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Come si degusta una birra

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    00 05/08/2005 15:46
    II Bicchiere
    Per una buona spillatura è importante che il bicchiere sia ben pulito: se presenta tracce di grasso vedrete la schiuma sparire rapidamente, ma anche tracce di detersivo hanno tale potere; se è stato usato il brillantante e non è stato ben risciacquato esso lascerà il proprio persistente odore sul bicchiere, rovinando gusto e aroma della birra. Ecco dunque come dovrà essere la spillatura: il bicchiere, ben lavato ed accuratamente risciacquato, verrà passato nel bagna-bicchieri per abbassare la temperatura del vetro (evitando uno shock termico alla birra) e per non far aderire la schiuma al bicchiere, affinchè resti compatta a lungo; poi lo si pone inclinato sotto la spina e si apre con decisione il rubinetto. A questo punto ci sono due scuole di pensiero: in Belgio la schiuma viene tagliata con una spatola bagnata passata sull'orlo del bicchiere inclinata di 45°, in altre nazioni come la Germania viene lasciata libera, in modo che la schiuma assuma una forma tondeggiante e compatta. E se invece stiamo per gustare una birra in bottiglia o in lattina? Bisogna tenere il bicchiere leggermente inclinato fino ai 3/4 della sua capienza, dopodiché lo si raddrizza e si versa più velocemente per consentire la formazione di una buna quantità di schiuma. Per le birre in lattina è consigliabile pulire la parte superiore con un panno bagnato (senza sapone, ovviamente) per motivi igienici. Per il resto tutto ciò che è stato detto in questo paragrafo vale anche per le birre in bottiglia o in lattina. Il bicchiere Abbiamo visto quanto è importante che il bicchiere sia ben pulito, non caldo e bagnato per non mortificare una birra, ma è molto importante anche la sua forma, che deve essere quella giusta per esaltarne le caratteristiche. Non pensate nemmeno lontanamente di bere una birra dalla bottiglia: il collo stretto blocca gli aromi e non consente all'anidride carbonica in eccesso di liberarsi, rendendo preponderante il gusto di quest'ultima.
    Pertanto il bicchiere è indispensabile, ma quale scegliere? Ogni birra ha il suo, nel quale deve essere servita: spesso c'è un lungo studio dietro la forma di un bicchiere, allo scopo di esaltare certe caratteristiche della birra. Perciò * andrà bevuta preferibilmente nel bicchiere adottato dalla casa produttrice e che ne porta lo stesso marchio, oppure in uno "non marchiato" che presenti caratteristiche il più possibile affini. Vedremo nel capitolo sulla degustazione qual'è il tipo di bicchiere più adatto per ogni tipologia di birra.

    La temperatura di servizio
    II tipico errore è quello di servire la birra a temperatura di frigo, ossia al massimo sui quattro gradi, dimenticando che il freddo anestetizza le papille gustative e dunque impedisce di percepire gli aromi. Ogni tipologia ha la sua temperatura di servizio, che ali'incirca sale all'aumentare della corposità e dell'alcolicità della birra. Indicativamente queste sono le temperature consigliate: per le chiare leggere come le lager o le pils 5-7 gradi; per le fruttate come le kriek o le framboise, e in genere le birre aromatiche e di medio corpo, 7-9 gradi; bitter ale, brown ale o le stout avranno bisogno di 10 gradi; strong ale, doppelbock e birre bianche necessitano di temperature leggermente superiori, sugli 11 gradi; scotch ale e barley wine necessitano di temperature sui 12-13 gradi, mentre birre particolarmente ricche e forti, come trappiste e abbazia necessitano almeno di temperature da cantina, ossia intorno ai 10 gradi, ma in genere è preferibile servirle a non meno di 14 gradi e non di rado intorno ai 18. La temperatura di servizio infine influisce anche sulla schiuma: se troppo fredda la birra produrrà poca schiuma, mentre una birra a temperatura troppo alta ne produrrà in eccesso.
    La degustazione
    A questo punto abbiamo dinanzi a noi l'oggetto della degustazione al meglio delle sue possibilità: possiamo dunque passare all'assaggio. In questo capitolo affronteremo ordinatamente tutte le voci presenti nella scheda, in modo da affrontare con la giusta successione la degustazione. Nella prima parte della scheda annoteremo alcune caratteristiche della birra che possiamo trovare sull'etichetta o nella carta delle birre (decisamente rara da trovare in Italia): il nome della birra, la sua classificazione per la legge italiana, la tipologia della birra (anche nota come stile) e il grado alcolico.
    La classificazione
    In Italia le birre sono suddivise in base al grado saccarometrico, ma in etichetta è riportato il volume alcolico: anche se non è un rapporto matematico, in genere si considera che tre gradi saccarometrici equivalgano ad uno alcolico. Ecco le classi previste dalla legge: Birra analcolica 3-8 gradi saccarometrici (1-2,6% voi) Birra Light 5-11 gradi saccarometrici (2,6-3,6% voi) Birra Normale 11-13 gradi saccarometrici (3,6-4,3% voi) Birra Speciale « 13-15 gradi saccarometrici (4,3-5% voi) Birra Doppio Malto più di 15 gradi saccarometrici (oltre 5% voi)

