| | | OFFLINE | Post: 89.094 Post: 9.096 | Registrato il: 06/12/2001
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Esterno, notte. La colonnina del mercurio non accenna a scendere al di sotto dei 27, 28 gradi. Nelle strade deserte di una qualunque delle città italiane, abbandonate dai vacanzieri, qualcuno si aggira in cerca di un miraggio. Eccolo, laggiù. Un chiosco, due tavolini e sedie di plastica.
Una location scarna, non c'è che dire. Ma tanto, l'importante non è la scena, bensì il protagonista: verde fuori, rosso dentro, fresco, dolce, dissetante. E' il cocomero, o anguria, come si chiama nel nord Italia.
Nomi diversi per un frutto che, quando fa caldo, vuol dire refrigerio immediato, capriccio dolce che non attenta alla linea, e anche momento conviviale. Perché è bello, nelle sere d'estate, trovarsi con gli amici dopocena e passare di mano in mano le fette succose. Che, come le ciliegie, sembrano non bastare mai.
Il cocomero è un frutto per certi versi povero: perché costa poco, e perché ha pochi nutrienti. Però, è ricco d'acqua, che compone la polpa per più del 95 per cento. Ecco svelato il motivo per cui è cosi dissetante, e anche poco calorico.
Un difetto, se così si può chiamare, è che si tratta di un frutto "ermetico": finché non lo apri, e non lo assaggi, non saprai mai se sarà dolce o insapore.
L'unica cosa che puoi provare a controllare è che sia maturo. Si usa il "trucco dell'unghia": se con l'unghia riesci a scalfire la scorza, l'anguria è (forse!) ok.
Ma insomma, di questa stagione, nove volte su dieci, più o meno dolce, è sempre un piacere. Che da popolano e popolare sa trasformarsi in raffinato e chic.
Da un lato, abbiamo un'antica tradizione siciliana: a Palermo, a Ferragosto (e per la festa, a luglio, della patrona Santa Rosalia) si prepara il "jelu i muluni", cioè il "gelo di melone". Dove "gelo" sta per una preparazione di gelatina e "melone", appunto, per cocomero, il cui succo è mescolato con zucca candita, cioccolato e cannella. Addensato e raffreddato, il risultato sono budinetti tremuli e trasparenti, profumatissimi, serviti su fragranti foglie di limone.
Più moderna, la versione "patinata": il sorbetto, o il gelato, di anguria abbinato al cioccolato fondente. Una tendenza della pasticceria estiva che propone la coppia (dolce lei, amaro lui) in coppe sontuose, torte ghiacciate e dolci al cucchiaio.
Così, il frutto dell'estate regna sovrano dal bancone del chiosco al carrello dei dolci dei ristoranti più à la page.
E asseconda anche le tendenze sociologiche del momento. Finita l'era delle famiglie numerose, in ascesa i "mininuclei" con un solo figlio, se non le coppie che di pupi non ne hanno (e per non parlare, anche qui, del povero single costretto a lavorare in città ad agosto!), il mercato si adegua.
Così, è sempre più facile trovare angurie piccine. Intorno ai tre chili (circa come un grosso melone). Tra le varietà più diffuse, la piccola Sugar Baby. Già nel nome, una promessa di dolcezza e di coccole. Freschissime.
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