00 03/02/2008 15:01
Mh, grazie per aver citato brevemente di come la religione cristiana sia modellata e scopiazzata su feste e riti pagani o comunque antecedenti ad essa, l'avevo dimenticato nella mia invettiva [SM=x39874]

E riguardo agli esempi che fai tu... la religione e comunque un certo modo di pensare fan parte integrante della nostra cultura e società, e credenti o non credenti si cresce con un certo modo di vedere le cose.
Il Natale, la morte, cosa c'è dopo.... tutte cose che non si possono considerare solo facenti parte della religione, sta nella nostra cultura stessa compiangere i morti, andare in vacanza nel periodo natalizio, farsi i regali e addobbare l'albero, e così via...

Per la morte, mi verrebbe per assurdo da chiedermi perchè anche ci crede si dispera per un uomo anziano che scompare dopo una lunga malattia - ha smesso di soffrire e va in paradiso, che c'è da piangere?? secondo me, sotto sotto, di fronte alla morte siamo "egoisti" per così dire, perchè non piangiamo la dipartita in sè, ma un pò anche il fatto che, per il resto dei nostri giorni, non godremmo più della compagnia della persona scomparsa.

E riguardo a cosa c'è dopo, rifaccio il mio esempio del dormire: ci accorgiamo di quando ci addormentiamo? no. Ci ricordiamo di cosa è successo durante il giorno, bello o brutto, una volta che dormiamo? no. Sostituisci giorno con vita, e dormire con morire, e per me non cambia niente.

Ritengo due punti di vista entrambi rispettabili o pensare che c'è qualcosa dopo la morte, e sperarci, oppure pensare che non ci sia nulla, e darsi da fare per dare un significato alla vita che si sta vivendo. Pensare che non ci sia nulla E disperarsi per questo sarebbe sì stupido, perchè una volta morti non ce ne interesserebbe nulla comunque [SM=x39854]
[Modificato da Fantasma dell'Opera 03/02/2008 15:01]


Say you'll share with me one love, one lifetime...
Lead me, save me from my solitude...
Say you want me with you here, beside you...
Anywhere you go let me go too... Christine, that's all I ask of you!!