Secondo l'ultima ricerca condotta dal Consiglio nazionale dell'Economia e del Lavoro in collaborazione con l'Eurisko i cybernauti italiani sarebbero poco più di 13 milioni, ovvero solo il 28,5 % della popolazione.
Internet
ochi gli italiani in Rete
Per l'Eurisko sono circa 13 milioni
I dati parlano chiaro: rispetto agli altri Paesi, l'Italia del Web è in ritardo. Secondo la ricerca "Internet e tipologie di consumo", condotta dal Cnel in collaborazione con l'Eurisko, infatti, i navigatori italiani sono solo 13,7 milioni, ovvero il 28.5% della popolazione.
Nulla al confronto di Stati Uniti (68%), Germania (60%), Gran Bretagna (54%) e Francia (43%). Nonostante rispetto al 2002 i navigatori italiani siano cresciuti del 10%, dunque, l'Italia del Web stenta a tenere il passo dell'Europa. Dato allarmante se si considera inoltre che la percentuale dei cybernauti nazionali connessi al Web negli ultimi sette giorni scende addirittura al 18.9%.
Scorrendo gli altri dati raccolti nella ricerca, si possono poi estrapolare scenari, periodicità delle connessioni Internet, modalità d'uso e tipologie d'utenza Web. Crescono le connessioni da casa (20,9%), diventate maggioritarie rispetto al luogo di lavoro (9,3%), all'abitazione di amici (5,5%), alla scuola (3,2%). Quasi la metà degli italiani (46,3%) possiede un pc in casa, ma di questi solo uno su tre à collegato alla Rete.
Per quello che riguarda infine la diffusione regionale di Internet la penetrazioen più elevata si registra in Liguria (36.7%). Seguono poi Lombardia (36,4%), Triveneto (35,5%), Emilia-Romagna (33,1%), Piemonte-Valle d'Aosta (29,8%), Lazio (29,2%), Toscana (28,8%) e Marche-Umbria (25,5%).
Agli ultimi posti della speciale graduatoria, che conferma il digital divide e la disparità tecnologica tra nord e sud, si trovano le regioni meridionali. Puglia (25,2%), Campania (23,2%), Sardegna (22,7%), Abruzzo-Molise (21,3%), Sicilia (18,7%) e Basilicata-Calabria (17,8%), infatti, chiudono la lista nera del Web italiano.