E-mail hot troppo insistenti?Scatta denuncia per molestie

Privacy, anche l'e-mail è molestia
Barista a giudizio a Torino
Anche un messaggio di posta elettronica indesiderato - e magari con riferimenti "a luci rosse" - può essere fonte di disturbo per chi lo riceve. Parola del tribunale torinese che ha rinviato a giudizio un barista accusato di aver molestato una donna con ripetute e-mail. La donna, che lavorava nel suo esercizio commerciale, ha ricevuto messaggi inequivocabili e ha sporto denuncia. L'uomo è stato individuato dalla polizia delle telecomunicazioni.


Al processo, cominciato in questi giorni in tribunale, l'uomo risponde di molestie, un reato - punito con l'arresto fino a sei mesi - che di solito si applica per punire chi importuna gli altri con le telefonate. La parte lesa è una donna che tra la fine del 2001 e i primi mesi del 2002 lavorava nel suo esercizio commerciale.

"Ad un certo punto - ha raccontato in aula - mi è arrivata una e-mail con parole che mi hanno lasciato sconcertata". Al primo messaggio se ne sono aggiunti altri due. La polzia delle telecomunicazioni, una volta individuato il mittente, lo ha denunciato alla magistratura e gli ha sequestratio il computer.

Il barista è anche accusato di violenza sessuale, perché in un'occasione avrebbe importunato la sua collaboratrice con delle avance.