Stimolazioni elettriche alla base del collo al posto dei farmaci
E' la nuova tendenza della ricerca scientifica per combattere l'emicrania
Una "scossa" contro il mal di testa
Dagli Usa speranze per una nuova cura
Gli apparecchi usati in fase sperimentale potrebbero essere
commercializzati in tempi brevi, forse già fra un anno e mezzo
di ALESSIA MANFREDI
Una "scossa" contro il mal di testa
Dagli Usa speranze per una nuova cura
Uno degli apparecchi usati per la stimolazione anti-emicrania
ROMA - Una mini-scossa alla base del collo per stroncare sul nascere un attacco di mal di testa. L'ultima frontiera nella lotta all'emicrania arriva dagli Stati Uniti, dove la ricerca scientifica si sta concentrando sulla stimolazione elettrica o elettromagnetica per combattere le forme più gravi del disturbo. Un approccio innovativo e molto promettente secondo gli scienziati, che dalla sua ha anche il vantaggio di risparmiare ai pazienti i fastidiosi effetti collaterali dei farmaci usati comunemente da milioni di persone.
Negli Stati Uniti i nuovi metodi in fase di sperimentazione sono due: il T.M.S, Transcranial magnetic stimulation (stimolazione magnetica transcraniale) e l'O.M.S, Occipital magnetic stimulation, la stimolazione del nervo occipitale.
Nel primo caso, un apparecchio magnetico viene appoggiato sulla parte posteriore del capo e trasmette brevi impulsi che alterano l'attività elettrica all'interno del cervello, bloccando così l'attacco di mal di testa appena si manifesta. Un metodo che si è rivelato particolarmente efficace per le emicranie che iniziano con la cosiddetta "aura": sprazzi di luce e altri disturbi visivi che preannunciano l'inizio della crisi.
L'altra stimolazione, l'O.M.S. è più complessa: una sorta di mini-pacemaker viene collegato ad elettrodi sottocutanei sistemati sul retro del capo. La macchina invia una corrente elettrica che inibisce la formazione dell'emicrania e fa diminuire notevolmente il dolore.
Gli apparecchi anti mal di testa potrebbero arrivare presto sul mercato in America. Ci sta provando l'azienda californiana Neuralieve, che, riferisce il New York Times, sta sviluppando macchinette portatili, simili a "pistole a raggi", che dovrebbero essere commercializzate nel giro di un anno e mezzo.
Le ultime metodologie sono il risultato di un cambiamento di prospettiva sull'origine del disturbo. Per chi è predisposto, l'attacco di emicrania arriva all'improvviso. La crisi può essere scatenata da moltissime cause: stress, rumore, luci forti, o perfino dal cibo, e colpisce soprattutto le donne. Finora la medicina ha considerato l'emicrania un problema soprattutto di tipo vascolare: i vasi sanguigni del cervello si restringono e poi si dilatano, irritando le terminazioni nervose e dando così origine agli attacchi pulsanti. Le ultime ricerche scientifiche si sono invece focalizzate più sugli aspetti "neurali" legati al disturbo. Nei pazienti che sperimentano "l'aura" prima dell'attacco di mal di testa, è stata notata un'ondata di eccitazione elettrica in un'area specifica del cervello, la corteccia occipitale; quella su cui agisce appunto la nuova stimolazione O.M.S.
I risultati sperimentali, discussi alla conferenza annuale dell'American Headache Society, sono incoraggianti: il dottor Yousef M. Mohammad, neurologo dell'Ohio State University Medical Center, che ha condotto lo studio con la stimolazione magnetica T.M.S, ha ottenuto un miglioramento dei sintomi nel 74 per cento dei casi. Il trattamento non è invasivo e non sono stati riscontrati effetti collaterali.
"E' come se cercassimo di fermare un incendio in una foresta tagliando tutti gli alberi nel mezzo. In questo modo, il fuoco non può avanzare", spiega al New York Times il neurologo. Il T.M.S funziona proprio così, impedendo all'attacco, alle prime avvisaglie, di trasformarsi in mal di testa grave.
Una nuova speranza, dunque, per la moltitudine di persone colpite dal disturbo che in moltissimi casi è invalidante: almeno 30 milioni negli Stati Uniti e sei persone su dieci in Italia.
(7 novembre 2006)
Rep