LA REGOLA DEL SOSPETTO (The recruit)

C'è un giovanotto un po' edipico con gli occhi spiritati, la barba sempre lunga e sudaticcia, il bicipite tonico e tatuato. E' un asso dell'informatica e viene reclutato dalla Cia per un addestramento crudele fino al sadismo, moralmente perfido, affettivamente distruttivo.
C'è una enigmatica ragazza, anche lei allieva del corso spioni, che se ne innamora. Non agitatevi, verrà ricambiata.
C'è un viscido, maligno, cinico e astutissimo istruttore che addestra le reclute al tradimento, alle bassezze di ogni tipo, alla torture (da infliggere e da subire), alle strumentalizzazioni più bieche dei sentimenti propri e altrui.
C'è Colin Farrel che fa il giovanotto allucinato, barbuto e barboso.
C'è la bella (ma neanche tanto) Bridget Monyhanam che fa la spia ambigua ma innamorata.
C'è Al Pacino che fa Al Pacino e ripete (per la quarta volta in un anno: "Simone", "The people I Knew", "Insomnia") i suoi saggi da Actors Studio: saggi molto ricchi di accademia ma molto poveri di convinzione e di verità, e anche di interesse.
C' è una trama che ripete continuamente il solito trucchetto: realtà o finzione? finzione o realtà?
Ci sono un po' di spari, un po' di inseguimenti, un po' di giochi doppi, tripli e quadrupli, un po' di lividi e di sangue.
C'è un regista che tira a campare alla meno peggio.
C'è una sceneggiatura che si stiracchia fino a sbrindellarsi.
Che volete di più?
Non pretenderete mica che, per i 7 miserabili euro del biglietto, vi diano anche il film?





LA REGOLA DEL SOsPETTO
Regia: Roger Donaldson
Con: Al Pacino, Colin Farrell, Bridget Monyhanam

Lo ammetto sono andato a vedere questo film di certo non con la pretesa di stare per assistere ad un capolavoro del cinema ma con la speranza di passare due orette spensierate...insomma diciamoci la verità certi filmoni saranno pur belli ma ogni tanto uno ha voglia di concedersi una pellicola che per essere capita richiede l'intelligenza di un orango tango!
Comunque le mie aspettative non sono state deluse.

La storia è la seguente: James Clayton (Colin Farrell, già protagonista di "Minority report" e candidato ad essere il nuovo Brad Pitt) è uno studente estremamente dotato ed è proprio la persona che Walter Burke (Al Pacino) vuole nella CIA. Prima di diventare un Ufficiale, dovrà sopravvivere all’addestramento segreto dell’Agenzia. Burke gli insegna tutte le regole del gioco, James apprende rapidamente e si innamora della collega Layla (come la canzone! interpretata da Bridget Moynahan).
Ma non appena il ragazzo inizia a porsi domande sul suo ruolo e sullo strano rapporto con Burke, ecco che gli viene assegnato un incarico speciale: scovare una talpa.

Il resto potete immaginarlo: una successione di colpi di scena fino ai titoli di coda.
La trama regge bene per quasi tutto il tempo, certo come al solito i finali dei film americani sono sempre molto discutibili, quindi è meglio tralasciare ogni commento (anche per non svelare troppi particolari).
Posso dire però che il finale lascia aperte molte strade per un possibile seguito...ma questo lo deciderà solamente il botteghino.
Però sinceramente mi sarei aspettato di più dal regista di "Thirteen days", "White sands" (uno dei miei filmoni preferiti) e "Cocktail" (sì, proprio quello con Tom Cruise) soprattutto utilizzando un pò di più il cervello e meno le solite trovate hollywoodiane.

VOTO: 6 (per la presenza di Al Pacino)

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Matteo - boss@rockaus.net
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"it's not easy facing up when your whole world is black" (paint it black)

[Modificato da bandito 16/04/2003 11.36]

Non ho visto il film, ma mi gioco 0,1 € che la talpa è il buon Al.
Ragazzi che accozzaglia dejà-vu.

In effetti, proprio come dice Marlowe, vedere questo film mi ha fatto venire in mente tutte quelle volte in cui, nelle mie partite di Magic, ho giocato "Fact or Fiction?" .