    La tipologia
    Prima di cominciare è necessario spiegare cosa significhi fermentazione alta e fermentazione bassa. Affinchè il mosto si trasformi in birra è fondamentale l'azione dei lieviti: tuttavia è raro che quello naturalmente presente nell'aria sia sufficiente (come accade dove si produce le lambic). Perciò bisogna addizionarli.
    Nelle birre ad alta fermentazione si aggiunge il Saccaromyces cerevisiae, meglio noto come lievito di birra (proprio quello che si usa in cucina), che lavora tra i 16 e i 23 gradi: dopo tre o quattro giorni risale in superficie, da cui il nome "alta fermentazione", e viene recuperato. Questo lievito è conosciuto fin dall'antichità. Nelle birre a bassa fermentazione si usa invece il Saccharomyces carlsbergensis, che lavora a temperature più basse, tra i 5 e gli 8 gradi.
    A causa della temperatura inferiore questo lievito impiega più tempo a completare il suo lavoro, dopodiché tende a dividersi in due: grossi fiocchi che salgono verso la superficie e cellule di sfaldamento che si depositano sul fondo.
    Questo lievito dunque non è recuperabile. Fu scoperto dal danese Jacob Christian Jacobsen, fondatore della Carlsberg, e per questo motivo porta il nome della sua azienda. Non è una differenza da poco, in quanto influenza il risultato: generalmente le birre a bassa fermentazione risultano di aroma più delicato. Inoltre vanno servite a temperature più fresche e richiedono un bicchiere che non disperda gli aromi.
    Ecco un elenco delle principali tipologie brassicole:
    ( Abbazia: anche se non è prodotta in un monastero le ricette sono quelle antiche dei monaci, di solito di abbazie belghe e olandesi. Si basa sull'antico metodo dell'alta fermentazione ed è ben strutturata, molto corposa e alcolica. Il colore va dall'oro carico fino al bruno scuro.
    ( Ale; ormai tale termine identifica una famiglia di birre inglesi di cui esistono numerose sottotipologie. Le caratteristiche comuni sono fermentazione alta, schiuma quasi assente, basso contenuto alcolico e temperatura di servizio di cantina. In realtà le ale sono più genericamente tutte le birre ad alta fermentazione. * Esistono anche ale belghe e tedesche.
    ( Altbier. birra ad alta fermentazione nata a Diisseldorf. Di colore ambrato, alcolicità intorno al 4,5%, leggera e dal gusto fruttato.

    ( Bière Bianche: birra belga a base di frumento, è di colore bianco,
    aspetto opalescente e gusto leggermente acidulo. Rinfrescante e
    aromatica, grazie all'aggiunta di coriandolo e curacao, ha un'alcolicità
    di circa il 5%.
    ( Barley wine: ale particolarmente alcolica, oltre il 9%. Colore dal
    dorato all'ambrato carico. Commercializzata quasi esclusivamente in
    bottiglia, alcune possono invecchiare.
    ( Berlinerweisse: birra di frumento tipica di Berlino. Alcolicità bassa
    (3%), aspetto lattiginoso. Il gusto è spiccatamente acido, talvolta viene
    servita con del succo di frutta per attenuarlo.
    ( Bière de Garde: birra ad alta fermentazione e rìfermentata in bottiglia
    della Francia del Nord. Mediamente alcolica (5-7%) e di colore
    generalmente ambrato.
    ( Bière de mars: francese a bassa fermentazione prodotta in autunno e
    consumata per festeggiare l'inizio della primavera. Solitamente è ben
    strutturata, di colore ambrato e con un'alcolicità vicina al 5%.
    ( Bitter ale: la tipica birra inglese, servita in genere alla spina. Colore
    ambrato, alcolicità contenuta (4%) e sapore luppolato. Esistono
    versioni best e special che sono più alcoliche.
    ( Bock; tedesca a bassa fermentazione, chiara o spesso ambrata, con un gusto decisamente maltato e un'alcolicità compresa tra il 6 e il 7,5%. La variante maibock veniva tradizionalmente prodotta per le feste primaverili.
    ( Brown ale: inglese di colore ambrato intenso e dal gusto leggermente dolce. Tra il 3,5 e il 4,5% di alcol.
    ( Cream ale: birra americana chiara, non particolarmente strutturata nel corpo e nel gusto. Spesso viene tagliata con una lager chiara. Vicina al 5% di alcol.
    ( Doppelbock: è una bock più forte. Alto contenuto alcolico, di solito oltre il 7,5%. Di colore ambrato carico o quasi scuro, tradizionalmente veniva prodotta in primavera. Spesso il nome del prodotto contiene il suffisso "ator", se messa in vendita durante la quaresima.
    ( Dortmunder; lager chiara a bassa fermentazione dal gusto non troppo amaro e maltato. Alcolicità vicina al 5%. Il nome deriva dalla vocazione commerciale della città tedesca di Dortmund in Renania, che fu uno dei primi centri di esportazione della birra. In questa città nasce infatti il tipo di birra denominata Export.

