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E della provocazione di Umberto Eco che ne pensate?

Ultimo Aggiornamento: 23/04/2002 08:50
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Lo sciopero dei consumatori della pasta Cunegonda

di UMBERTO ECO

IN LINEA di principio non è anticostituzionale che lo schieramento che ha ottenuto la maggioranza in parlamento proceda all'occupazione di enti e agenzie varie, Rai compresa.
E' quello che si chiama "spoils system", usato anche in altri paesi. E' vero che i vincitori potrebbero dare prova di fair play tenendo conto di una minoranza che conta quasi la metà degli elettori, ma non si può chiedere buona educazione e sensibilità democratica a chi ha deciso di usare in modo spregiudicato una forza elettorale ottenuta legalmente.
D'altra parte abbiamo avuto per anni una radiotelevisione interamente controllata dalla Democrazia cristiana, dove si misuravano addirittura i centimetri di pelle femminile esposti e non si assumevano redattori comunisti o socialisti, e il paese se l'è cavata benissimo, anzi, una televisione cosiddetta di regime ha prodotto la generazione più contestataria del secolo.

L'unico inconveniente è che il capo del governo possiede le altre televisioni private, e lo "spoils system" conduce a un monopolio quasi totale dell'informazione (mentre se Bush mette dei repubblicani in tutti i gangli del potere, rimane una fetta consistente di giornali, televisioni, radio indipendenti a controllare il suo operato).Un inconveniente aggiunto è che il padrone di tutte queste reti ha una nozione (come dire?) abbastanza autoritaria del proprio ruolo padronale, come è stato dimostrato dall'invito che ha appena rivolto ai suoi direttori designati affinché liquidassero alcuni giornalisti che non gli vanno a genio. Questo è il fatto nuovo, nuovo rispetto agli usi degli altri paesi democratici e delle costituzioni scritte quando fenomeni del genere erano imprevedibili. Questo fatto nuovo, certamente scandaloso, richiede una risposta nuova da parte dell'elettorato non consenziente. Si è visto che i girotondi e le manifestazioni di piazza per questo servono poco: ovvero, servono a rinsaldare il senso d'identità di una opposizione smarrita, ma dopo (se questa identità è reale) si deve andare oltre anche perché, detto in termini tecnici, il governo dei girotondi se ne sbatte, ed essi non convincono l'elettorato governativo a cambiare idea.

Quale mezzo di protesta efficace rimane dunque a quella metà degli italiani che non si sentono rappresentati dal nuovo sistema televisivo?Questi italiani sono tanti, alcuni milioni hanno già manifestato il loro dissenso, ma altri ancora sarebbero pronti a manifestarlo, se vedessero un modo veramente efficace. Rifiutarsi di guardare la televisione e di ascoltare la radio? Sacrificio troppo forte, anche perché, anzitutto, è legittimo che voglia guardarmi alla sera un bel film, e di solito non mi chiedo quali siano le idee del padrone di una sala cinematografica, e in secondo luogo è utile conoscere le opinioni e il modo di dare le notizie del partito al governo (se pure ci fosse una trasmissione sulla Resistenza gestita solo da Feltri, Er Pecora e Gasparri, ho diritto e desiderio di sapere cosa pensano e dicono queste persone). Infine, anche se fosse possibile, rifiutarsi di guardare tutte le televisioni sarebbe un poco come castrarsi per far dispetto alla consorte, perché si sceglierebbe, per opporsi alla maggioranza, di entrare a far parte di una minoranza totalmente all'oscuro di tutto.

