Lunga e faticosa risposta
Caro Junky, tu dici:
Come vedi Berlusconi non potrà + ricoprire altre cariche oltre quella del pres. del consiglio e non riceverà più compensi da parte delle sue aziende finchè rimarrà in carica
Tra l'altro non potrà farsi le leggi x uso personale....
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Non è così affatto così semplice, altrimenti non sarebbe giustificato il tanto discutere sul conflitto di interessi che va avanti da anni.
Se tu e altri avrete la pazienza di leggere, (magari stampatevelo) cercherò di dare una risposta esclusivamente tecnica, con linguaggio il più semplice possibile, anzi addirittura scolastico.
Anzitutto ti posto qui sotto, copiati paro-paro dal sito della camera, gli articoli 2 e 3 della legge in questione, nel testo che è stato approvato. Sono questi gli articoli-chiave per capire la questione.
(A.C. 1707 - Sezione 2)
ARTICOLO 2 DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1707 NEL TESTO DELLA COMMISSIONE
Art. 2.
(Incompatibilità).
1. Il titolare di cariche di governo, nel corso del proprio mandato, non può:
a) ricoprire cariche o uffici pubblici diversi dal mandato parlamentare e da quelli previsti dall'articolo 1 e non inerenti alle medesime funzioni;
b) ricoprire cariche o uffici o altre funzioni comunque denominate in enti di diritto pubblico, anche economici;
c) ricoprire cariche o uffici o altre funzioni comunque denominate, salvo che siano puramente onorifiche, ovvero esercitare compiti di amministrazione, in società aventi fini di lucro;
d) esercitare attività imprenditoriali;
e) esercitare attività professionali, anche in forma associata, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore di soggetti pubblici o privati, in Italia o all'estero; in ragione di tali attività il titolare di cariche di governo può percepire unicamente i proventi per le prestazioni svolte prima dell'assunzione della carica;
f) esercitare qualsiasi impiego pubblico;
g) esercitare qualsiasi impiego privato.
2. Fermo restando quanto previsto al comma 1, non costituisce motivo di incompatibilità la mera proprietà di una impresa individuale ovvero di quote o azioni societarie sempre che essa non comporti l'assunzione di cariche o l'esercizio di attività di cui alla lettera c) del medesimo comma 1.
3. La disposizione di cui alla lettera g) del comma 1 non si applica ai sindaci delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia con popolazione superiore a 300 mila abitanti.
4. Non costituisce motivo di incompatibilità l'insegnamento non di ruolo di livello universitario e post universitario.
5. Gli incarichi e le funzioni indicati alle lettere da a) ad e) del comma 1 decadono dalla data del giuramento relativo agli incarichi di cui all'articolo 1 e comunque dall'effettiva assunzione; da essi non può derivare, per tutta la durata della carica di governo, alcuna forma di retribuzione o di vantaggio per il titolare. Le attività di cui alle lettere da c) a g) dello stesso comma 1 sono vietate anche quando siano esercitate all'estero.
6. I dipendenti pubblici e privati sono collocati in aspettativa, o nell'analoga posizione prevista dagli ordinamenti di provenienza e secondo le medesime norme, con decorrenza dal giorno del giuramento e comunque dall'effettiva assunzione della carica. Resta fermo anche per i titolari delle cariche di governo che i periodi trascorsi nello svolgimento dell'incarico in posizione di aspettativa o di fuori ruolo
ARTICOLO 3 DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1707 NEL TESTO DELLA COMMISSIONE
Art. 3.
(Conflitto di interessi).
1. Sussiste situazione di conflitto di interessi ai sensi della presente legge quando l'atto è adottato dal titolare di cariche di governo in situazione di incompatibilità ai sensi dell'articolo 2, comma 1, ovvero quando l'atto ha un'incidenza specifica sull'assetto patrimoniale del titolare, del coniuge e dei parenti entro il secondo grado, con danno per l'interesse pubblico e salvo che il provvedimento stesso riguardi la generalità o intere categorie di soggetti.
Adesso inquadriamo dal punto di vista giuridico la figura del Sig. Silvio Berlusconi, attuale Presidente del Consiglio, nonchè Ministro degli Esteri.
Come noto, egli ha rilevanti interessi in svariati settori, comunicazione, informazione, editoria, pubblicità, radio e televisione, cinema, assicurazioni, edilizia, finanza, sport ecc…
Bene, queste attività sono svolte da società per azioni (SPA) di cui SB detiene, direttamente o tramite altre società da lui o dalla sua famiglia controllate, o l’intero, o la maggioranza del pacchetto azionario.
Come forse saprai, il capitale delle società per azioni è diviso in quote, rappresentate da azioni che vengono attribuite ai soci in proporzione al capitale conferito. In poche parole, i soci sono i proprietari delle SPA, e vengono compensati annualmente tramite la distribuzione degli utili societari o dividendi. Le SPA sono operativamente dirette dal Consiglio di Amministrazione, nominato dai soci stessi, e il CdA, a sua volta, nomina al suo interno un Presidente e/o un Amministratore Delegato, al quale solitamente vengono conferite le mansioni operative della società in base ai poteri che gli vengono assegnati per delibera.
Essere Consiglieri, Presidenti o Amministratori di una SPA significa ricoprire una carica.
Ora, SB in tutte le sue società, NON RICOPRE ALCUNA CARICA, (tenete ben presente questo concetto) salvo quella di presidente del Milan.
Di tutte le sue società egli è soltanto azionista, ovvero “mero proprietario”.
