John Carpenter è stato un regista dal grande potere visivo.
Visto questo film, posso essere autorizzato a pensare che Carpenter sia diventato oramai un pallido rivisitatore di se stesso.
Fantasmi da Marte ha due ambizioni, grandissime: essere un fantascienza d'autore. Essere un Western.
L'idea è così affascinante, per uno che ama il cinema, che la mente viaggia senza soluzione di continuità, sognando come poter fare un western del futuro. Sogni che s'infrangono sul muro di gomma stantio che questo film rappresenta.
Limitato, da troppe cose: una regia che rivela l'evidente incapacità del regista di guardare un film che non sia suo. La protagonista, statica e inespressiva come Barbie. Ice Cube, che con i suoi modi da rapper cicciottello, è la faccia più sbagliata per fare il tipo tosto. Il cattivone, una specie di marylin manson decorato con ferraglia varia infilzata.
La storia: 2176. Marte è una colonia mineraria. Vengono risvegliati gli spiriti di chi abitava lì prima dell'uomo. Questi prendono possesso dei corpi delle persone trasformandoli in sioux post atomici tagliateste. L'"uomo bianco", buono, ovviamente, li deve massacrare perchè "questa ora è la nostra terra".
Carpenter, non solo ha ignorato tutti i (pochi) film di fantascienza d'autore usciti fino ad oggi, ma anche tutta l'evoluzione western, riprendendo, del genere, solo qualche taglio d'inquadratura. Anche le musiche, sono solo delle scariche di metal elettronico assolutamente fuori luogo.
Come western è perfino più rozzo, nei modi, di John Wayne quando diceva "Un giorno senza sangue è come un giorno senza sole". Che nel frattempo siano usciti i film di Sergio Leone, a Carpenter, sembra non freghi nulla.
Ci sono tanti modi di fare fantascienza.
Ci sono tanti modi di fare western.
Questo film non fa nessuna delle due cose nel modo giusto.
Oggigiorno escono prevalentemente due tipi di film: le boiate che hanno successo. Le boiate che non lo hanno.
Fantasmi da Marte finirà nella seconda categoria.
Probabilmente Carpenter continuerà a guardarselo compiaciuto, talmente pieno di sè da non riuscire più a darci neanche la potenza visiva violenta e disperata che ci dava un tempo.
Un disasrto totale.
Voto: 2-
[Modificato da Bubu King 09/09/2001 03:12]
[Modificato da Bubu King 09/09/2001 03:13]