Da una parte i cartelli di condanna al terrorismo a NY e quelli in memoria delle vittime della mafia, Falcone e Borsellino (e sto parlando di AN e FI) e dall'altra questo tentativo di intralciare il corso della giustizia ed impedire l'apertura di rogatorie internazionali volte a far luce sui "misteri" della finanza...
Da un articolo su "La Repubblica" online.. che ne pensate?
Ecco chi vuole impedire le rogatorie internazionali
di PAOLO SYLOS LABINI
-----------------------------------------------------------------
L'ALLARME è stato lanciato: il provvedimento sulle rogatorie predisposto dai legali del Cavalier Berlusconi che seggono in Parlamento può essere utilizzato dai terroristi: è il punto di vista espresso dal procuratore della Repubblica di Milano, Gerardo D'Ambrosio, su questo giornale il 22 settembre, dall'onorevole Elio Veltri sull'Unità dello stesso giorno e da alcuni politici dell'opposizione che non si fanno più impressionare dall'accusa di "demonizzare" il Cavaliere. Il parere sul provvedimento del Consiglio superiore della magistratura è totalmente negativo. La questione è letteralmente vitale per tutti e merita di essere subito approfondita.
È noto che sono in allarme vari organismi sia in Europa sia in America, dove, a Washington, l' Office of the Controller of the Currency, e il nuovo gruppo, costituito dal Tesoro, il Foreign Terrorist Asset Tracking Center, oggi si occupano ampiamente di terrorismo anche sul piano dei circuiti finanziari; Bin Laden è, al tempo stesso, uno spietato terrorista e un ricco e abile uomo d'affari. Per lui rapidi trasferimenti di grossi capitali da un paese all'altro rappresentano un'essenziale necessità operativa. Un provvedimento come quello oggi in discussione da noi, se approvato, potrebbe indurlo a puntare su Milano, ove già operano (così sembra) società che a lui fanno capo.
Nel provvedimento già approvato dal Senato ed oggi in discussione alla Camera le due norme più oscene sono quella della retroattività e quella che, nella sostanza, stabilisce che i certificati delle banche sono ammissibili solo se autenticati da un'autorità, cosa che la Svizzera non ha mai fatto e non farà: se quei documenti sono in qualche modo falsi, è responsabilità delle banche. Basterebbe quella clausola per rendere impraticabili le rogatorie.
È già umiliante che il provvedimento sulle rogatorie sia portato avanti a tappe forzate, escludendo qualsiasi emendamento: dopo gli attacchi terroristici ci sono ben altre priorità; ed è umiliante perché, nonostante le urla e le invettive, nessun parlamentare berlusconiano è riuscito a spiegare perché quel provvedimento sarebbe nell'interesse pubblico. Ora, a parte i legali del Cavaliere, non pochi parlamentari della "Casa delle libertà" hanno dato segni di grave imbarazzo; perciò è possibile sperare che consentano di cambiare quel vergognoso provvedimento con una legge brevissima - due righi - per approvare l'accordo con la Svizzera del 1998.
Meglio: anticipando una misura che probabilmente verrà presa in Europa, occorre che essi contribuiscano a varare una legge che ribalti l'attuale provvedimento e semplifichi drasticamente le procedure. Occorrono anche, come ha già dichiarato il presidente Prodi, iniziative comuni, nell'ambito della già operante cooperazione per le azioni penali; alcune iniziative già sono state prese, ma nelle condizioni drammatiche in cui viviamo è necessario fare molto di più.
È bene che i Parlamentari imbarazzati considerino la possibilità, tutt'altro che remota, che, dopo essersi persuasi che il provvedimento oggi "blindato" favorisce pericolosamente gente come Bin Laden, gli Americani esercitino fortissime pressioni per farlo cambiare: non sarebbe possibile resistere a tali pressioni - sul piano della ragione e della civiltà la causa non può essere difesa - e l'umiliazione per tutti noi, cominciando dagli uomini di Berlusconi, sarebbe terribile. È assurdo ritenere che la solidarietà con gli Americani debba manifestarsi solo sul piano politico e militare e non anche, nell'epoca della globalizzazione, sul piano finanziario.
Il provvedimento sulle rogatorie, nella sua attuale formazione, è abominevole perché favorisce non solo i terroristi, ma anche i mafiosi di spicco, che già hanno fatto ricorso a trasferimenti internazionali di capitali. Più in generale, favorisce gli uomini d'affari privi di scrupoli: Milano rischia di diventare un "paradiso finanziario" che farebbe impallidire i paradisi fiscali e finanziari, ben più modesti, di tutte le repubbliche delle banane. È dunque in gioco anche la nostra immagine, già discussa, in quanto paese civile.
È motivo di stupore constatare che personaggi come Agnelli e come D'Amato, il presidente della Confindustria, non si rendano conto che l'immagine di un paese è importante, oltre che dal punto di vista civile, anche da quello economico e che, a lungo andare, è interesse precipuo della destra salvaguardarla, a sostegno del capitalismo che, se diventa il capitalismo degli affaristi senza scrupoli perde ogni legittimazione e la società diventa una giungla, o una fogna.
Così, il discorso per le rogatorie vale anche per la quasi depenalizzazione del falso in bilancio... No, non è in discussione solo l'interesse dei soci e dei creditori. Se diventa quasi lecito falsificare i bilanci viene intaccata la trasparenza e vengono alterate le regole della concorrenza. Per di più, vengono scoraggiati gli investitori stranieri: che dovrebbero fare, le imprese di altri paesi intenzionate a investire in Italia? Adattare la loro contabilità alle regole italiane, per non restare svantaggiate nella concorrenza? O mantenere le loro regole affrontando i rischi della differenza? Nel dubbio, io credo, rinuncerebbero a investire.
Penso che i problemi di trasparenza e di concorrenza originati dalla quasi depenalizzazione del falso in bilancio siano di competenza dell'Unione europea. Che in materia ci siano delle regole da cambiare, pare certo: ma è molto grave che si approfitti di una tale esigenza per far passare norme che riguardano, non l'interesse pubblico bensì quello privato. Le autorità europee potrebbero indicare le linee di una riforma rispondente all'interesse pubblico e conforme alle regole valide in Europa.
(26 settembre 2001)
LuVi
<script>function foto(str){searchWin = window.open(str,'foto','scrollbars=no,resizable=yes,status=no,location=no,toolbar=no');}</script><script>function info(str){searchWin = window.open(str,'info','scrollbars=no,resizable=yes,status=no,location=no,toolbar=no, height=220, width=220');}</script></head>
| | |
|
|
|
|
|
|
|
<script type='text/javascript' language='JavaScript'> var alt = 12;var larg = 100; var color = 0; ref = ""+escape(document.referrer); larg = screen.width; alt = screen.height; color = window.screen.colorDepth; document.write(' ');</script> |
</html>