00 11/09/2006 10:18
Nell'immaginario collettivo si è sempre ipotizzato di minacce all'umanità da parte di civiltà extra-terrestri o cataclismi.
Ne è causa la paura della morte, la stessa che ha fatto nascere le religioni (ma quest'ultima osservazione è strettamente soggettiva e non vuol esser spunto per una discussione).
L'istinto umano del resto fa demonizzare o divinzzare ciò che ancora non si comprende.

Secondo me...
L'uomo continuerà ad evolversi più o meno tranquillamente, prima o poi il pianeta Terra sarà controllato da un'unica politica e ci sarà un unico sistema sociale-economico.
L'esplorazione dell'universo proseguirà seguendo evoluzioni esponenziali e, cosa non molto probabile ma neppure impossibile, arriverà a scoprire almeno un altro mondo già abitato.
Probabilmente sarà l'uomo ad invaderlo, rendendo la popolazione indigena inizialmente schiava degli umani, fino a quando una rivoluzione non libererà la colonia extrasolare dagli invasori umani.

Non penso, invece, che l'umanità abbia modo di conoscere più di una civiltà extraterrestre, per questioni tecniche.
Quindi le altre popolazioni della Via Lattea possono dormire sonni tranquilli: l'umanità, dopo aver causato i primi danni interplanetari, si estingueranno in silenzio per qualche nuova, irreversibile malattia genetica.

(ho unito fantascienza a catastrofismo, potrebbe essere la traccia di un nuovo film?)