    ( Draught; non è una tipologia di birra. Le lattine e le bottiglie che riportano tale indicazione hanno un semplice dispositivo meccanico che riproduce l'effetto di una spillatura. Infatti in Inglese draught significa "alla spina".
    ( Dubbel Doublé: ale belga rifermentata in bottiglia dal colore ambrato e carattere maltato. A volte è una birra d'abbazia o trappista.
    ( Eisbock: antica birra tedesca ottenuta dalla sottrazione di una parte della componente acquosa attraverso il congelamento del fusto. Il risultato è una birra corposa, alcolica e dal gusto deciso.
    ( Esotiche; una semplice denominazione di fantasia per identificare tutte quelle birre prodotte al di fuori degli stati di grande tradizione brassicola. Quasi tutte rientrano nella grande famiglia delle birre lager, ma in qualche caso hanno caratteristiche particolari. Le birre latino-americane, per esempio, sono di colore molto chiaro, sapore delicato, grande bevibilità.
    ( Export: spesso è sinonimo di Dortmunder, altrimenti può identificare una qualsiasi birra nata per l'esportazione. Altre volte dovrebbe indicare un prodotto di qualità superiore.
    ( Faro: lambic cui viene aggiunto zucchero scuro dopo la fermentazione. È una birra con circa il 5% di alcol, ambrata, in cui la dolcezza dello zucchero si contrappone all'acidità della fermentazione spontanea.
    ( Gueuze: belga risultante da un taglio di alcune lambic stagionate in botte e altre giovani, rifermentata in bottiglia. Attorno al 5% di alcol.
    ( Ice beer; moderna versione delle Eisbock, congelata durante la maturazione. Di colore chiaro e buon tenore alcolico.
    ( Imperiai stout; stout nata nel Regno Unito per essere esportata nella
    Russia Imperiale. Concepita per essere conservata a lungo, è una birra
    più alcolica di una stout tradizionale, arrivando facilmente ali'8%.
    ( India pale ale/Ipa: inglese destinata tradizionalmente all'esportazione
    in India. Versione più alcolica e luppolata della semplice pale ale,
    supera facilmente il 5% di alcol.
    ( Kellerbier; bavarese a bassa fermentazione non filtrata. È tipicamente
    poco frizzante, con un buon tenore di luppolo.
    ( Kòlsch; tipica di Colonia, ad alta fermentazione. È una birra dorata,
    delicata e decisamente secca. Alcolicità vicina al 4,5%. Si beve in un
    apposito bicchiere cilindrico.

    ( Kulmbacher: proveniente da Kulmbach, in Baviera. Realizzata con la bassa fermentazione, è di colore scuro e buona struttura.
    ( Lager: ogni birra a bassa fermentazione è genericamente chiamata lager. Di colore oro pallido, mediamente amara. Il nome deriva dal tedesco lager che indica i magazzini, le cantine in cui viene messa a maturare. Ormai il termine indica il tipo di birra più diffuso nel mondo: chiara, di media alcolicità, non particolarmente caratterizzata negli aromi e nel gusto.
    ( Lambìc: birra belga a fermentazione spontanea, che raccoglie cioè il lievito dell'aria e lascia fermentare liberamente il mosto. A base di frumento, ha un sapore fresco e piuttosto acido, un colore chiaro opalescente e un'alcolicità vicina al 4%. Talvolta, con lo scopo di addolcirne il carattere, alla lambic viene aggiunta della frutta durante la fermentazione. La birra prende il nome di framboise se si tratta di lamponi, kriek di ciliegie, pèche di pesche, cassis di ribes neri.
    ( Light beer/Leichtbier: detta anche birra leggera è una birra dal basso contenuto calorico e soprattutto alcolico. Spesso è una birra poco strutturata anche negli aromi e nel gusto.
    ( Malt liquor, non tutte le birre americane sono leggere e poco alcoliche. Alcune, ma sono poche, sono di gradazione alcolica elevata e vengono chiamate appunto Malt liquor (liquore di malto). Sono in pratica le doppio malto Usa.
    ( Màrzen: tipica birra tedesca di Monaco di Baviera. Viene prodotta in marzo per essere consumata durante l'Oktoberfest, dove viene bevuta in grandi quantità, esclusivamente in boccali (mass) da un litro. È tipicamente una chiara dorata di buon corpo e dal carattere maltato, con un contenuto alcolico attorno al 5%.
    ( Mild ale; tra le birre più diffuse in Inghilterra. È di colore ambrato abbastanza carico, si differenzia dalla bitter per essere più maltata e meno luppolata. È anche leggermente meno alcolica, con circa il
    3,5%.
    ( Munchner'Monaco; è stato codificato come uno dei primi stili di birra a bassa fermentazione. Scura con un carattere maltato e un'alcolicità attorno al 4,5%. Tipica di Monaco di Baviera.
    ( Old ale: scura inglese ad alta fermentazione, tradizionalmente invecchiata un paio di anni prima di essere consumata. Possiede il 6% di alcol, buon corpo e gusto strutturato.

