Gabriele Sandri ultimo aggiornamento: 09 luglio, ore 15:43
Arezzo - (Adnkronos) - Per ricostruire la scena, ha impugnato in aula una replica della pistola Beretta e ha mimato il gesto che l'agente avrebbe compiuto, tendendo il braccio destro parallelamente al terreno: "Ci sono cinque ricostruzioni tutte sostanzialmente concordanti". Riconosciute le attenuanti: la pena è stata ridotta di un terzo
Arezzo, 9 lug. - (Adnkronos) - Il pm di Arezzo Giuseppe Ledda ha chiesto 14 anni di reclusione per Luigi Spaccarotella, l'agente della Polstrada accusato di omicidio volontario per la morte di Gabriele Sandri(nella foto), il giovane tifoso laziale ucciso da un colpo di pistola l'11 novembre 2007 nell'area di servizio di Badia al Pino, sull'autostrada del Sole. La richiesta del pubblico ministero è arrivata al termine della requisitoria nell'ambito del processo che vede l'agente della Polstrada accusato di omicidio volontario.
Ha preso il via stamani al Tribunale di Arezzo la fase finale del processo a carico di Spaccarotella. Quella fornita dall'agente è una versione ''abborracciata e inverosimile, che arriva al parossismo - ha detto il pm Ledda nella sua requisitoria - Un tentativo maldestro che lo affossa definitivamente''. Per il pubblico ministero le dichiarazioni rilasciategli da Spaccarotella nell'imminenza del fatto sono state ''false'', e in seguito ''l'imputato non ha accettato l'esame in aula'', perché ''chi racconta una storia costruita a tavolino ha paura delle contestazioni''.
''Ci sono cinque ricostruzioni tutte sostanzialmente concordanti - ha proseguito Ledda, riferendosi ai tre agenti di commercio, alla guida giapponese e alla cassiera dell'area di servizio - A un certo punto Spaccarotella si ferma e punta l'arma verso l'area di servizio''. Per ricostruire la scena, il pm ha impugnato in aula una replica della pistola Beretta usata dal poliziotto quella mattina, e ha mimato il gesto che egli avrebbe compiuto, tendendo il braccio destro parallelamente al terreno: ''Non ha rilevanza se l'altra mano era sull'arma, sul braccio o al polso - ha asserito Ledda - non fa alcuna sostanziale differenza''. La sentenza, attesa per sabato, forse slittera' alla settimana prossima.
La pena per l'omicidio volontario sarebbe di 21 anni, ma Ledda ha chiesto la riduzione di un terzo, concedendo le ''attenuanti generiche'', visto ''il carattere istantaneo di questa condotta: tutto l'evento si è svolto nell'arco di pochissimi minuti'', ha spiegato il pm aretino, che ha osservato anche come il poliziotto ''ha distrutto una vita umana, ma anche la propria, e paga anche la sua famiglia''
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