Di quale forza effettiva può disporre l'Italia che non accetta il monopolio televisivo? Di una potente forza economica. Basterebbe che tutti coloro che non accettano il monopolio decidessero di penalizzare Mediaset rifiutandosi di comperare tutte le merci pubblicizzate su quelle reti. E' difficile? No, basta tenere un foglietto vicino al telecomando e annotarsi le merci pubblicizzate. Si raccomandano i filetti di pesce Aldebaran? Ebbene al supermercato si compreranno solo i filetti di pesce Andromeda. Si pubblicizza la medicina Bub all'acido acetilsalicilico? Dal farmacista si compera un preparato generico che contiene egualmente acido acetilsalicilico e che costa meno. Le merci a disposizione sono tante e non costerebbe nessun sacrificio, solo un poco di attenzione, per acquistare il detersivo Meraviglioso e la pasta Radegonda (non pubblicizzati su Mediaset) invece del detersivo Stupefacente e della pasta Cunegonda.Credo che se la decisione fosse mantenuta anche solo da alcuni milioni di italiani, nel giro di pochi mesi le ditte produttrici si accorgerebbero di un calo nelle vendite, e si comporterebbero di conseguenza. Non si può avere niente per niente, un poco di sforzo è necessario, se non siete d'accordo col monopolio dell'informazione dimostratelo attivamente.Allestite banchetti per le strade per raccogliere le firme di chi s'impegna, non a scendere in piazza una volta sola ma a non mangiare più pasta Cunegonda. E chissà che sforzo! Si può fare benissimo, basta avere voglia di dimostrare in modo assolutamente legale il proprio dissenso, e penalizzare chi altrimenti non ci darebbe ascolto.
A un governo-azienda non si risponde con le bandiere e con le idee, ma puntando sul suo punto debole, i soldi. Che se poi il governo-azienda si mostrasse sensibile a questa protesta, anche i suoi elettori si accorgerebbero che è appunto un governo-azienda, che sopravvive solo se il suo capo continua a far soldi. Questa forma di protesta sarebbe assolutamente legale. E' illegale incendiare un McDonald, ma in una rubrica di arte culinaria si può benissimo invitare i lettori a non mangiare i Big Mac e a preferire, che so, i Burger's King, così come li si avverte che il tale ristorante non è all'altezza dei suoi prezzi. Un critico cinematografico ha il diritto di raccomandare ai propri lettori di non andare a vedere un film che egli giudica orribile.Qualcuno a cui ho parlato di questa idea mi ha detto: "Ti accuseranno di luddismo, di minare il mercato, di danneggiare aziende." Per nulla. Io non consiglio di non comperare più filetti di pesce, bensì di non comperare quelli che fanno pubblicità sulle reti Mediaset. Il mercato della pasta continuerebbe a fiorire come prima, salvo che invece che cinque chili di pasta Radegonda e cinque chili di pasta Cunegonda si venderebbero sette chili di pasta Radegonda e tre di pasta Cunegonda. Se la pasta Cunegonda non avverte un calo di vendite, può continuare a fare pubblicità sulle reti Mediaset, altrimenti può farla sulle reti Rai (e spero che Baldassarre mi ringrazi). E' luddismo distruggere le macchine, non incitare a usare, tanto per dire, auto diesel invece che auto a benzina. Da più di vent'anni io non uso più l'automobile in città e invito tutti a fare altrettanto per non incrementare l'inquinamento e contribuisco però all'incremento dei mezzi pubblici.
Ricordo che negli anni sessanta si era diffusa la voce che una certa marca di benzina finanziava un movimento politico da cui alcuni di noi dissentivano, e in autostrada semplicemente evitavamo di fermarci ai punti di rifornimento di quella marca e facevamo il pieno dieci chilometri prima o venti chilometri dopo. Non per questo (e neanche se lo avessero fatto tutti) è diminuita la libera circolazione automobilistica.Era forse luddismo e attentato alle industrie e ai commerci avvertire che non bisognava più acquistare prodotti spray che potevano contribuire al buco nell'ozono? La gente ha cominciato a manifestare sensibilità in proposito e le aziende produttrici si sono adeguate. Tutti continueremmo a essere ottimi consumatori, tranne che saremmo consumatori selettivi; il che è indice di maturità e motore di sviluppo economico.A nuove forme di governo, nuove forme di risposta politica.
Questa sì che sarebbe opposizione.Vediamo quanti italiani si sentono di farla.
Altrimenti la smettano di lamentarsi, e si tengano il monopolio dell'informazione.(20 aprile 2002)