    ( Pale ale: ale inglese di colore ambrato con riflessi ramati o aranciati. Possiede un discreto corpo, un carattere luppolato e circa il 4% di alcol. Tipica di Burton-on-Trent.
    ( Pils/Pilsner: questa tipologia trae il nome da Pilsen, la città ceca in cui è nata e nella quale viene tuttora prodotta la famosa Pilsner Urquell. Per questo tali birre sono dette anche pilsner. Sono birre a bassa fermentazione, di color oro pallido (talvolta con riflessi verdastri) e in genere molto luppolate, il che conferisce un tocco di amarognolo in più (le pils bavaresi, al contrario, sono meno amare); gusto secco, pulito. Schiuma abbondante con perlage finissimo. Si bevono in calici flute. Oggi il nome è inflazionato e potrebbe non descrivere una birra di questo tipo.
    ( Porter; originaria di Londra, simile alla stout ma poco meno scura e amara.
    ( Premiimi: in teoria dovrebbe identificare una lager chiara di qualità superiore. Nella realtà è un termine spesso abusato che può non significare nulla.
    ( Rauchbier: tipica della zona di Bamberg, in Franconia (Germania), è ottenuta da malto la cui germinazione è stata interotta mediante l'affumicatura con legno di faggio invecchiato. Il sapore di affumicato si trasmette fino al prodotto finito. Scura di colore, con circa il 5% di alcol.
    ( Saison: stile ad alta fermentazione tipico del Belgio di lingua francese.
    È una birra fresca e ben luppolata con un'alcolicità tra il 6 e l'8%.
    Spesso rifermentata in bottiglia, può essere indicata per
    l'invecchiamento.
    ( Schwarzbier: lager tedesca di colore scuro, dal gusto deciso di malto e
    con un'alcolicità vicina al 5%.
    ( Scotch ale: ale proveniente dalla Scozia, di colore ambrato intenso
    con riflessi mogano. Indipendentemente dal contenuto alcolico, che
    può andare dal 3 al 10%, è una birra caratterizzata da evidenti note
    maltate.
    ( Stout: E' la famosa birra nazionale irlandese: ad alta fermentazione, scurissima, con una schiuma abbondante e cremosa color nocciola. Viene prodotta con orzo torrefatto e con l'aggiunta di caramello. Il gusto è spiccatamente amaro, mentre le stout inglesi sono più dolci e prendono nomi come sweet stout, milk stout o cream stout.

    ( Strong ale: stile diffuso principalmente in Belgio e Gran Bretagna. Di solito è una birra ambrata e piuttosto aromatica. Supera facilmente il 6% di alcol.
    ( Strong lager: birra a bassa fermentazione e alto tenore alcolico, tipicamente chiara. Non sempre alla quantità di alcol corrisponde una complessa struttura gustativa.
    ( Trappista: ale rifermentata in bottiglia, prodotta in uno dei sei monasteri trappisti situati in Belgio, le quali sono, rigorosamente in ordine alfabetico, Achei, Chimay, Orval, Rochefort, Westmalle e Westvleteren. Gradazione robusta (dal 6 al 9%). Di colore che varia dall'oro carico all'ambrato allo scuro. Schiuma ricca. Gusto pieno. Si bevono in grandi bicchieri balloon per meglio apprezzarne gli aromi. Alcune possono invecchiare.




    THE NUMBER OF THE BEAST
    << Ma guai a voi terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore
    sapendo che gli resta poco tempo... Chi ha l'intelligenza calcoli in numero della bestia
    essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei. >>
    Sono rimasto solo e la mia mente è vuota
    Ho bisogno di tempo per farmi tornare in mente i ricordi
    Quello che ho visto
    Questa notte è stato reale e non solo fantasia
    Proprio quello che ho visto nei miei vecchi sogni era
    Il riflesso della mia mente pervertita
    Perché nei miei sogni vedo sempre la faccia maligna che mi torce la mente
    E mi porta alla disperazione
    La notte è nera e non mi vuole trattenere
    Perché guardo proprio qualcuno che mi sta osservando
    Nella nebbia figure scure si muovono e si intrecciano
    Tutto questo è la realtà o qualche specie di inferno
    666 il Numero della Bestia
    L'inferno e il fuoco sono generati per essere sprigionati
    Le torce fiammeggiano e canti sacri vengono innalzati
    Come iniziano ad urlare, le mani si alzano al cielo
    Nella notte i fuochi bruciano luminosi
    Il rito è iniziato, il lavoro di Satana è compiuto
    666 il Numero della Bestia
    Il sacrificio continuerà stanotte
    Questo non può andare oltre, devo avvisare la legge
    Questo è vero o è solo qualche folle sogno
    Mi sento attirato dal canto maligno dell'orda
    Sembra che mi stanno ipnotizzano... non posso evitare i loro occhi
    666 il Numero della Bestia
    666 quello per me e per te
    Sto andando a casa, ma ritornerò qui
    Possederò il tuo corpo e ti brucerò
    Io ho il fuoco e ho la forza
    Ho la potenza per attuare la mia maledizione

    I buoni vannoinvece ioche sonovado dove voglio

    Errare è umano, perseverare è cattolico

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    00 05/08/2005 15:50
    ( Tripei/Triple: ale belga di colore chiaro rifermentata in bottiglia. Rispetto alla dubbel è più alcolica, speziata e meno maltata. Vienna: birra a bassa fermentazione di colore ambrato scarico con un buon tasso alcolico e un gusto delicato.
    ( Weissbier: birra tedesca di frumento. Può prendere il nome di hefeweisse se è chiara e viene imbottigliata con del lievito, dunkel weisse se è ambrata e kristall weisse se è chiara e filtrata, risultando così brillante. In ogni caso la weissbier produce una schiuma abbondante, ha un profumo intenso, una buona frizzantezza, una discreta acidità e un gusto fresco. Contiene circa il 5% di alcol.
    ( Weizen; termine usato nel Sud della Germania per la weissbier.
    ( Weizenbock: birra di frumento tedesca di colore ambrato scuro.
    Unisce in sé l'acidità di una weizen con la corposità di una bock.
    ( Wheat beer; birra di frumento americana. Meno fruttata di quelle
    europee ma ugualmente fresca e frizzante.
    ( Witbier. altro nome della Bière Bianche.
    II bicchiere
    I bicchieri usati nel mondo della birra sono tanti e ogni birra vuole il suo, quello più adatto ad esaltarne le caratteristiche. Come abbiamo già detto è preferibile usare quello indicato dalla casa: tuttavia qualora non fosse * possibile le caratteristiche di ogni bicchiere, unite ali'insostituibile esperienza, vi guideranno alla scelta del migliore. Per questo motivo raramente indicherò quale tipologia brassicola è adatta al bicchiere, ossia solo quando l'attribuzione è netta e indiscutibile.

