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cos'è in realtà il sacro graal

Ultimo Aggiornamento: 03/05/2004 15:58
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ho seguito sere fa un programma su retequattro "top secret" ove si parlava del sacro graal è che il fulcro dei molti misteri, legati a questa storia risiedessero a Parigi. Addirittura si è sostenuta un ipotesi, che in realtà i templari "credo fossero 9" si sono recati a gerusalemme per recuperare questo graal che è -secondo questi tizi- un qualcosa che metterebbe in discussione il cristianesimo, cioè Gesù in realtà era un re illuminato sposò la maddalena ed ebbe dei figli, una stirpe reale -tempo fa qualcuno ha sostenuto la scoperta della tomba del fartello del cristo, liquidata troppo frettolosamente come una bufala- inoltre dopo un attenta valutazione sull'affresco dell'ultima cena di leonardo si è scoperto che l'apostolo alla sua sinistra fosse in realtà una donna -la maddalena- quindi i templari furono i custodi di tale segreto ma incombeva per loro un grosso pericolo ed essi passarano il graal ai catari -pseudo monaci, giudicati eretici, fu fatta nei loro confronti una vera spedizione punitiva- sinceramente è una teoria affascinante ma personalmente la metto in dubbio, fortissimo dubbio...
29/04/2004 20:24
 
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Gia'.

(edito scusate. ma non volevo rovinare questo topic con gente che afferma le sue opinioni senza ascoltare gli altri)

[Modificato da Roven 30/04/2004 13.21]

29/04/2004 21:26
 
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Re:

Scritto da: Roven 29/04/2004 21.26
Gia'.

(taddoun edita il post e scrivi "vietato un post di STN" visto che postera' prove INCONFUDABILI di alieni che facevano dio ecc ecc.



No boh... con questo non c'entra niente...

Cmq ho sentito che quella trasmissione non è stata il massimo...

29/04/2004 21:28
 
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Roven, con questi post anti-STN stai diventando un pò noioso. [SM=x39882]
30/04/2004 00:59
 
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Re:

Scritto da: Roven 29/04/2004 21.26
Gia'.

(taddoun edita il post e scrivi "vietato un post di STN" visto che postera' prove INCONFUDABILI di alieni che facevano dio ecc ecc.



embè?
30/04/2004 01:51
 
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Non ho visto la trasmissione, ma sembra il riassunto del libro "Il codice da Vinci".
Una dimostrazione di come si possano confondere due passi del Vangelo e costruirne una storia.
30/04/2004 02:19
 
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Re: Re:

Scritto da: tom waits 30/04/2004 1.51


embè?



il fatto è,che nessuno obbliga nessuno nel credere a quello che STN scrive.......ok le critiche, ma dopo un pò , diventi noioso .

[SM=x39858]
30/04/2004 10:50
 
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infatti...
secondo il libro...in ogni dipinto di leonardo è racchiuso un segreto, una chiave di lettura atta a spiegare cos'è in realtà il graal
30/04/2004 19:52
 
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Re:

Scritto da: Beate 30/04/2004 2.19

Una dimostrazione di come si possano confondere due passi del Vangelo e costruirne una storia.



[SM=x39857] [SM=x39884]





02/05/2004 21:39
 
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Anche io non credo molto alla versione offerta da Top Secret.
Il primo a scrivere del Graal fu un certo Chrètien de Troyes nel 1182 ( Conte du Graal se non sbaglio) ... e mi sembra mooolto strano che si nomini una reliquia di tale importanza dopo più di mille anni dalla venuta di Cristo.
Wolfram von Eschenbach si riallacciò a quel racconto per scrivere Parzifal, un racconto in cui il Graal diventa una pietra (e non il noto calice) e si vanta di aver scritto la Vera storia del Graal ...solo che questa sua storia ha molte attinenze con il Kebra Nagast (libro sacro Etiope) in cui si parla, tra le altre cose, di come l'arca dell'alleanza fu trafugata da Menelik a Salomone e portata in Etiopia.
Credo quindi che il Graal sia stato "creato" per dare indicazioni sull'ubicazione della Sacra Arca (indicazioni assenti nella Bibbia)

Potrei aver confuso qualche nome, dato che sto andando a memoria ...in quel caso mi scuso [SM=x39856]
03/05/2004 14:38
 
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Il Sacro Graal?
[SM=x39916] ... miti, fantasie medioevali ... tutto qui ... ottime soltanto per il cinema degli Steven Spielberg, dei Peter Jackson &CO.
mmm.. vaben.. ora anche dei Mel Gibson
...[SM=x40004]



