UBRIACO D'AMORE (Punch-drunk love)

Ubriaco d'Amore
(USA, 2002)
Dopo l'eccellente e complesso "Magnolia", Paul Thomas Anderson si diverte a distorcere i canoni della consueta commedia romantica, attraverso una storia semplice e surreale. Barry Egan è un giovane imprenditore americano (commercia sturalavandini...), la cui vita scorre in maniera piuttosto regolare e solitaria - se non fosse per le continue intrusioni delle sette sorelle nella sua privacy.
Personaggio strano e umano, Barry passa altalenante tra crisi di pianto e sfoghi di violenta rabbia, tra momenti di verità e coerenza a piccole illusioni quotidiane. Poi, di colpo come avviene l'incidente automobilistico con cui inizia il film, la sua vita viene scardinata dalla sicurezza della routine - nel bene e nel male: rimane invischiato in una torbida storia di ricatti telefonici, e conosce Lena, amica di una sorella, di cui si scopre lentamente innamorato. Un pò per tentativi, mosso dal desiderio di non perdere l'opportunità che la vita sembra offrirgli, dovrà imparare a comunicare e a rimettere a posto qualche pezzo perso per strada.
Anderson non rinuncia a nulla del suo modo di far cinema e, anche se in modo talvolta semplificato, ritroviamo in "Ubriaco d'amore" tutte quelle sfumature tipiche dei suoi film: le piccole e strane coincidenze, in un primo momento inspiegabili (Barry si accorge di un errore pubblicitario che gli assicurerà la possibilità di volare gratis per il resto della vita, e poi incontra Lena che per lavoro viaggia continuamente); la quotidianità e la prosaicità delle situazioni, che danno un tono estremamente reale al film; la difficoltà di comunicare con gli altri. Senza dimenticare ovviamente le metafore ambigue.... chi si ricorda la "pioggia di rane" in "Magnolia" non potrà non interrogarsi sul significato del "piano" presente in questa pellicola (azzardo? rappresenta la sfera sentimentale della vita di Barry, il suo imparare ad amare).
Bravo Sandler che riesce a rivisitare i propri clichè recitativi adattandoli a questo personaggio (costruito comunque abbastanza alla sua misura), mentre Emily Watson ha forse troppo poco spazio per dar respiro al personaggio. Regia originale e particolareggiata, seppur più semplice dei precedenti lavori di Anderson, in armonia forse con l'apparente linearità della trama. Peccato invece per la colonna sonora, troppo poco "leggera".
Sicuramente un film stimolante e affascinante, che si presta a numerose interpretazioni e lascia spazio alla soggettività, come qualsiasi lavoro d'arte che si rispetti. Non per tutti.

TRAMA ***
REGIA *** e 1/2
CAST ***
MUSICA **
GLOBALE *** e 1/2

Non ce l'ho ancora fatta a vedere questo film che, in ogni caso, desidero asslutamente non perdere. La tua recensione è un ottimo stimolo in tal senso.
Si "Magnolia" sono d'accordo con te. E' uno dei pochissimi film, fra l'altro, in cui ho trovato accettabile, sopportabile e persino bravo Tom Cruise.

MrWhite, se lo hai visto, mi piacerebbe conoscere la tua opinione su "Solaris" di Soderbergh.

direi molto bravo tom cruise in magnolia...
e poi è bravo anche in rain man...

"Solaris" non l'ho ancora visto, ma lo farò prossimamente.
Le recensioni che ho letto finora sono molto stimolanti...

(di Paul Thomas Anderson)

Un piccolo gioiello d'autore, l'opera nona dell'autore di "Magnolia".
La storia di Berry, impiegato complessato e senza molte speranze che vede la sua vita improvvisamente sconvolta da una telefonata e da un incontro con una donna, si snoda in modo surreale e fantastico, nevrotico ed immaginifico.
Un incubo metropolitano, che rimanda ad Orwell e strizza l'occhio ai Jeneut e Caro di "Delicatessen", ma anche di Amelie; un impietoso ritratto dell'alienazione e della massacrante condizione dell'uomo-tipo, timido e sognatore, represso e impotente. L'amore è la speranza che si riaccende, la rabbia che esplode, il futuro che ritorna, il baratro che si allontana.
Ma per quanto?

Il finale dolceamaro sa di beffa, come una via di fuga dalla follia, che-sembra suggerirci il film- è l'unica verità plausibile, in un mondo sadico, violento, perniciosamente conformista.
Un mondo fatto di colori vivaci, di suoni che abbiamo in testa di continuo(ad un certo punto, un nervoso ritornello elettronico va avanti per molti minuti), e che invano cerchiamo di scacciare.
La sigla finale sembra una musica dei film dei Monty Pyton.
Sublime, tenero, a tratti psichedelico.

andatevelo a vedervelo!

Su questo film, che non ho ancora visto, aveva già aperto un topic MrWhite. Ho così unificato le discussioni.
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Saluti
Marlowe

[Modificato da marlowe 11/05/2003 10.11]

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Scritto da: marlowe 11/05/2003 10.11
Su questo film, che non ho ancora visto, aveva già aperto un topic MrWhite. Ho così unificato le discussioni.

[Modificato da marlowe 11/05/2003 10.11]

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Scusate, la prossima volta guardo meglio.

Nessun problema, caro wartr. Mi rendo conto che qui ci sarebbe a questo punto bisogno di un indice. Le recensioni cominciano a essere tante e non si può certo pretendere che uno si legga tutta la sezione prima di postare la sua (Punch Drunk Love era in quarta pagina). Mi ero ripromesso di farlo e, se troverò il tempo, cercherò di rimediare.

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Scritto da: marlowe 11/05/2003 17.51
Nessun problema, caro wartr. Mi rendo conto che qui ci sarebbe a questo punto bisogno di un indice. Le recensioni cominciano a essere tante e non si può certo pretendere che uno si legga tutta la sezione prima di postare la sua (Punch Drunk Love era in quarta pagina). Mi ero ripromesso di farlo e, se troverò il tempo, cercherò di rimediare.

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Si potrebbe aggiungere nella lista una colonna sortabile e con modalità di ricerca nella quale inserire il titolo.