    ( Altglass: cilindrico per non esaltare né mortificare la schiuma, sottile
    per dare già al tatto la sensazione della freschezza.
    ( Baloon: forma a chiudere, per esaltare la schiuma; superfice ampia,
    per favorire lo scambio termico. Per birre corpose.
    ( Boccale: di vetro spesso, per conservare la temperatura di cantina;
    liscio, per evidenziare il perlage.
    ( Calice a chiudere-, la forma rastremata alza la schiuma, impedendole
    al tempo stesso di traboccare; il vetro sottile e liscio favorisce la
    formazione di condensa.
    ( Calice a tulipano: la bocca svasata impedisce una schiumatura
    eccessiva e favorisce la percezione olfattiva al profumo. Adatto per
    birre aromatiche. Talvolta è di forma quasi conica.
    ( Bicchiere biconico: vetro di spessore medio, forma allargata al centro, bocca a chiudere. A volte viene chiamato pinta ma è improprio, visto che generalmente non ne possiede la capienza; inoltre la pinta è usata solo per birre del Regno Unito.
    ( Bicchiere conico: come il precedente, ma a imboccatura larga, per controllare la schiuma. Talvolta è molto alto e presenta un'allargamento alla base per garantirne la stabilità.
    ( Coppa: forma più o meno emisferica che abbassa progressivamente la schiuma ed esalta il profumo. Simile al baloon, ma l'assenza della svasatura esalta le birre aromatiche. Indicato dunque per birre corpose ed aromatiche come le Trappiste.
    ( Flute: una forma essenziale per birre secche, di schiuma abbondante e da servire fresche. Adatto alle pils.
    ( Kolschglas; cilindrico, sottile piccolo. E il bicchiere più semplice per una birra tipica quasi artigianale, la Kòlsch.
    ( Mass: spesso, per conservare la freschezza, valorizzare il perlage, con effetto neutro sulla schiuma. Nato per màrzen ed export è resistente agli urti e facile da impugnare grazie all'esterno sagomato e al manico.
    ( Pinta: originariamente era un'unità di misura diversa da nazione a nazione (in Italia aveva valori diversi da zona a zona), e ancora oggi ha un significato diverso in Francia, negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Quella che ci interessa però è quella inglese (detta pini), che vale 0,568 litri. Il bicchiere che porta tale nome e tale capienza è biconico: la svasatura presente subito sotto l'orlo abbassa la schiuma o

    la esalta, se è una stout. Indicativamente è adatto a molte ale del
    Regno Unito, alle porter e alle stout.
    { Stivale: non importa che cosa ci si beve ma come lo si usa. La sua
    forma infatti, uno stivale da almeno due litri di capienza, gioca brutti
    scherzi agli inesperti. È il bicchiere dell'iniziazione alle confraternite
    studentesche in Germania.
    ( Weizenbecker. capacità fissa di mezzo litro. Simile per forma alla
    pinta, ma è più stretta alla base: l'ampia svasatura che si forma così
    sotto l'orlo ha lo scopo di controllare l'abbondantissima schiuma delle
    birre di grano, le weizen e weissbier.
    ( Yard: Recipiente di vetro alto una yarda (91,35 cm) terminante nel
    fondo con una sfera. Capienza di circa 2 litri. Era "il bicchiere della
    staffa".
    Bottiglia o alla spina?
    Sulla scheda c'è la possibilità di annotare com'era confezionata la birra consumata. Non è una questione da poco, visto che possono esistere delle differenze tra quella alla spina e quella in bottiglia. Per cominciare non tutte le birre sono disponibili in entrambe le versioni: ad esempio le rifermentate in bottiglia non esistono alla spina, così come esistono birre commercializzate solo in fusti. E se possiamo scegliere?
    Possono aver avuto un trattamento diverso. Ad esempio una birra che in bottiglia viene pastorizzata può non subire tale trattamento nei fusti, se non deve sopportare lunghi viaggi né temperature troppo elevate: si conferisce così alla bevanda alla spina un gusto particolare. Inoltre i fusti permettono di conservare la birra in condizioni di luce e pressione ideali. Ma tutto ciò può essere vanificato da un impianto di spillatura in cattive condizioni igieniche. Perciò è importante distinguere se la birra era in bottiglia, in lattina o alla spina.
    Il colore
    Ora passiamo finalmente a valutare la birra.
    La prima fase sarà l'esame visivo, con cui valuteremo tre parametri: colore,
    schiuma, aspetto. Cominciamo con l'osservare il colore: nelle degustazioni
    professionali è misurato secondo una precisa scala di intensità codificata a
    livello internazionale dallo Standard reference method (Srm). Per quanto ci
    riguarda sarà sufficiente annotare il colore. Accanto agli esempi che seguono
    riporto comunque per completezza i valori Srm. Si va dal paglierino delle

