Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Faccine,Smilies,Emoticon
Gruppo su Faccialibro

Pagina su Faccialibro
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

"L'Occidente deve avere la consapevolezza della superiorità della sua civiltà".

Ultimo Aggiornamento: 29/09/2001 23:27
OFFLINE
Post: 0
Post: 0
Registrato il: 17/07/2001
Città: ROMA
Età: 53
Sesso: Maschile
VocenelWeb
Da "La Repubblica" online... Chiedere scusa...
L'Italia d'improvviso si trova in uno stato
di isolamento internazionale

Il dovere del premier di chiedere scusa


di ANTONIO POLITO

-----------------------------------------------------------------

Da ieri l'Italia vive in un'inedita condizione di isolamento internazionale. Non era mai successo, dalla nascita della Repubblica, che la dichiarazione di un nostro premier ci provocasse all'unisono la condanna dell'Unione Europea, la presa di distanza di Londra e Parigi, l'imbarazzo di Washington, la collera della Lega Araba con richiesta di scuse formali, l'ira minacciosa della stampa islamica e perfino una lezione di tolleranza religiosa da un improbabile maestro come Haider, leader della destra più xenofoba d'Europa.

È un deficit culturale, prima ancora che un clamoroso errore politico, quello che ha ficcato Berlusconi, e con lui il nostro paese, in questo pasticcio. Prima o poi doveva accadere. Quando il nostro premier parla all'estero, chi lo circonda sta col fiato sospeso. Danza sempre sul filo del disastro diplomatico, nella tensione estrema tra i limiti personali e la rilevanza del ruolo, provando a riempire il "gap" con un eloquio torrenziale ma approssimativo, che al contatto con la stampa internazionale si fa esplosivo. La cura Ruggiero, purtroppo, sembra aver già esaurito i suoi effetti calmanti. La Bbc ha attribuito ieri sera a fonti di Downing Street questo sferzante giudizio: "Berlusconi si è comportato come un idiota."

Il premier di un paese non dà giudizi sulla "civiltà" di altri paesi. Civiltà è "l'insieme delle caratteristiche materiali, sociali e culturali che identificano un popolo", come dicono i dizionari. È dunque identità, quanto di più caro ci sia, per noi e per gli altri. Gli "ulema" di Berlusconi si chiedono oggi dov'è lo scandalo. Condividiamo con loro la consapevolezza dei rischi del "relativismo culturale".

Non abbiamo dubbi che i regimi liberali siano superiori a quelli illiberali, che la democrazia sia meglio della dittatura, la libertà meglio dell'oppressione, e la tolleranza meglio dell'intolleranza.
Sappiamo che sono valori universali e siamo pronti a difenderli da ogni minaccia. Ma lo scandalo è che Berlusconi non ha detto questo. Ha detto che la nostra "civiltà" è superiore, e che questo sistema di valori "non esiste nei paesi islamici" perché sono islamici. Ha dunque condannato l'Islam in blocco, unificandolo per il suo credo religioso. Lo ha confuso con i Talibani. Ha profetizzato la "conquista" da parte dell'Occidente di questi popoli, mettendo disinvoltamente realtà profondamente diverse, la Turchia e l'Indonesia, la Malesia e il Kuwait, nello stesso girone dei dannati della storia.

Ha offeso i milioni di islamici che vivono in Europa, convinti di poter essere europei e musulmani allo stesso tempo. A quegli stessi fedeli di Allah Tony Blair, che certo non è un tiepido sostenitore delle virtù dell'Occidente, ieri pomeriggio diceva a Londra, rispondendo a una domanda su Berlusconi: "Chiunque abbia letto anche una parte del messaggio del Corano sa che l'Islam è una religione pacifica". Identiche parole ha usato il portavoce di Powell a Washington. Del resto, noi non parliamo di "terrorismo cristiano", quando esplodono le bombe a Belfast. Né, trovandosi a Berlino, Berlusconi poteva dimenticare che appena sessant'anni fa, nel cuore della civiltà occidentale, si pensava e si praticava l'immenso orrore dell'Olocausto: l'antisemitismo è un'invenzione cristiana, non musulmana.

