Wody Allen

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Chiar@
00domenica 3 febbraio 2002 12:01
Ieri sera ho visto "La maledizione dello scorpione di giada" e mi sono piuttosto divertita. Devo ammettere che gli ultimi due film di Allen che ho visto mi sono piaciuti, mentre prima non riuscivo a vederne nemmeno uno intero...che sia maturata io? Oppure è lui che ha cambiato un po' stile? [SM=x39851]
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Gran Cassiera Mentecatta - al momento sono
mandami un sms!
marlowe
00lunedì 4 febbraio 2002 10:05
Ho fortemente e rigorosamente represso il desiderio di lasciarmi andare a una trattazione saggistica su Woody Allen. Sul personaggio esiste del resto una bibliografia sterminata: recensioni, pamphlet, biografie non autorizzate, denunzie giudiziarie, perizie di tribunale, autobiografie, antologie di dialoghi, raccolte di battute, dossier scandalistici, profili psicanalitici, articoli, saggi ponderosi, tesi di laurea, volumi di pettegolezzi: un repertorio che sfida la bibliografia napoleonica.
Così però rischiavo inevitabilmente di diventare più noiso dello stesso Allen quando semina di tedio (a piene mani) i suoi film.
Woody Allen, che ammiro moltissimo, mi ha molto divertito con i film d'esordio, mi ha incantato e sedotto con "Manhattan", mi ha intrattenuto con "Radio Days", mi ha irritato con "La rosa purpurea del Cairo", "Zelig" e qualcun altro (non pochi) dei suoi film; con altri mi lasciato del tutto indifferente.
Il fatto è però che anche nel più brutto film di Allen, qualcosa da salvare c'è sempre: una battuta, una riflessione, un'espressione, una notazione psicologica. Troppo poco per salvare un intero film, troppo per gettarlo via.
Il suo dramma è quello di volere sempre essere intelligente; e un'intelligenza che non riposa mai alla fine si surriscalda, va in fuori giri, farnetica o farfuglia. Viene la tentazione di suggerirgli: per favore, signor Genio, potrebbe sforzarsi di essere un pochino stupido. Esca, la prego, dal suo personaggio. Diventi, magari anche poco e per poco, un uomo.
Per cavarmela, alla Woody Allen, con una battuta, direi che per uno che ha sempre avuto da raccontare soltanto se stesso 28 film sono troppi. Nemmeno Dio, con la Bibbia, è stato così prolisso.
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Saluti
Marlowe

[Modificato da marlowe 04/02/2002 10:07]

Chiar@
00lunedì 4 febbraio 2002 10:27
Guarda io non sono una conoscitrice di Allen quindi non posso proprio dire nulla in materia...quello che mi ha colpita nei due film che ho visto di recente è stata la sorprendente concentrazione di battute nei botta e risposta. In "Criminali da strapazzo" i primi 5 minuti con la moglie sono esilaranti, e in "La maledizione dello scorpione di giada" quando si becca con Miss Fitzgerald mi ha fatta capottare più di una volta.

Per il resto, mi fido ciecamente della tua analisi! [SM=x39854]
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marlowe
00lunedì 4 febbraio 2002 10:49
Qualche anno fa, Chiara, a Cannes ho assistito a una retrospettiva su Woody Allen. In pochi giorni mi sono visto una quindicina di film, uno di seguito all'altro. E' stato lì - spettatore in oscillazione tra grande divertimento e grande noia - che mi sono formato su Woody Allen l'idea critica che ho cercato di sintetizzare nel mio precedente post. Allen è un grandissimo autore-regista, un genio. Non c'è dubbio. Ma, come tutti i geni, qualche volta rompe terribilmente le scatole. E' verissimo, come tu sottolinei, che il meglio di sè Allen lo dà con la pirotecnia delle sue battute: soprattutto quando, abbandonato il registro maniacale, si esprime su quello della malinconia.
Nella cartella Citazioni citabili ho raccolto qualche battuta di W.A. Te le dedico.
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Saluti
Marlowe
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