    lager più comuni (che può virare fino al dorato) al biondo brillante - ma a volte con venature verdognole dovute al luppolo - delle pilsner (2,5-4 Srm) e delle wiezen filtrate dai lieviti (le kristall klar, 3,5-5 Srm), per le quali la tostatura del malto non viene accentuata. Avremo invece ambrato tendente al dorato per le weizen non filtrate chiare, che presentano anche una leggera velatura o torbidità (3-10 Srm); ambrato con tonalità rossastre per alcune doppio malto che subiscono una particolare tostatura (12-30 Srm); ramato in alcune pale ale (6-12 Srm). Le pale ale coprono però un bell'arco di colore, oscillando tra l'ambrato-aranciato delicato di alcune britanniche fino al marrone scuro di certe scotìi ale. Con alcune trappiste e abbazia si comincia a virare decisamente al bruno (15-20 Srm), con colori tipici anche delle doppelbock (12-30) e delle weizen dunkel (17-22). Il culmine dell' "oscurità" (35-70 Srm) viene infine raggiunto con le stout e con alcune porter: si presentano nere, come del resto certe doppelbock italiane.
    La schiuma
    Osserviamo la schiuma. Può risultare scarsa, evanescente, cremosa, compatta a seconda di come si presenta nel bicchiere. Una schiuma di buon livello sarà compatta e persistente. Anche il suo colore varia profondamente: dal bianco comune all'ambrato, fino al marrone, a causa del malto molto torrefatto, per porter e stout. Occhio alla grana, più o meno grossa. La schiuma dovrebbe formare sulle pareti del bicchiere archetti definiti in gergo "merletti di Bruxelles". Ad esempio per una stout il giudizio potrebbe essere:"fine e cremosa, color nocciola?, in quanto è una schiuma a grana fine, dall'aspetto cremoso e del tipico color nocciola. Invece per una ale potrebbe essere semplicemente "assente". Poi daremo un giudizio complessivo sulla spuma, che sarà un voto a salire da 1 a 5.
    L'aspetto
    Con questo parametro valuteremo la limpidezza, che dipende (se il campione esaminato non ha difetti) dalla tipologia. È normale che le diffusissime pils abbiano, per esempio, un colore giallo dorato più o meno intenso, brillante e luminoso. Ed è altrettanto normale che una weizen e una witbier (o bière bianche) si presentino torbide a causa dei lieviti ancora presenti, non filtrati. Attenzione però alla troppo prolungata esposizione alla luce e all'età, fattori che contribuiscono alla perdita di luminosità anche in birre dall'aspetto tipicamente brillante. Pertanto sulla nostra scheda annoteremo un giudizio qualitativo che potrà essere, ad esempio, limpido, velato, torbido,

    lattiginoso; di conseguenza daremo un voto che andrà da 1 per una birra opalescente fino ad un 5 per una decisamente limpida.
    Intensità olfattiva
    Dopo l'esame visivo passiamo a quello olfattivo. Dovremo valutare intensità olfattiva e finezza olfattiva. Accostiamo il naso al bicchiere e cogliamone l'aroma, cercando di quantificarlo con un voto da 1 a 5. Questo è solo un giudizio quantitativo.
    Finezza olfattiva
    Ora invece dovremo giudicare la qualità degli aromi percepiti. In generale si parla di aroma luppolato, fruttato, mattato per birre di buona aromaticità, a seconda se una delle componenti (malto o luppolo) prevalga o meno; viceversa per una birra meno interessante si parlerà di erbaceo o floreale. Noteremo anche se l'aroma risulta molto persistente, persistente o sfuggente. Nel complesso, valutate se l'aroma vi sembra penetrante, piacevole, fragrante, speziato e così via. Ecco allora che l'aroma potrà essere piacevole, ma tenue, e svanire rapidamente nelle lager meno speciali; oppure penetrante, persistente e luppolato nelle pilsner; maltato nelle bock e doppelbock; fruttato e fresco nelle weizen e bière bianche; complesso ed equilibrato tra luppolo e malto nelle ale. E così via. Aroma e gusto aprono poi la strada ai cosiddetti "riconoscimenti": al ritrovare cioè profumi e sapori già sperimentati (di frutta, di fiori, di minerali o di alimenti complessi) nel bouquet proposto da ogni birra. A seconda della miscela dei vari tipi di malto impiegati - non solo l'orzo ma anche il frumento, il riso, l'avena e persino, in un caso rarissimo, la farina di castagne - e del suo grado di tostatura, la birra potrà esprimere note più vegetali e fresche di cereale, fragranti di pane, dolci di biscotto e caramello, amare di caffè o liquirizia. Il luppolo conferisce aromi della famiglia vegetale; a seconda del tipo e dell'utilizzo, potrà essere un vegetale più o meno intenso, più o meno secco e amaro, e virare dall'erba fresca, appena tagliata, al fieno e alle foglie secche.
    Il lievito, infine, può non essere particolarmente in evidenza ma ha la capacità di caratterizzare la birra con un odore spesso fresco e leggermente balsamico. Il "naso di pane" è tipico, poi, delle birre di frumento. La complicazione delle componenti secondarie, derivanti dalla fermentazione o dalla maturazione, conferisce alla birra odori e sentori così complessi da mettere a dura prova persino i degustatori professionisti. E se lager e pils, accanto ai classici sentori di orzo, di altri cereali e varietà diverse di luppolo,

