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...Voci nel Web... Il 21/08/2001 nasce il forum + simpatico del web!!!!

Davide Bernasconi

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    Gugovaz
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    00 11/03/2002 18:00
    è il vero nome di Davide Van De Sfroos...
    folk rocker che canta in dialetto lecchese (di Lecco)
    l'ho scoperto da poco anche se ha già pubblicato 4 o 5 album...
    l'ultimo s'intitola "...E semm partii" ed offre bellissimi spaccati della vita quotidiana...
    sì lo so che i testi in dialetto si capiscono poco (anche per un lombardo come me...) ma ci sono tutti i testi con le relative traduzioni a fronte e sono vere piccole perle di poesia...

    se avrò un paio di secoli di tempo vi scriverò un testo...

    comunque lo consiglio a tutti, non solo ai lumbard...[SM=x39900] [SM=x39900]
    *________________________________________________________________________*

    "Se si vivesse senza motivi, nè paradisi per cui soffrire, semplicemente perchè siamo vivi, sapendo sempre di morire, la Matematica della Risata, la Gaia Scienza dell'Ironia alla speranza naufragata potrebbe ancora mostrare una via, a questa vita navigata potrebbe ancora mostrare..."

    Luca

    Moderatore di Chiacchiere in libertà nell'IPERCAFORUM
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    co-Moderatore di Vecchie glorie nell'Ipercaforum
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    Gugovaz
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    00 12/03/2002 18:16
    visto che...
    siete mooolto interessati [SM=x39897] [SM=x39897] [SM=x39897]
    per stuzzicarvi vi posto la traduzione (scriverlo in originale con tutte le lettrere strane ci stavo due anni e poi non capivate un tubo...) della canzone che dà il titolo all'album...


    a me piace molto... spero anche a voi...

    ...E SEMM PARTII

    Come figli raccolti in braccio
    Da questa nave che non sa partire
    Ricamiamo il mare con lo sguardo a punta
    L’ancora più grossa ce l’abbiamo qui
    Come figli portati a spasso
    Dalle onde a pezzi che san tutto loro,
    Verso un orizzonte con il sole al collo
    Dondolando sempre ma cadendo mai
    L’onda di ieri porta l’onda di oggi
    L’occhio di un vecchio era l’occhio di un bambino
    E siamo partiti, e siamo partiti per quest’America sognata in fretta,
    La faccia doppia come una moneta e una valigia dove dentro non c’è niente
    E siamo partiti, e siamo partiti come pezzi di vetro di un bicchiere a pezzi,
    Una vita nuova quando finisce il mare mentre quella vecchia ti picchia le spalle…
    E siamo partiti…
    Come figli salutati a mano
    Da questa gente che non riesci più a vedere,
    Fazzoletti bianchi che non san volare,
    Non ci seguiranno e resteranno là
    Come figli presi al calci in culo
    Da una paura con le scarpe nuove
    E gli occhi bruciano senza rumore,
    Non è solo il vento, non è solo il sale
    L’onda di ieri porta l’onda di oggi
    L’occhio di un vecchio era l’occhio di un bambino
    E siamo partiti, e siamo partiti per quest’America che mangia tutto,
    Un grattacielo o una rivoltella se la fortuna mi bacerà
    E siamo partiti, e siamo partiti, come uno sputo contro la bufera
    Se ce la faccio cambio la mia vita, se non affondo è già qualcosa
    E siamo partiti…
    Come figli raccattati al volo
    Da questa statua che nasconde il cielo,
    Ha una faccia dura e ci guarda strano,
    Sarem poi simpatici alla Libertà?
    E siamo partiti, e siamo partiti per quest’America sognata in fretta,
    La faccia doppia come una moneta e una valigia dove dentro non c’è niente
    E siamo partiti, e siamo partiti come pezzi di vetro di un bicchiere a pezzi,
    Una vita nuova quando finisce il mare mentre quella vecchia ti picchia le spalle…
    E siamo partiti…




    [SM=x39858]
    *________________________________________________________________________*

    "Se si vivesse senza motivi, nè paradisi per cui soffrire, semplicemente perchè siamo vivi, sapendo sempre di morire, la Matematica della Risata, la Gaia Scienza dell'Ironia alla speranza naufragata potrebbe ancora mostrare una via, a questa vita navigata potrebbe ancora mostrare..."

    Luca

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    Sarah
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    00 04/04/2002 11:17
    Re: ...piccolo appunto...

    Mr.Bernasconi nasce a Monza ma si trasferisce presto ad Azzano di Mezzegra sul lago di Como ...non di Lecco... sai com'è sono di quelle parti..e noi ci teniamo alle nostre glorie... lui é come si suol dire un "laghée" , un cantastorie...un grande personaggio..mi fa piacere leggere del tuo interesse...

    Ti lascio un paio di cosette...


    La ballata delle quattro carte (tratta da: "Perdonato dalle lucertole")

    La löna la riid... vègia,
    de dree al mazz di caart,
    ma la lüüs dè na candela
    la te fa scunfuund i culuu...
    ass, ass de fiuur
    e adess se regòrdi i uduu,
    primavera, invernu e fantasmi
    che passègen de fö del purtòn
    ass, ass de picch
    nòcc de biss in giir per i bricch
    la butèglia senza el büscion
    e i öcc che cugnussen nissön...
    ass, ass de quadri
    e i occ diventàven ladri
    i eren bon de purtatt via i paròll
    i eren bon de purtatt via anca te...
    ass, ass de cöör
    quel cöör che l'è sempru el cöör
    e büta per aria i tò caart
    e vann senza girass,
    e vann senza girass...

    FIORI
    Non so cosa volevamo,
    forse una canzone diversa nella radiolina,
    forse un bacio di limone e uno di zucchero,
    volevamo vedere babbo natale
    e poi scoprivamo dagli occhi
    che era l'idraulico...
    Volevamo mettere le rotelle ai vermi
    pur di non vederli strisciare,
    volevamo masturbarci
    per fare l'amore con chi era lontano.
    Forse volevamo disegnare i fiori
    infilarci in qualche centro
    e non avere dintorni
    PICCHE
    Sento
    l'urlo del garofano ferito,
    i pensieri sommersi
    del luccio.
    Sento i passi degli spettri
    e il breve lamento
    di una lama di picche
    che sfiora i sogni.
    Ma non sento le parole, certe volte.
    QUADRI
    I pescatori
    distendono le reti,
    vicino al muro di sasso.
    Le reti
    sono quadri vuoti
    di ragni pazzi e giganti.
    E i pesci morti,
    cos'è che si ostinano a guardare?
    CUORI
    Ho sognato
    e non avevamo più calendari.
    Gli orologi
    se ne volavano via.
    Nel deserto c'era una clessidra
    alta come una chiesa,
    ma la sabbia è solo fuori.
    Ho sognato
    e avevo un cuore grande,
    che non passava dalle porte.
    IL MAZZO (epilogo)
    Ride il jolly,
    polipo coi campanelli,
    facia di luna piena
    senza collo e con mille rughe;
    ride il jolly
    e si mangia tutte le carte
    come un matto senza numero
    e senza segno,
    ti grida con la sua voce disegnata
    di mischiare il tuo mazzo,
    di scaraventarlo in aria
    e di andartene senza voltarti.




    Sarah