Ovvero incassa gli utili, ma non gestisce e non amministra.
L’amministratore di Mediaset è infatti Federico Confalonieri, i figli Marina e Piersilvio sono amministratori di altre sue società, ecc…ecc….
Ora mettiamo in relazione tutto ciò con la legge sul conflitto di interessi, sopra riportata e in particolare con l’art. 2 che tratta dell’incompatibilità.
SB presidente del consiglio (oppure ministro, oppure sottosegretario, tutte cariche di governo), può esercitare cariche di governo in quanto ciò NON E’ incompatibile con (riporto le singole lettere dell’art. 2 e le commento):
a) ricoprire cariche o uffici pubblici diversi dal mandato parlamentare
- infatti non ricopre altre cariche pubbliche
b) ricoprire cariche o uffici o altre funzioni …. in enti di diritto pubblico, anche economici;…
- infatti non ricopre cariche in enti pubblici
c) ricoprire cariche o uffici o altre funzioni comunque denominate, salvo che siano puramente onorifiche, ovvero esercitare compiti di amministrazione, in società aventi fini di lucro;
- infatti non ricopre CARICHE né è AMMINISTRATORE di società (salvo la presidenza del Milan, alla quale dovrà rinunciare)
d) esercitare attività imprenditoriali;
- infatti non esercita direttamente alcun tipo di attività imprenditoriale (qui si intende attività imprenditoriale in senso stretto, quella ascrivibile alla figura del “titolare” di un’impresa, normalmente di piccole dimensioni)
e) esercitare attività professionali, anche in forma associata, di qualunque natura,ecc….
- non è un libero professionista (questo significa)
f) esercitare qualsiasi impiego pubblico;
- non è un lavoratore dipendente pubblico
g) esercitare qualsiasi impiego privato.
- non è un lavoratore dipendente privato.
Ciò è confermato dal successivo comma 2: (che riporto)
Fermo restando quanto previsto al comma 1, non costituisce motivo di incompatibilità la mera proprietà di una impresa individuale ovvero di quote o azioni societarie sempre che essa non comporti l'assunzione di cariche o l'esercizio di attività di cui alla lettera c) del medesimo comma 1.
Il che significa che SB – PROPRIETARIO IN QUANTO AZIONISTA – può essere eletto a cariche di governo purchè non abbia cariche (e abbiamo visto che non ne ha) nelle sue società.
Quindi, Junki:
- quando dici “Come vedi Berlusconi non potrà + ricoprire altre cariche oltre quella del pres. del consiglio” questo è già uno stato di fatto (ma non da ora, è così già da tempo)
- quando dici “non riceverà più compensi da parte delle sue aziende finchè rimarrà in carica” non è affatto vero, perché riceverà (ed è un suo diritto, ci mancherebbe) i dividendi delle società delle quali è proprietario, ANCHE se è presidente del Consiglio.
- quando dici “Tra l'altro non potrà farsi le leggi x uso personale” consentimi di sorridere.
Perché a questo punto bisogna leggere l’art. 3 della legge, che tratta esplicitamente dei casi di conflitto di interessi.
Dice la prima parte dell’art. 3:
- Sussiste situazione di conflitto di interessi ai sensi della presente legge quando l'atto è adottato dal titolare di cariche di governo in situazione di incompatibilità ai sensi dell'articolo 2, comma 1….-
E quindi non sussiste, visto che non ci sono le condizioni di incompatibilità
Dice la seconda parte dell’art. 3:
- ….ovvero quando l'atto ha un'incidenza specifica sull'assetto patrimoniale del titolare, (intende del titolare della carica di governo) del coniuge e dei parenti entro il secondo grado, con danno per l'interesse pubblico e salvo che il provvedimento stesso riguardi la generalità o intere categorie di soggetti.
Qui sembrerebbe che venga creato un limite, ma non è così, l’ultima parte è quella che di fatto salva ogni atto di governo, negando il conflitto di interessi ogni qualvolta gli effetti di qualunque provvedimento riguarderanno “ la generalità o intere categorie di soggetti”.
Cosa significa? Che il governo non può emanare un provvedimento, ad esempio, di sgravio fiscale per il gruppo Mediaset, (avrebbe un’incidenza diretta sull’assetto patrimoniale della famiglia Berlusconi), ma può emanare un provvedimento di sgravio fiscale per L’INTERO SISTEMA RADIOTELEVISIVO del quale beneficerebbero tutte le emittenti pubbliche e private (..generalità o intere categorie di soggetti).
Lascio a voi immaginare chi sarebbe il maggior beneficiario di un simile provvedimento.
E analogamente, in base all’ultima parte dell’art. 3, il conflitto di interessi non sussiste se:
- Il governo emana riforme a della sanità e del sistema pensionistico volte alla promozione della assicurazioni private…(e chi è un proprietario di assicurazioni in Italia?)
- Il governo emana leggi di aiuto all’editoria (la promessa è di questi giorni al convegno della FIEG) (e chi è il maggior editore italiano?)
- In base alla legge Tremonti sulle agevolazioni fiscali alle imprese (rivolta alla generalità delle imprese), tutte le società di cui è proprietario SB effettueranno investimenti, con un beneficio diretto che si tradurrà in un minor carico fiscale (e quindi in maggiori dividendi) per se stesso.
E così via….sono soltanto alcuni esempi.
E’ di tutta evidenza che il campo per “farsi le leggi per uso personale” (il che si legge meglio: per guadagno e per potere personale) è potenzialmente amplissimo.