    regalano spesso note floreali e fruttate, con prevalenza di agrumi e mela verde, in una weizen in degustazione sono risultati distinguibili netti profumi di banana. Percepibili, del resto, anche in una ale inglese, insieme a sentori di malto e zucchero caramellato, ma anche di prugna, mela cotogna, foglia di thè, resina e carruba.
    Una doppelbock profumerà spesso di cioccolato, liquirizia, frutta secca. In alcune trappiste o abbazia, grazie a doppie e triple fermentazioni e alle speziature, ecco note di coriandolo, scorza d'arancia, bergamotto, chiodi di garofano, cannella, vaniglia e noce moscata. E in super-birre particolarmente alcoliche e complesse potrà capitare di percepire insospettabili (e gradevoli) odori di vernice, cuoio e note medicinali. La tipologia più difficile e per certi versi selettiva, secondo i critici, è però forse quella aguzza e "fumé" delle lambic, dovuta ai loro potentissimi lieviti autoctoni, capaci di indurre la fermentazione spontanea, seguita da una stagionatura che può durare fino a tre anni.
    La frizza ntezza
    Passiamo alla fase più attesa: l'esame gustativo. Mettete in bocca un bel sorso e valutate con la lingua la frizzantezza, dando un giudizio quantitativo con un voto da 1 a 5. Il corpo Dopo aver valutato la frizzantezza fate passare la sorsata da una guancia all'altra per valutarne il corpo. Più la birra ci sembra corposa e più il voto sale: quindi parleremo ad esempio di corposo (4), rotondo (3) e morbido o vellutato (2). L'amaro II gusto nella birra ha una gamma amplissima, e dipende dagli stili di fabbricazione. Quello spontaneamente e generalmente attribuito a una birra è però l'amaro, più o meno intenso. A conferirlo è il fiore di luppolo, amaricante e aromatico. Anche l'intensità d'amaro nelle birre viene convenzionalmente indicata in una scala: la International bitterness unit (Ibu).
    L'amaro è soggettivamente più intenso nelle birre pilsner (30-43 Ibu) e nelle bitter ale (25-30 Ibu). In alcune pilsner tedesche la presenza del luppolo è talmente elevata da conferire alla birra un gusto quasi asciutto, secco. Le lager contengono invece meno luppolo, e l'amaro è attenuato (8-15 Ibu), mentre nelle bock (20-35 Ibu) e nelle ale (25-45 Ibu) l'abbondanza del malto può stemperare la forza amarognola del luppolo - pur presente in discreta quantità - combinandosi in un gusto dolce-amaro tendente all'abboccato, all'amabile o addirittura al dolce (un malt liquor americano può avere anche soli 7 Ibu).
    Per i nostri scopi sarà però sufficiente una semplice valutazione quantitativa. In generale, il gusto di una birra può essere dunque amaro (5), amarognolo (4), abboccato (3), amabile (2) o dolce (1).

    La persistenza retrolfattiva
    A caratterizzare la qualità delle birre che degustate sarà in buona parte la loro persistenza aromatica, la capacità di "durare" delle sensazioni che vi hanno regalato, dopo che avrete ingoiato il sorso tratto dal bicchiere. E sarà facile, con un pò? d'attenzione, distinguere i "finali" speziati, alcolici, decisi di una barley wine o di una trappista dalla leggerezza beverina e amaricata di una lager. Anche in questo caso ci limiteremo ad una valutazione quantitativa: più tempo resisteranno in bocca gusto e aromi della birra più il voto sarà alto.
    Il giudizio complessivo
    A questo punto sbizzarritevi. Potreste annotare una valutazione globale del gusto della birra, specificando ad esempio se è maltato, amaro, dolce, abboccato luppolato, secco, corposo, speziato fruttato e via dicendo. Cercate soprattutto di tirare le somme riguardo pregi e difetti della birra, eventuali punti di non corrispondenza con la tipologia brassicola cui si riferisce e così via. Insomma date via libera alle vostre impressioni. Non dimenticate infine di scrivere quando e dove avete degustato quella birra: il luogo dove avete bevuto quella birra può influenzare non poco il vostro giudizio. Inoltre, mantenendo un ordine cronologico, avrete in futuro il piacere di osservare l'evoluzione nel tempo della vostra abilità.











    In collaborazione con la birreria
    Hacker Keller
    S.Stefano Ticino (Mi)

    Schigi





    THE NUMBER OF THE BEAST
    << Ma guai a voi terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore
    sapendo che gli resta poco tempo... Chi ha l'intelligenza calcoli in numero della bestia
    essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei. >>
    Sono rimasto solo e la mia mente è vuota
    Ho bisogno di tempo per farmi tornare in mente i ricordi
    Quello che ho visto
    Questa notte è stato reale e non solo fantasia
    Proprio quello che ho visto nei miei vecchi sogni era
    Il riflesso della mia mente pervertita
    Perché nei miei sogni vedo sempre la faccia maligna che mi torce la mente
    E mi porta alla disperazione
    La notte è nera e non mi vuole trattenere
    Perché guardo proprio qualcuno che mi sta osservando
    Nella nebbia figure scure si muovono e si intrecciano
    Tutto questo è la realtà o qualche specie di inferno
    666 il Numero della Bestia
    L'inferno e il fuoco sono generati per essere sprigionati
    Le torce fiammeggiano e canti sacri vengono innalzati
    Come iniziano ad urlare, le mani si alzano al cielo
    Nella notte i fuochi bruciano luminosi
    Il rito è iniziato, il lavoro di Satana è compiuto
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    Il sacrificio continuerà stanotte
    Questo non può andare oltre, devo avvisare la legge
    Questo è vero o è solo qualche folle sogno
    Mi sento attirato dal canto maligno dell'orda
    Sembra che mi stanno ipnotizzano... non posso evitare i loro occhi
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    666 quello per me e per te
    Sto andando a casa, ma ritornerò qui
    Possederò il tuo corpo e ti brucerò
    Io ho il fuoco e ho la forza
    Ho la potenza per attuare la mia maledizione

