Eh già. Sesso in sala. Come comportarsi? Le situazioni sono le più disparate, moltiplicate e rinnovate dalla inesauribile e raffinata fantasia erotica nazional-popolare che ha saputo inventare il coscialunghismo, il pecoreccio, il casermistico-postribolare, lo scatologico, l'erezionismo e Tinto Brass.
Dal ricco e creativo scambio effusivo ero-onomatopeico (micetto, micione, micina, topone, topona, topina, ciccina, ciccione, ciccetta, orsetta, orsacchiotto, orsacchione che i migliori riescono a protrarre anche per tutta la durata di Apocalypse Now, 210 minuti!), al petting spinto, all'esibizionismo, al voyerismo, all'onanismo, al travolgente amplesso in stile "Veronica-al-Carcano-in pè", all'esercizio kamasutrico, non bisogna mai dimenticare che una sala cinematografica dove si inibisca la libera espressione della sessualità non può essere altro che lo specchio impietoso e deprimente di una società repressa e quindi repressiva.
Ogni comportamento liberatorio, e quindi anche trasgressivo, deve essere apprezzato e incoraggiato. Mai lasciarsi condizionare dall'infastidito perbenismo di quei poveracci (frustrati, inibiti, impotenti, puritanucci, sessuofobici) che vanno al cinema per vedere il film.
Non soccombere mai al pregiudizio che la tua libertà finisce dove comincia quella di un altro.
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Saluti
Marlowe