Un volumetto spiega perchè
Si racconta che re Gustavo III di Svezia, nel '700, usasse infliggere pene di morte tramite la somministrazione di dosi massicce di caffè. I condannati tuttavia non solo non morivano, ma raggiungevano anche una ragguardevole età. Che il caffè non solo non faccia male, ma aiuti addirittura a stare bene si era capito da un pezzo. Adesso a ribadire gli effetti benefici su longevità e salute della tanto diffamata e discussa "tazzulella" arriva anche un opuscoletto dell'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), intitolato "Caffe' e Salute".
Bere moderatamente il caffè, 3-5 tazzine al giorno, non solo non crea problemi, ma fa anzi bene alla salute di tutti, ipertesi e donne incinte compresi. "Si devono ormai ritenere fugati", hanno detto i ricercatori dell'INRAN, "tutti i dubbi sui possibili effetti indesiderati del caffè, bevuto a dosi "normali", raccomandando cautela solo a coloro che non sopportano la caffeina, i quali possono tranquillamente gratificarsi con il decaffeinato".
Sembra che le proprietà del caffè siano piuttosto di protezione rispetto a molte malattie, quali ad esempio il diabete di tipo 2, il Parkinson e l'aterosclerosi. Se consumato durante un pasto a base di cibi fritti, ricchi di radicali liberi, il caffè infatti ha effetti antiossidanti. Importante il ruolo di qualche tazzina al giorno per il metabolismo, grazie ad una blanda azione stimolante che aiuta a essere vigili e superare i momenti di stanchezza. Ma soprattutto grazie al fatto che fa aumentare la dispersione dell'energia introdotta con la dieta, evitando di renderla disponibile come riserva sottoforma di grasso e quindi in qualche modo rende più facile il controllo del peso corporeo con piccoli ma ripetuti risparmi di energia immagazzinata.
Anche dal punto di vista epatico, il caffè ha dimostrato di avere capacità antiossidanti nel prevenire alcune patologie del fegato, in particolare la cirrosi, che è la condizione necessaria perche' si possa sviluppare il carcinoma epatico. Sfatata infine la credenza che il caffè faccia male alle donne in gravidanza o comunque sia messo in relazione alla nascita di bimbi a basso peso. Gli specialisti hanno condotto una ricerca su più di 2.000 gestanti proprio per verificare gli effetti prodotti dalla bevanda più diffusa: "i dati ottenuti hanno permesso di escludere una associazione tra assunzione di caffè e il rischio di ritardo di crescita intrauterina e di parto anticipato."