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    Grazie little donut [SM=x39869]

    ul fatto che nn ti piace nn ci credo, ci sono talmente tante varietà che sicuramente qualcosa di tuo gusto riesci a trovare [SM=x39991]




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    00 06/08/2005 19:04
    Nn hai parlato del rutto [SM=x39948]
  • Finestraio
    00 06/08/2005 19:49
    Accanto a ciascun tipo di birra non si può mettere un esempio, per dire, la marca più famosa?
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    Re:

    Scritto da: 666 06/08/2005 14.03
    Grazie little donut [SM=x39869]

    ul fatto che nn ti piace nn ci credo, ci sono talmente tante varietà che sicuramente qualcosa di tuo gusto riesci a trovare [SM=x39991]



    nn parlimo di rutti...non appena io e il mio friend arriviamo al locale serala ( unico e solo bar che ci piace...quindi ci conosciamo un pò tutti) incomincia la gara di rutti: sponsor ufficiale, nastro azzurro


  • Finestraio
    00 06/08/2005 21:13
    Re: Re:

    Scritto da: R0nja 06/08/2005 21.04

    io e il mio friend


    CHE COOOOSAA?! [SM=x39918]

    Allora c'hai il tipo! Ma vaffambrodo, non ti tacchino più. Olè, un'altra off-limits. [SM=x39919]
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    Re:

    Scritto da: Finestraio 06/08/2005 19.49
    Accanto a ciascun tipo di birra non si può mettere un esempio, per dire, la marca più famosa?



    io ho una mia opinione :

    Bionde ( pils , ale ) e Waizen = Germania
    Ambrate = Belgio, Francia
    Rosse = Uk
    Scure = Irlanda



    Ciaozzz



    PENTITEVI! FINCHE' SIETE IN TEMPO, PENTITEVI!!!
    La Scozia ha Nessie, gli Usa hanno il BigFoot
    ed il Tibet ha lo Yeti.
    Noi di Vnw abbiamo Penics, la nostra grottesca creatura.


    Supremo Adoratore della PERUSSOLA
    Finche' c'e' birra c'e' speranza !!!

    Aiutaci anche te ad Uppare questo TOPIC
    potrai vincere ricchi premi e cottilons !!!
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    00 06/08/2005 21:17
    Re: Re: Re:

    Scritto da: Finestraio 06/08/2005 21.13

    CHE COOOOSAA?! [SM=x39918]

    Allora c'hai il tipo! Ma vaffambrodo, non ti tacchino più. Olè, un'altra off-limits. [SM=x39919]



    ho detto BOY Friend?

    NOOOO! quindi è solo friend

    io mi sento sola in realtà...[SM=x39867]


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    00 06/08/2005 21:47
    Re: Re:

    Scritto da: R0nja 06/08/2005 21.04


    nn parlimo di rutti...non appena io e il mio friend arriviamo al locale serala ( unico e solo bar che ci piace...quindi ci conosciamo un pò tutti) incomincia la gara di rutti: sponsor ufficiale, nastro azzurro



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    00 06/08/2005 22:00
    però un attimo...nn sono io a fare i rutti...ma loro


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    Re:

    Scritto da: R0nja 06/08/2005 22.00
    però un attimo...nn sono io a fare i rutti...ma loro

    Ma è già 1 buon inizio,poi cerca d'imparare anke tu [SM=x39868]
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    00 06/08/2005 23:33
    A me piace temperatura ambiente.
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    Re:

    Scritto da: Beate 06/08/2005 23.33
    A me piace temperatura ambiente.



    [SM=x39918]

    ma poi quale ambiente? tipo val d'aosta in inverno o palermo in estate?[SM=x39914]


    Ciao Voci

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    00 07/08/2005 11:38
    io ghiacciata/fredda nn riesco a berla


  • Beate
    00 07/08/2005 12:23
    Re: Re:

    Scritto da: PhoeniXXX 07/08/2005 11.19


    [SM=x39918]

    ma poi quale ambiente? tipo val d'aosta in inverno o palermo in estate?[SM=x39914]



    il mio ambiente è 18-19 d'inverno e 28-30 d'estate. Comunque non credo che in Val d'Aosta abbiano in casa la temperatura del Monte Bianco.
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    00 08/08/2005 09:54
    Re:

    Scritto da: 666 06/08/2005 14.03
    Grazie little donut [SM=x39869]

    ul fatto che nn ti piace nn ci credo, ci sono talmente tante varietà che sicuramente qualcosa di tuo gusto riesci a trovare [SM=x39991]



    No giuro, non mi piace NULLA di alcolico [SM=x39933]
    Odio il sapore, che devo fare? Mi dà il voltastomaco [SM=x40009]
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    00 08/08/2005 12:50
    che ci devi fare?? niente se nn ti piace va bene cosi [SM=x39991]




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    Re: Re: Re:

    Scritto da: Beate 07/08/2005 12.23


    il mio ambiente è 18-19 d'inverno e 28-30 d'estate. Comunque non credo che in Val d'Aosta abbiano in casa la temperatura del Monte Bianco.



    quindi d'estate la bevi calda?[SM=x39918] [SM=x40009]


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