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Pasqua con chi vuoi...

Ultimo Aggiornamento: 30/03/2005 10:24

Pasqua con chi vuoi...
E noi naturalmente la Pasqua la vogliamo fare con la Bina. Ma la Bina? Sarà d'accordo?
Dopo varie telefonate e assidua opera di convincimento (ché la Bina non ne voleva sapere e si schermiva e adduceva a pretesto i reumatismi, i nipoti, la casa disabitata da mesi,la cappa del camino intasata e 'r tempo che fa culaia) noi, affidata la tribù dei gatti al perfido Benjamin, partiamo da Milano con una macchina a noleggio. Ci uniamo al serpentone di lanzichenecchi diretti al Sud e puntiamo sulla Toscana.
Io destesto l'automobile, ma il viaggio è piacevole e rilassante.
A parte Sunita, ma è piccola, che al casello di Melegnano ha cominciato a chiedere "Ma quando ce l'hai per arrivati?", ripetendo la domanda a ogni cartello da Casalpusterlengo a Pisa Centro. Lei si vendica così, lo so, per il fatto che io la costringo a parlare in italiano. Ma io non mollo. Eh, ci vuol altro...
A parte, ma il meteo l'aveva detto, la pioggia battente. A parte, ma il meteo aveva detto anche questo, il freddo cane. A parte, ma è suo pieno diritto, l'autista che mastica chewingum che sembrava una roggia in piena. A parte ancora Sunita che, tra un casello e l'altro, infila cd da apocalisse nel lettore della macchina. A parte, ma è fisiologico, qualche mezzoretta di coda qua e là. Pur tuttavia è andato tutto bene. Io non ho profferito neanche un lamento, nemmeno un sospiro; e non vedo perché, mentre bevo un caffé tiepiduccio e abbrustolito in un inospitale autogrill, mi si debba sogguardare con compassionevole ilarità, per di più dandosi di gomito alle mie spalle.

Livorno è deserta sotto una pioggia battente. La vecchia Aurelia è un sinuoso e sinistro nastro nero, spopolato e nebbioso. Il Castel Sonnino incombe spettrale come la casa degli Usher. Sembra una immagine onirica tratta da un film di Lynch. Ma l'odore del mare, che si mischia con quello della pioggia, mi piace. Sa di tante cose. Sa di casa. Mi ci riconosco.
Attraversiamo la jungla quasi impenetrabile in cui si è trasformato il giardino in questi mesi di abbandono e, dopo un caffelatte coi biscotti ma senza lo zucchero perché ce lo siamo dimenticato, per difenderci dalle migliaia di spifferi killer che percorrono la casa, ci abbattiamo sotto i piumoni.

Alla una in punto del dì di Pasqua, siamo a tavola. La Bina percorre tutta la casa con passo da generale e ci passa in rivista. Non del tutto soddisfatta ma benevola, ci dà il permesso di sederci.
Sì, è Pasqua. E' una bella Pasqua per me. La più bella Pasqua che io ricordi da molti anni a questa parte. Ieri abbiamo fatto un giro per i fossi di Livorno. Ci siamo inoltrati per Venezia e abbiamo celebrato devotamente il rito del sabato santo, liturgia livornese: una megaspesa alla Coop, anzi alla 'ooppe. Nel pomeriggio, nonostante, piovesse a dirotto, una lunghissima camminata sulle spiagge bianche e deserte di Vada. Bellissimo. Noi, unici esseri viventi coraggiosamente all'aperto, a camminare sulla sabbia bianchissima perché calcinata dalla soda caustica. Sullo sfondo le ciminiere degli stabilimenti Solvay e un pontile un po' sbrindellato che si inoltra in mare per chilometri. E su tutto una pioggia sottile e insistente, tiepida di scirocco. Siamo passati da un film di Lynch a un altro, questa volta presumibilmente di Antonioni.

Siamo in nove a tavola, undici considerando anche Natalina e Pasquale che sono i cani obesi e golosi del mio amico Vittorio. E la Bina ha fatto tutto lei e, come mi ha detto la su nora, l'è dar giovedì santo che vella donna la sfaccenda e non n'ha voluto sentì che l'aiutassi.
E noi magiamo, mangiamo, mangiamo.
E si chiacchiera e ci si ricorda di quello e di quell'altro, di luoghi vicini e lontani, di burle e pettegolezzi, di calcio e di politica, di Oriente e di Occidente, di storie di mare e di terra.

I baccelli con il cacio baccellone.
La zuppa di farro e fagioli.
Le lasagne alle zucchine.
Le uova sode colorate con l'aiuto della maestra Esterina che "poverina si da tanto daffà dacché anno gli è morto 'r ganzo" (Bina) e che adesso sonnecchia in una poltrona nei fumi della nostalgia e del ponce.
Il paté di melanzane e zucchine.
Le frittelle d'orzo.
Il pecorino alla piastra con la polenta abbrustolita.
Il castagnaccio.
Deve essere stato questo punto che, armata di un enorme martello da muratore, Sunita ha cominciato a spaccare le uova di cioccolata a caccia delle sorprese. A me è toccato un topo portachiavi...Che delusione... Gadget, uno più ignobilmente cretino dell'altro che li tirerei tutti sul muso a chi le ha ficcati lì a beffarda presa in gioro. Ma la festa non si guasta e noi proseguiamo.
La torta di ceci.
I pomodori gratinati con ripieno di fagioli, capperi e piselli.
Le polpette di riso al curry.
I filetti di peperone all'aceto.
E un'infinità di altre cose che neanche più mi ricordo. Deliziose, eccezionali.
Si beve anche. E parecchio. Bianco di Pitigliano, rosso del Terriccio.
Alle cinque e mezza del pomeriggio, noi "grandi" siamo ancora a tavola che si sgoccetta a ponci, a amari e a Armagnac e ci si tiene energetici con le frittelle di pane della Bina, prima del fatidico the nero con il sandesh che ci farà da cena.

S' è fatto tardi. La Bina abbraccia Sunita, se la tira sui baffi e con i medesimi se la spazzola per bene prima di rifilarla a letto.
"Oh, Bina" dico io dopo che tutti se ne sono andati" "è stata davvero una bellissima festa, un pranzo che...".
"Deh" mi interrompe e mi sogguarda come un generale può sogguardare la più imbranata delle reclute "vi dovete contentà, 'r mi signorino, vi dovete contentà, vi dovete.... Come si fà a fà Pasqua senza 'r ragù di cignale, senza sarciccia, senza agnello, senza... Maremma tibetana...maremma..."

30/03/2005 09:38
 
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La Bina è un mito!

Maremma...Tibetana![SM=x40001]


E quando lei...
«Ma teeee, mi preferisci grassa e felice o magra e depressa?»
«E' che sei grassa e depressa !»


Non sono una bella ragazza, ma come scimmia sono certamente la più gnocca di tutte!
...Voci nel Web...
30/03/2005 09:45
 
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Non la vedevo da un bel po' di tempo. E' in ottima forma. Pensa che tra circa un mese compirà 83 anni. Che Dio la conservi.
30/03/2005 10:13
 
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Il grande ritorno della Bina...ci mancava! [SM=x39993]

Se i conti non mi ingannano, la Bina dovrebbe essere del 1922, come le mie nonne...annata di ferro! [SM=x39886]


Gran Cassiera Mentecatta
30/03/2005 10:24
 
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