale, di pura uva, non artefatto. La vinificazione deve garantire la naturalità''.

Dal punto di vista pratico il vino per la messa deve essere ''ad alta conservabilità'', caratteristica soddisfatta dal tipo 'Alleluja' prodotto dall'azienda di Bava, un vino liquoroso dal colore giallo dorato a base di Moscato d’Asti, adattissimo all'uso sacramentale e con un costo di produzione contenuto. Oltre al tipo 'Alleluja', l'azienda produce anche un altro vino da messa, denominato 'Malvaxìa', che si ottiene dalla vinificazione di uve tardivamente raccolte e passite su graticci in assoluta purezza. ''Questi vini non possono essere acquistati da privati -conclude Bava- perché sono prodotti esclusivamente per le celebrazioni religiose''.

g
00venerdì 8 settembre 2006 15:02
Ke venga da me a kiedere il vino,il prete
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