22/04/2002 11:00
 
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Riflettendo
Inizio dicendo che mi pongo ad un livello infinitamente più normale di chi ha proposto questa protesta in quanto costui è un "fuoriquota".
Rifletto sulle parole e sui concetti espressi e mi sento di condividere in pieno quanto espresso. Se non fosse che ho due figli, di 7 e 5 anni, ed allora la cosa si fa difficile.
Un adulto può accettare senza compromessi di trovare un surrogato non pubblicizzato a quello che ha comprato fino a ieri, soprattutto se lo fa con uno scopo.
Ma chi adulto non lo ò ancora e vive di immagini riflesse dalla televisione, dai giornali e dagli amici come fa?
Se un compagno di scuola di mio figlio ha le scarpe XY, pubblicizzate su Mediaset e a mio figlio si rompono le scarpe e me le chiede uguali, cosa devo rispondere? Che è per una giusta causa?
Sicuramente lo è, ma non posso pretendere che capisca.
Lo stesso vale per merendine/biscotti/ecc.
Devo cambiargli le abitudini, anche se con un prodotto equivalente ma che non riconosce, rischiando che per tre/quattri giorni non faccia colazione/merenda?
E' vero che non succederebbe niente di grave, al limite mangerebbe di più a cena, ma il punto è che un bambino non dovrebbe "pagare" per qualcosa che non conosce e che non può sapere.
Per chi non ha figli piccoli queste sembreranno tutte sciocchezze ma, credetemi, come genitori siamo veramente condizionati dai figli negli acquisti "di poco conto"; a riprova di quanto esposto c'è anche un articolo su un mensile attualmente in edicola.
Ad ogni modo giustamente le conquiste richiedono sempre un sacrificio, ma riterrei più opportuno se lo dovessero sopportare gli adulti.

22/04/2002 12:44
 
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Sono d'accordo anch'io che quella di Eco è certamente una proposta estrema, per molti versi irrealizzabile (quanti avrebbero obbiettivamente il tempo di documentarsi sui prodotti da non acquistare?), anche se l'idea di toccare nel portafoglio chi vorrebbe che fossimo prima di tutto consumatori, e poi cittadini, è in fondo la più giusta.

Ma sarebbe altrettanto efficace ad esempio, e molto più immediato, lo sciopero "televisivo", attuabile rifiutandosi di guardare le TV Mediaset. E' semplicemente a portata di telecomando [SM=x39851] e di buona volontà.
22/04/2002 13:36
 
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Adotto da tempo questo tipo di boicottaggio, ma non solo per ciò che riguarda le proprietà del *nostro* presidente del consiglio, anche per adesione alle principali campagne di boicottaggio mondiale.

Devo dire, però, che per quanto riguarda gli alimenti, lungi dal farmi influenzare dalla pubblicità, tendo ad affezionarmi ad alcuni prodotti ed a divenire abitudinario, ma sicuramente sulla base di considerazioni legate alla qualità.

Cercherò di diventare ancora più attento.

Ciao.

LuVi
Vi vedo... e attenti a quello che dite
22/04/2002 13:54
 
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A me la proposta sembra abbastanza irrealizzabile, soprattutto per un motivo: qualsiasi prodotto venga pubblicizzato, di sicuro viene pubblicizzato anche su Mediaset. Di conseguenza, non voler acquistare prodotti pubblicizzati su Mediaset equivale praticamente a non acquistare prodotti pubblicizzati "tout court". Praticamente impossibile.


[Modificato da MarColas 22/04/2002 16:26]

22/04/2002 15:24
 
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Non mi pare, questa di Umberto Eco, una delle sue migliori sortite. Mi sembra una proposta ispirata al più astratto e deteriore radicalismo chic. La versione postmoderna del radicalismo reazionario di Maria Antonietta. “Maestà, il popolo protesta perché non ha pane”. “Ebbene, dategli delle brioches”.
Ma con le brioches che Umberto Eco vorrebbe ammannire al popolo non si va da nessuna parte. Si approda al massimo, in qualche salotto intellettual-modaiolo, dove i belli spiriti discettano di navigazione mentre la nave affonda. O, come accade spesso quando l’intelligenza imbocca la via dello snobismo, si approda al ridicolo.
Le vie della protesta civile, della disobbedienza, del rifiuto all’omologazione e all’annessione, sono altre. Costano impegno, sacrificio, rinuncia, privazione e deprivazione.
In questo senso mi sembra che Marco Pannella abbia dato e stia dando una grande lezione a tutti.

________
Saluti
Marlowe
23/04/2002 08:50
 
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