Ma anche se il nostro premier avesse lo spessore culturale necessario per affrontare materie così complesse, e per spiegare quel grande "giallo" della storia per cui l'Occidente è diventato l'ambiente più adatto per il capitalismo e le sue libertà e l'Oriente islamico ha preso un'altra strada, non avrebbe potuto scegliere momento politico peggiore per lanciarsi in una tale riflessione. Le sue parole hanno colto Prodi in un'altra moschea, quella di Bruxelles, circondato di ambasciatori arabi che chiedevano spiegazioni.

Hanno colto la "trojka" europea al Cairo, dove tentava di convincere Mubarak che la lotta al terrorismo non è lotta all'Islam, prima di recarsi a Damasco a fare la stessa cosa. Berlusconi ha dato una picconata a quella coalizione internazionale che l'Occidente sta tentando di costruire con i paesi musulmani per sconfiggere il terrorismo. Peggiore servizio alla causa comune non poteva renderlo. Bush, che già ha dimenticato di ringraziare l'Italia nel suo discorso al Congresso, ha ora una ragione in meno per farlo.

Infine, il presidente del Consiglio è venuto meno a un dovere d'ufficio, che viene prima di ogni convinzione personale: ha esposto il paese a un danno potenziale per i suoi commerci e per la sua sicurezza, indicandolo come target ideale di una rappresaglia. Ha eccitato l'odio quando bisognerebbe predicare la comprensione reciproca. È certamente esagerata e ingiusta l'accusa di "razzismo" che gli ha rivolto il segretario generale della Lega Araba. Ma questo è il momento che vive il mondo arabo, e questi sono i pericoli che si corrono se non se ne è consapevoli.

Che fare? Se Berlusconi avesse a cuore gli interessi dell'Italia più della sua immagine personale, avrebbe un obbligo: chiedere scusa, ammettere di aver detto quello che non pensa o di pensare ciò che non ha detto. Ma il silenzio ostinato e arrogante in cui si è chiuso per tutta la giornata di ieri, straordinario per un "grande comunicatore", lascia pensare che la confessione dell'errore non rientri nel bagaglio morale del leader cristiano.

C'è un'altra via d'uscita. Il giudizio storico sull'Islam è fuori dalle competenze del governo di turno, quand'anche - come è probabile - venisse corroborato da un rapido sondaggino "pro o contro" i musulmani; e la regola di maggioranza non si estende ai principi di tolleranza religiosa e convivenza pacifica su cui è fondata la nostra Repubblica.

Se Berlusconi, parlando in quel modo, non rappresenta l'Italia, c'è un'autorità superiore legittimata a parlare in quanto rappresentante dell'unità nazionale. Spetta al presidente della Repubblica smentirlo.

(28 settembre 2001)

[SM=x39943]

LuVi


<script>function foto(str){searchWin = window.open(str,'foto','scrollbars=no,resizable=yes,status=no,location=no,toolbar=no');}</script><script>function info(str){searchWin = window.open(str,'info','scrollbars=no,resizable=yes,status=no,location=no,toolbar=no, height=220, width=220');}</script></head>
Portale del Calcolo Distribuito Scientifico
Moderatore della piazzetta del forum di Elaborare.
Moderatore della sezione cinema di TheForumWorld.
<script type='text/javascript' language='JavaScript'> var alt = 12;var larg = 100; var color = 0; ref = ""+escape(document.referrer); larg = screen.width; alt = screen.height; color = window.screen.colorDepth; document.write('');</script>
</html>
28/09/2001 10:32
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:37. Versione: Stampabile | Mobile | Regolamento | Privacy
FreeForumZone [v.6.1] - Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com