Guerrieri,la guerra è sulle console

L'adattamento dello storico film

"Guerrieri, giochiamo a fare la guerra!". Una frase che ha fatto la storia del cinema e che tutti i trentenni di oggi ricordano bene. E' uno dei momenti cruciali de I guerrieri della notte, cult movie degli anni Settanta. La trama è tanto semplice, quanto intrigante: a New York ci sono 100mila ragazzi che fanno parte di un numero impressionante di gang, di bande armate. Il sogno di uno dei capi più importanti è unirli per potersi impadronire delle strade, pattugliate da una forza cinque volte inferiore. Ma la notte in cui svela il suo piano davanti a tutte le bande riunite, viene assassinato. La colpa ricade ingiustamente sulla gang dei Guerrieri, che prima dell'alba dovranno salvarsi la pelle e trovare le prove della loro innocenza. Una trama che adesso si è trasferita di peso sulle console per uno dei giochi più attesi della stagione.

The Warriors è l'ultima produzione della Rockstar, software house nota al grande pubblico per il suoi giochi non certo da educanda: i vari episodi di Grand Theft Auto hanno causato un vero e proprio putiferio, soprattutto negli Stati Uniti. Non da meno è stato Manhunt, dove si interpretava uno psicopatico sadico e assassino all'interno di un perverso reality show. Per la prima volta, però, i ragazzi terribili si sono trovati di fronte ad una licenza cinematografica importante. Che, è bene dirlo subito, è stata sfruttata a dovere.

Sicuramente le ambientazioni metropolitane, buie e puzzolenti dei vicoli di New York erano perfette per un videogioco. Non così scontato trasformare un film di culto in un prodotto godibile per chi non si deve limitare a guardare le immagini scorrere, ma deve interagire con il joypad. Il passaggio, per fortuna, è riuscito. Già dall'introduzione, che mostra l'arcinota scena dell'adunata delle bande a Coney Island, si può notare il lavoro certosino dei programmatori, soprattutto nella cura maniacale dei particolari. Tutti i personaggi che si vedono hanno una corrispondenza nella pellicola e sono riprodotti alla perfezione. La grafica, infatti, è molto curata, anche se gli anni cominciano a farsi sentire e il motore che muove qualche migliaia di poligoni forse avrebbe bisogno di una ritoccatina.Tutti particolari che, una volta impugnato il joypad, spariscono, lasciando spazio ad una furiosa azione.

Sì, perché The warriors non poteva che essere un gioco in cui scontri all'arma bianca la fanno da padrona. Nel film le risse sono all'ordine del giorno e le randellate scorrono copiose per tutta la durata della pellicola. Lo stesso spirito si ritrova nel gioco, ampliato esponenzialmente, visto che non si limita a ripercorrere pedissequamente le sequenze del film, ma lo amplia e approfondisce sotto molti aspetti. Si comincia nei panni di Rembrandt, il più giovane della banda. Un ragazzo con la mania, e il talento, per i graffiti ma anche capace di scatenare qualche rissa come si deve. Dopo pochi minuti trascorsi ad apprendere i comandi, un mondo si spalancherà davanti agli occhi del giocatore: quello di una New York mai vista prima. Oltre a distribuire generosamente legnate a destra e sinistra, contro le bande rivali, poliziotti e via dicendo, si potranno intraprendere anche simpatiche attività collaterali quali rubare autoradio, sfondare vetrine, rapinare i passanti, forzare le serrature, sporcare i muri con bombolette spray. Non solo. In alcune circostanze occorrerà agire in silenzio, senza farsi scoprire. Strisciando nell'ombra e colpendo il nemico alle spalle. Insomma, una vera e propria simulazione di gang.

Il cuore del gioco, però, restano i combattimenti all'arma bianca. Vere e proprie risse dove ogni colpo è lecito, tranne l'uso delle armi da fuoco, curiosamente, ma comprensibilmente, bandite. Dove con pochi tasti si possono realizzare mosse da wrestler e combinazioni letali coordinate con gli altri membri del gruppo che prenderanno parte agli scontri. Una gioia per gli occhi e una grande soddisfazione. Soprattutto quando, superati gli avversari, si contano i lividi e le ferite, facilmente visibili sui corpi dei personaggi.

Tra un combattimento e l'altro c'è un'intera città da esplorare, con decine di missioni, alcune secondarie, e la trama che, dopo gli esordi con Rembrandt, ritorna a seguire il binario del film, staccandosene, giustamente, di rado. Non mancano anche i minigiochi, sotto forma di tasti da schiacciare al momento giusto per aprire le serrature o svitare le autoradio, oppure graffiti da disegnare seguendo accuratamente le linee per non sprecare bombolette spray. Da non dimenticare anche la possibilità di affrontare il gioco in coppia con un amico. Le mazzate, in questo caso, valgono il doppio, almeno come divertimento. L'azione ricorda il vecchio ma sempre verde Double Dragon, anche come abbigliamento dei nostri eroi. Unico, vero difetto, un utilizzo della telecamera virtuale non perfetto, che nei combattimenti più concitati fa perdere di vista l'azione e confonde le idee.

The Warriors, in definitiva, non è un semplice gioco d'azione, ma quasi una simulazione di bande. Con in più un nome fortissimo e un'ambientazione che chiunque abbia visto il film non potrà che riconoscere. Curato nei dettagli, appena obsoleto tecnicamente, splendido nelle musiche tratte dalla pellicola, riesce a tenere incollato il giocatore per ore. Quelle in cui si passa il tempo a picchiare, distruggere, demolire in una catarsi quasi totale.

Gian Luca Rocco

THE WARRIORS
Piattaforma: Ps2, Xbox
Genere: picchiaduro cinematografico
Prezzo: 59,99 euro