00 27/04/2005 23:04

ROMA - L'originale contro la copia. Tomas Milian, in arte Er Monnezza, che rovescia il suo carico di risentimento contro Claudio Amendola e i Vanzina, registi del film «Il ritorno del Monnezza», dove Milian, cubano di nascita che dopo il boom del filone-trash si è riciclato attore serio a Miami, non ha nemmeno una particina. E s'arrabbia.

«Infatti» - conferma Milian al settimanale Vanity Fair - non mi hanno contattato, e direi una bugia se negassi di essere dispiaciuto». Avrebbe voluto interpretare quantomeno il padre di Amendola, per un passaggio di consegne ideale, e invece niente. «Non è nel mio stile ingannare la gente. Dunque sì, lo ammetto: è stato un colpo al cuore. Come se avessero rapito mio figlio. Insomma, se io fossi morto, d'accordo. Ma sono vivo e continuo a lavorare! Almeno un cameo ci stava, o no?».
Milian e Amendola, due Monnezza a confronto
Su un punto però il vecchio Monnezza non si discosta dal nuovo Monnezza. La politica. Se di Amendola è nota la fede rossa, anche l'illustre predecessore confessa simpatie a sinistra. Tanto da respingere con sdegno la ricostruzione nostalgica che qualcuno avrebbe fatto del suo personaggio. «Fascista il Monnezza? Non scherziamo - commenta Miliam - è un comunista vecchio stile».