00 05/11/2005 00:31
Salvaguardia del copyright selvaggia? Parrebbe di sì, a giudicare dagli effetti collaterali, per i nostri pc, dei nuovi sistemi di protezione della copia

C’erano un po’ di cose che avrei voluto scrivere in questi giorni, ma non ne ho mai trovato il tempo. Ora si prova a recuperare.

Parlo intanto di CD protetti, argomento a me piuttosto caro e di cui altre volte ho scritto. Ad esempio qui, quando mi è capitato l’ultimo sottomano, che era “Buoni o Cattivi” di Vasco Rossi. Si tratta di quei CD originali fatti apposta per rendere impossibile il trasferimento della musica sul computer e poi, dal computer, sui vari lettori portatili MP3. O per renderne impossibile la copia.

Non starò a ripetermi sull’inutilità di tale pratica.
Mettere un tale sistema di protezione non è solo inutile perchè facilmente aggirabile, ma anche dannoso, perchè invoglia chi ha bisogno di ascoltare la musica regolarmente acquistata sul proprio lettore portatile a scaricarla da Internet. E credete davvero che una persona normale la prossima volta lo acquisti ancora un CD originale, inutilizzabile per il proprio amato iPod?
Non è solo dannoso, è anche (a mio avviso) potenzialmente in contrasto con la legge italiana che garantisce il diritto alla copia privata, alla copia di backup delle proprie cose. Tanto per dire, col cavolo che io lascio ancora un CD originale in macchina dopo aver visto tanti vetri spaccati. E col cavolo che compro un CD originale di cui non posso fare la copia da tenere in macchina, cosa che è un mio diritto.

Ma questo era già noto.

La novità è che i nuovi sistemi di protezione dalla copia sono come degli spy-ware, del malware, se non essi stessi Virus almeno un facile veicolo di infezione.
Si tratta di software installato ad insaputa dell’utente, che rimane invisibile nel sistema e che è impossibile da disinstallare, pena l’inutilizzabilità del lettore CD del computer. Tutti i dettagli nel solito esauriente articolo di Punto-Informatico.
Mi sembra di sognare.
Ancora più grave, la SONY (l’etichetta discografica colpevole) corre ai ripari solo adesso che la cosa è stata scoperta, fornendo (parziali) chiarimenti e soluzioni. Chissà quanti altri casi del genere ci sono, non ancora scoperti. In mancanza di adeguate punizioni, non ci sarà nessun interesse ad evitare simili pratiche scorrette e chiunque voglia continuerà ad utilizzarle, nella speranza che nessuno se ne accorga e comunque senza rimetterci niente nè rischiare niente.

Dico, ma siamo così stupidi da accettare in silenzio?
Accettiamo un tale restringimento della nostra libertà, nonchè del diritto di sapere cosa acquistiamo e di farne ciò che vogliamo, in nome di una non meglio specificata necessità delle major?

Qui la faccenda è molto più grave di quello che si pensa. Non è possibile acquistare qualcosa che, in modo così clamoroso, non risponde a quanto dichiarato al momento dell’acquisto.
Per fortuna, in Italia l’acquirente ha diritto per due anni alla garanzia sul prodotto. Non alla garanzia per diffettosità, ma alla garanzia che il prodotto sia conforme a quanto promesso/pubblicizzato/indicato al momento dell’acquisto (link).
Si tratta proprio di questo caso. Ci sono state polemiche secondo le quali è ingusto che l’onere di questa garanzia sancita per legge (legge recente, è del 2002) ricada sul commerciante al dettaglio.
In termini più semplici, il vostro venditore di dischi vi deve risarcire del disco della SONY a suo carico, ammesso che il fatto sia denunciato entro due mesi dalla scoperta e entro due anni dall’acquisto.

Facciamoci tutti le nostre belle copie di Backup (che tanto non è così difficile) e andiamo a chiedere un CD nuovo senza protezione o i nostri soldi indietro. Non credo che i commercianti vorranno continuare a commercializzare CD della SONY che causeranno loro così grosse perdite, e di conseguenza la SONY (e le altre etichette) smetterà con una pratica così ingiusta.
Mi sembra così semplice e tutti ne vengono fuori vincitori.

tratto da:Settoblo