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"La mannaia" di Costa-Gravas

Ultimo Aggiornamento: 03/03/2005 21:43
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Il regista nelle sale francesi con un thriller sociale tra disoccupazione e denuncia politica

E' uscito ieri, mercoledì 2 marzo, "Le Couperet" (La mannaia), l'ultimo film di Constantin Costa-Gravas, il 71enne regista di origine greca naturalizzato francese.

Tratto dall'omonimo romanzo di Donald Westlake del 1997, la pellicola racconta una storia di disoccupazione e disperazione di chi perde il posto di lavoro ma è indebitato fino al collo cercando di costruirsi una vita agiata: Bruno è un dirigente in una azienda cartaria che dopo 15 anni di lavoro, apprezzato dai suoi capi e dai suoi azionisti, viene licenziato per delocalizzazione della società. Bruno non si preoccupa inizialmente, convinto che con il suo livello di preparazione potrà facilmente trovare un'ottima occupazione ma dopo tre anni, sempre senza lavoro, capisce che deve combattere per salvare se stesso e la famiglia.
E qui il suo clavario inizierà a tingersi di sangue...

Il film è un "falso giallo - dice Constantin Costa-Gavras - è un vero film sociale. Il giallo, soprattutto il giallo americano ha sempre esplorato la vita sociale. E' stato anche quasi un alibi per molti autori per parlare della società americana attraverso questo genere, in questo modo non potevano essere tacciati di comunisti o di gauchistes". "La destra, la sinistra, il centro, tutti - osserva il regista a Le Nouvel Observateur - sono ormai sottomessi all'economia che dirige tutto ormai, ma non si sa chi dirige l' economia. Si è lasciato questa specie di mostro crescere da solo, e non si sa come fermarlo, nè in quale direzione ci porta".

La carica di denuncia politica di Costa Gavras però non è più manichea come una volta e già con "Mad City", il suo ultimo film, si era decisamente affievolita: "Il mondo - conclude il regista - non è più bipolare. Prima, avevo certezze, e dunque scatti d'ira. Alcuni dei miei amici, per esempio, mi consigliano di votare sì al referendum sull'Europa, altri no. Io ascolto tutte le versioni, nessuna mi convince. Sono diventato molto attendista".

LoSpettacolo.it

03/03/2005 21:43
 
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