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Splinter Cell cala il tris

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2005 12:13
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Sam Fisher alle prese con gli hacker
E' silenzioso come un soffio di vento, letale come il coltello che pianta, senza troppi complimenti, nella schiena dei nemici. Intelligente, colto, perfettamente in grado di utilizzare ogni congegno elettronico e ogni arma. E' Sam Fisher, creatura partorita dalla fervida mente dello scrittore americano Tom Clancy, entrato sempre più nella parte di sceneggiatore di videogiochi. Ed è anche il protagonista della serie Splinter Cell che è giunta al terzo capitolo, battezzato Chaos Theory. Perché questa volta l'agente segreto del più segreto corpo paramilitare americano se la dovrà vedere con terroristi in grado di controllare ogni cosa attraverso i computer.


Ambientato in un futuro fin troppo prossimo, Splinter Cell mescola con grande sapienza la classica spy story con le dinamiche più tipiche dei videogiochi, in particolare quelli in cui la tattica nei combattimenti è importante come se non di più dei proiettili. Anzi, non farsi scoprire è la parola d'ordine per il buon fine della missione. Proprio per questo motivo Sam Fisher, che ha le movenze di un James Bond, il fisico di un atleta e l'aspetto che ricorda George Clooney, è vestito completamente di nero, tranne un piccolo visore multiuso che serve a lui per vedere al buio, al giocatore per identificarlo all'interno dei vari scenari in cui si muove.



La storia, scritta da Tom Clancy, non poteva che essere avvincente e parte da premesse fantapolitiche. La creazione, da parte del Giappone, di una Forza di Autodifesa Informatica è stata ritenuta una chiara violazione delle leggi Internazionali oltre che della loro stessa Costituzione e ha contribuito ad aumentare le tensioni tra Giappone, Cina e Nord Corea. Dovendo affrontare un embargo commerciale da parte della Nord Corea e della Cina attraverso lo stretto di Corea, il Giappone ha richiesto l'assistenza degli Stati Uniti d'America in accordo agli obblighi Americani secondo l'articolo 9 della Costituzione Giapponese del Dopo Guerra. Evidenti prove raccolte dall' I-SDF indicano che la devastazione dell'economia Giapponese nell'ormai triste 'Black Gold Day' possa essere stata causata da attacchi intenzionali di una vera e propria guerra Informatica. Mentre i vari paesi cominciano a mobilitarsi e gli Stati Uniti attivano la USS Clarence E Walsh, la più famosa piattaforma contro gli attacchi Informatici ed Elettronici, schierandola nella regione, Third Echelon, l'agenzia di Sam Fisher, sta indagando su un piccolo e in apparenza insignificante incidente che potrebbe però avere conseguenze in tutto il mondo.



Quanto fatto di buono nei due precedenti capitoli, che hanno venduto circa 6 milioni di copie in tutto il mondo, è stato mantenuto e amplificato in quest'ultimo. A partire dalla grafica, ancora migliorata, per finire con l'ampliamento del parco mosse a disposizione del giocatore. Sam, infatti, per non farsi vedere deve sfruttare ogni angolo dello scenario, nascondendosi in silenzio agli intelligenti nemici per prenderli poi di sorpresa. Grazie alla sua prestanza fisica è in grado di arrampicarsi a testa in giù come un novello Uomo ragno per poi afferrare alle spalle l'ignaro avversario. Oppure restare appeso con la forza delle gambe tra due muri.

Ampio l'arsenale a cui si potrà attingere Sam per portare a termine le missioni. Qualche volta, poi, occorrerà anche usare l'intelligenza e strumenti da scasso per aprire serrature chiuse o entrare nei computer. Ma tra le novità più interessanti sicuramente c'è la possibilità di giocare con un amico in collaborazione. Al contrario dei capitoli precedenti, infatti, il multiplayer non si limita a un tutti contro tutti, ma si posso portare a termine quattro missioni originali aiutandosi con un compare reclutato su internet o semplicemente nel proprio salotto.

Ancora una volta un ottimo prodotto da parte della Ubisoft che si dimostra sempre più l'alternativa europea ai colossi americani e giapponesi. E ancora un centro per Tom Clancy, scrittore prestato ai videogiochi, capace di creare personaggi virtuali che, per il loro carisma, non sfigurerebbero in un film di spionaggio.

SPLINTER CELL CHAOS THEORY
Piattaforme: Pc, Playstation 2, Xbox, Gamecube, Ngage
Prezzo: 49,99 euro versione Pc, 59,99 euro le versioni per console

31/03/2005 15:54
 
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ho giocato ai primi due senza però finirli, alla lunga stufa nascondere i cadaveri, io preferisco distruggerli senza pietà tipo painkiller [SM=x39851]


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04/04/2005 19:09
 
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Splinter Cell è stato uno dei padri del gioco figato. Quello in cui si muove un personaggio superifigo che fa mille mosse che fa la spaccate su due pareti per restare sospeso in aria che fa le capriole (alla fine di mosse se ne usano al massimo due o tre) ecc. e che sa ovviamente usare tutte le armi ma ha anche una prestanza fisica da dio, ma che ovviamente è anche colto è intelligentissimo e che va in giro a uccidere dei fessi in modo furtivo anche se poi alla fine è molto meglio farseli tutti a sparare come dei dannati perchè l'intelligenza artificiale è sempre la migliore in ogni nuovo capitolo ma alla fine...beh, fa cagare.

Persino Thief 3, che si portava dietro 2 capitoli rispettabilmente di atmosfera medievale e gioco-ruolistica, e stata trasformato in un gioco in cui a posto di un ladro si muove in giro un ninja super figo e smollato.
Per non parlare poi di Alone in the Dark 4...che forse è stato il VERO padre del gioco figato...l'unica cosa buona forse è che è passato inosservato a quelli che hanno giocato i precedenti (e sopratutto il primo). Peccato che non è passato inosservato a me. Anzi, peccato proprio che l'abbiano fatto.



"Many things have an epoch, in which they are found at the same time in several places, just as violets appear on every side in spring." Wolfgang Boylai
I'am burning. . . burning cold . . .
05/04/2005 12:13
 
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