00 13/12/2001 09:31
San Nicola e Odino
Dunque il primo portatore di doni della storia è stato San Nicola di Bari. Amato e venerato un po' in tutta Europa, specie in Belgio e in Olanda, veniva ricordato il 6 dicembre: in groppa a un asinello bianco oppure a cavallo, andava nella case portando doni ai bimbi buoni. Secondo certe tradizioni, lo accompagnava lo gnomo Peter il Nero, che puniva i bambini cattivi.
Secondo alcuni esperti, comunque, si possono addirittura scomodare figure mitologiche come il teutonico Odino o il germanico Thor per scoprire le radici del dio portatore di doni. Quando gruppi di immigrati olandesi si spostarono in America, fondando Nuova Amsterdam (divenuta in seguito New York), portarono con loro anche le tradizioni, tra cui San Nicola, che nella loro lingua si chiamava Sinter Klass. Il personaggio piacque ben presto anche ai coloni inglesi, che trasformarono il nome in Santa Claus. Nel corso dell'Ottocento il personaggio cambiò il mezzo di trasporto, e fu dotato di renne. Anzi, l'illustre professor Clement Clark Moore, che oggi nessuno più conosce, scrisse in un suo poemetto che Santa Claus viaggiava in compagnia di ben otto renne (ognuna con il suo nome), che si calava nei camini e lasciava giocattoli nelle calze appese dai bimbi. Poteva fare tutto questo perché, naturalmente, era un ometto piccolo, vestito da gnomo e delle dimensioni di uno gnomo.
A dare infine una delle ultime pennellate nel creare il nostro Babbo Natale fu l'illustratore Thomas Nast: tra il 1862 e il 1886 disegnò una serie di celebri tavole dedicate al personaggio, che ormai era stato associato alla festività natalizia. Sono una sua creazione la casa al Polo Nord, la lista dei bambini buoni e cattivi e la fabbrica dei giocattoli dove lavorano gli gnomi aiutanti.

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I buoni vanno in paradiso , invece io che sono cattivo vado dove voglio.