le filastrocche fanno parte della cultura?

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GILETTE
00lunedì 17 dicembre 2001 10:29
ciaoo
a volte capitano cose strane.
ieri sera pensavo ad una filastrocca sulle vocali che mi piaceva quando ero bambino (ossia un pò di anni fa).
stamattina nella posta ho ricevuto come sito del giorno da una newsletter proprio il link a www.filastrocche.it
cercando nel sito la ho trovata e in fondo al topic ve la posto.
il motivo per cui - però - ho aperto questo mini dibattito è che secondo me filatrocche, conte, proverbi fanno parte (e con una importanza non da poco) della nostra cultura.
secondo me non vanno dimenticate, sono un patrimonio importante che ci arriva dalle bisnonne (le filastrocche che raccontavano a me son quelle che la mia bisnonna raccontava a mia mamma) e che abbiamo il dovere di tramandare ai nipoti.cosa ne dite voi?

eccovi ora la filastrocca incriminata:

Filastrocca delle vocali

Che cose strambe:
A con due gambe
E con tre braccia
O tondo in faccia
curioso è l'U con le gambe in su,
ma il più carino è I col puntino!



marlowe
00lunedì 17 dicembre 2001 11:04
E come no, Gil. In un certo senso gran parte della poesia surrealista e futurista (Palazzeschi) è fatta di filastrocche. Gianni Rodari ne ha scritte di stupende per bambini. Ma, come dici tu, forse le più belle sono quelle nate spontaneamente nel cuore del popolo.
Tra l'altro il tuo conterraneo Eugenio Montale, ha esordito in poesia proprio con una filastrocca. E' lui stesso a raccontarlo. A 4/5 anni scrisse questo componimento:

BIL BOL BUL
SI TOCCA IL CUL
SI TOCCA IL CUL
BIL BOL BUL.

Io la trovo geniale.
________
Saluti
Marlowe
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