Esistono tre possibili approcci al "Graal". Un primo approccio considera il Graal come un oggetto dalle precise caratteristiche fisiche, nella maggioranza dei casi legato alla figura di Cristo. Tale connessione risale al 1200, quando il francese Robert de Boron scrisse il Roman de l'Estoire du Graal, dove il Graal venne identificato con il calice utilizzato da Gesù durante l'Ultima Cena; nello stesso si dice che fu raccolto il sangue versato durante la Crocifissione da Giuseppe d'Arimatea. Esistono numerose altre teorie circa la natura fisica del Graal: è stato variamente identificato con una pietra caduta dal cielo, di origine forse meteoritica, con l'Arca dell'Alleanza, con un libro scritto da Gesù stesso, con la Sindone di Torino, con un gioiello caduto dal cielo insieme a Lucifero, con la macchina che Mosé utilizzava per produrre la manna… Motivo comune degli studi dedicati a questa categoria "fisica" sul Graal è il tentativo di identificare con assoluta precisione il luogo ove dimorerebbe l'oggetto. Il filone di questi studi si può definire "Linea Archeologica".
Una seconda categoria di studi preferisce accantonare le ricerche "sul campo", ritenendole soltanto l'aspetto vulgato e volgare di una ricerca dai tratti più simbolici e spesso esoterici. All'interno di questa visione, il Graal diventa un simbolo dal valore universale che si presenta in varie forme all'interno di differenti sistemi mitico-religiosi. Secondo Julius Evola, ad esempio, il Graal rappresenterebbe la Tradizione occidentale ghibellina, contrapposta a quella giudaico-cristiana. Per René-Guenon sarebbe simbolo del Sacro Cuore di Cristo. Per Carl Jung, un archetipo dell'inconscio. Per Jesse Weston, un simbolo sessuale e di fertilità. Come si potrebbe determinare con rigore storico-scientifico quale tra queste interpretazioni è la più aderente alla realtà? E' evidente che ognuna possiede una ricchezza di significato ed una funzionalità ben specifica nel contesto all'interno del quale è sorta. Si può far riferimento a questo tipo di studi con il termine di "Linea Simbolica".
Una terza categoria si limita a considerazioni di natura filologica intorno al tema del Graal, studiandone - così - le origini letterarie e individuando il progressivo evolversi del mito attraverso i secoli, con l'analisi delle diverse simbologie che man mano si sono delineate intorno a esso: si tratta di quella che può definirsi "Linea Filologica".
Non è possibile identificare una fonte univoca che abbia determinato la nascita del mito del Graal. Si può, invece, individuare con precisione l'anno in cui l'Europa vide comparire, per la prima volta, in un romanzo il termine "graal": è il 1190, anno in cui morì lo scrittore Chrétien de Troyes, lasciando incompiuto il suo ultimo romanzo cortese, il Perceval ou le Conte du Graal. Il fatto che il Perceval sia il primo romanzo a citarlo, però, non ci autorizza a concludere che sia stato Chrétien a creare quello che diventerà l'archetipo del calice, della coppa, del vassoio "graal". In Europa già erano presenti nella cultura celtica oggetti miracolosi in forma di vasi, caldaie e coppe: le più conosciute erano la Caldaia della dea Ceridwen e la Caldaia di Bran.
La sovrabbondanza di fonti e la evidente difficoltà a dipingere uno scenario contemporaneamente semplice e coerente ha fatto sì che nel corso dei secoli venissero avanzate le interpretazioni più bizzarre sulla genesi del mito del Graal.
Tra le più bizzarre, segnaliamo: la teoria di Henry Lincoln, Richard Leigh e Michael Baigent sul Santo Graal di Rennes-le-Chateau (sulla quale ha ampiamente ironizzato Umberto Eco sul suo Il pendolo di Foucault ) che può esser riassunta con le loro stesse parole: "Se la nostra ipotesi è esatta, il Santo Graal… era la stirpe e i discendenti di Gesù, il 'Sang real' di cui erano guardiani i Templari… Nel contempo il Santo Graal doveva essere, alla lettera, il ricettacolo che aveva ricevuto e contenuto il sangue di Gesù. In altre parole doveva essere il grembo della Maddalena." (Baigent, Leigh, Lincoln Il Santo Graal). La teoria viene analizzata in questo articolo che ne mostra l'estrema debolezza storica .
Una teoria propone come sede ultima del Santo Graal la città di Torino. La prima motivazione portata a sostegno di questo fatto è la presenza - nella stessa città - della Sindone, il lenzuolo che secondo la tradizione avrebbe avvolto il Corpo di Gesù dopo la morte. La leggenda affonda le sue radici in un libro scritto nel 1978 da una giornalista appassionata di esoterismo, Giuditta Dembech, che propose la teoria sul primo volume di Torino Città Magica. La teoria è affrontata in questo articolo, che confuta anche le affermazioni circa una identificazione del Graal con la Sindone di Torino, associate perché entrambe reliquie che, in qualche modo, "raccolsero" il sangue di Cristo dopo la Crocifissione.
Un'altra teoria afferma che il Graal si troverebbe nascosto sul fondo di un pozzo canadese, ad Oak Island. Le basi leggendarie e prive di fondamento di questa affermazione sono state messe in luce da Joe Nickell su Skeptical Inquirer e riprese, in italiano, da Mariano Tomatis.
La confusione sorta nel corso dei secoli intorno al Graal è ben riassunta da Piergiorgio Odifreddi, che sul suo Il Vangelo secondo la Scienza scrive: "Che cosa sia il Santo Graal si sa: è qualcosa di cui non si sa né cosa sia, né se ci sia." (Mariano Tomatis)






F.U. FORZA UCCAZZO una libertà per tutti

[Modificato da Bestionn 03/05/2004 15.58]

03/05/2004 15:52
 
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