00 07/01/2007 19:12
Non tutti sanno che il vostro utente preferito, fino a non troppi anni fa, è stato un giovane prodigio del jazz. O magari non un vero e proprio prodigio. Forse era addirittura una mezza sega. In ogni caso non ne avete le prove, per cui avrò buon gioco a far passare la storia del giovane prodigio. All'epoca suonava (sempre lui, il vostro utente preferito) con Simona, una giovane eccetera eccetera. Fatto sta che mentre l'utente (il quale come vedete non riesce a togliere il proprio ombelico da sotto i riflettori, nemmeno quando l'intenzione sarebbe quella di parlare d'altri) ad un certo punto mollò la musica, Simona decise di continuare. D'altra parte, tra i due era lei quella che aveva l'atteggiamento più positivo ed entusiasta nei confronti della musica, la maggiore costanza e la maggiore determinazione. Credo che Simona abbia trovato nel linguaggio jazz la dimensione musicale più adeguata per il proprio spirito: il massimo rigore dietro l'apparenza della massima libertà. Per farla breve: è emigrata in America con la valigia di cartone, ha continuato a studiare, ora lavora lì. Lo scorso anno è uscito il primo disco del trio che porta il suo nome, e voi ora vi alzate dalla sedia e lo andate a comprare (o ancora meglio lo ordinate via web, come sto per fare io). Potete ascoltarlo nel sito di vendite on line che ho linkato appena qui sopra.