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Io ho giocato a Bully. È un videogioco mediamente innocuo, imbottito di una violenza artificiosa, teatrale, quasi surreale, da film americano anni '80 in stile Rivincita dei Nerd o Karate Kid. Una iperviolenza, sia fisica che verbale, onestamente impossibile da prendere sul serio per chiunque abbia superato i dodici anni, forse meno. Bully è la forma caricaturale di un simulatore di sopravvivenza scolastica, ma costruito sui migliori stereotipi della categoria: dal preside con una missione all'assistente leccaculo, dal quarterback steroidizzato al nerd brufoleggiante. Un gioco che ti immerge nella melma, passa in rassegna gli istinti d'odio dei quindicenni, ma da lì in poi lascia a te scegliere la strada. A lezione o dietro quella canaglia? Un pugno in faccia o chiedere scusa? E ogni tanto cerca persino di infilarti un dubbio alle spalle, magari mentre sei distratto. Se avessi un figlio di dodici anni, lo giocherei con lui. Sicuramente potrebbe insegnargli molto più di un anno e mezzo di tentativi di censura.
Il problema non è il protagonista bullo, che riempie di botte i grassoni , secchioni, e che sfida facendo il grosso, varie fazioni di un college in puro stile inglese. Il problema è che verso la fine del gioco il protagonista scopre di avere inclinazioni omosessuali. Ora io ho smesso di giocarci, xke mi resta MOOOLTO + difficile impersonarmi in un gay, e premere un tasto del mio joypad per baciare
un ragazzo per rigenerare la mia energia al 100% , + tosto che andare a spaccare i grossi culoni dei secchioni, o sfidare il bullo in questa o quell'altra gara.
Sarò omofobo, sarà che mi impersonifico troppo , ma a quel punto nn avrei dovuto nemmeno giocare a tob rider... boh...a voi nn vi farebbe strano?