Estate, salviamoci le orecchie

L’otorino: no ai bastoncini di cotone

Tuffi in mare e in piscina, docce e shampoo a ritmo continuo e ancora immersioni a una certa profondità: tutto questo mette alla prova la salute delle orecchie, tanto che fra i bagnanti si registra un’impennata nelle otiti e nelle altre patologie dell’apparato uditivo. Il 15% dei bagnanti, infatti, finisce per rovinarsi gli attesi e sospirati giorni di vacanza proprio a causa di questi disturbi.

Se d'inverno le otiti rappresentano il 10-20% delle patologie che affliggono chi si reca dall'otorinolaringoiatra, durante i mesi estivi la percentuale sale ben oltre il 50%. Per fortuna, nella maggioranza dei casi, si tratta di disturbi passeggeri che non richiedono la rinuncia al gusto di un bagno in mare o in piscina: si tratta solo di mettere in atto qualche accorgimento e di fare un po’ di attenzione per prevenire malanni fastidiosi. Lo dice l’esperto, Giancarlo Cianfrone, presidente dell'Associazione italiana per la ricerca sulla sordità (Airs) e docente di audiologia all'università La Sapienza di Roma. Secondo Cianfrone, innanzi tutto, il mare è preferibile alla piscina, almeno nei tratti di costa puliti. In piscina, infatti, si registra una maggiore concentrazione batterica che fa salire il rischio di otiti esterne, infezioni che interessano la parte cutanea dell'orecchio fino a raggiungere la membrana del timpano. Sotto accusa anche docce e shampoo troppo frequenti "perché si crea un ambiente umido nell'orecchio - spiega Cianfrone - che favorisce la macerazione della cute e l'insorgere dell'otite”.

No anche all’uso dei bastoncini di cotone. "Se infilarli negli orecchi è sempre pericoloso - puntualizza l'esperto - lo è molto di più in estate, quando le infezioni sono in agguato e i bastoncini finiscono per rendere l'orecchio ancor più sensibile". Evitare, inoltre, di restare troppo a lungo in acqua, mentre un vero e proprio divieto si impone agli irriducibili dei tuffi. "Tuffarsi di continuo - spiega Cianfrone - mette seriamente a rischio le nostre orecchie, aumentando il rischio di otiti medie o timpaniche, patologie che si creano per l'ingresso a pressione dell'acqua, o a causa degli sbalzi di pressione dell'ambiente marino".

Altra attività a rischio è quella delle immersioni subacquee. Un amante dei fondali marini deve imparare innanzi tutto a compensare bene per evitare traumi dovuti alla profondità. "Quando si è alle prime armi - sottolinea Cianfrone - o quando si ha un semplice raffreddore, si è a rischio di barotraumi che innescano otiti medie. Ecco perché - raccomanda l'esperto - prima di intraprendere questo sport sarebbe meglio una visita specialistica. E' infatti possibile identificare una predisposizione all'otite e adottare le dovute precauzioni". Attenzione, infine, alle infezioni da funghi, le cosiddette otomicosi. Si contraggono soprattutto in piscina e vanno curate con attenzione per evitare che diventino croniche. E’ sbagliato curarle con gli antibiotici prescritti per la cura di una otite, ma richiedono l’impiego di antibiotici mirati.

Oddio, io ho un orecchio tappato da un mese

Che brutta l'otite, Davide un'estate ci ha sofferto tanto, ci sono voluti mesi per scoprire il famigerato batterio:

Proteus Myrabilis

a me viene male alle orecchie quando sono in aereo e stà atterrando... mi dura anche 2 giorni il dolore

da quando mi sono operata al naso ho meno problemi per fortuna...

ma prima con otite acute rimanevo anche per mesi con le orecchie tappate