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Esce La passione di Cristo? E chi se ne frega!!!

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2005 04:34
Aspettando The Passion
Uno degli eventi cinematografici del 2004 (forse uscirà a giugno) sarà sicuramente The Passion, il film diretto da Mel Gibson, che racconta le ultime 12 ore di vita di Gesù Cristo ed ancora in fase di montaggio.
L'opera avrà l'assoluta singolarita, al fine di garantirne la massima fedeltà storica, di essere recitata interamente in aramaico antico e latino e, udite udite, senza sottotitoli! "Nessuno vuole distribuire un film girato in due lingue morte - ha detto il cineasta alla conferenza stampa di presentazione del film - tutti pensano che io sia pazzo. Ma forse sono un genio."
Il kolossal è stato registrato interamente tra i sassi di Matera e Cinecittà e assieme all Gesù interpretato da Jim Caviezel spiccano gli attori italiani Sergio Rubini (il buon ladrone), Rosalinda Celentano (Satana), Monica Bellucci (Maria Maddalena) e Claudia Gerini (moglie di ponzio Pilato).


QUI' SOTTO IL LINK AL SITO UFFICIALE DEL FILM
http://www.passion-movie.com/choose.html

CARRELLATA DI IMMAGINI TRATTA DAL FILM
http://www.sassiweb.it/trailerpics/

ALCUNE IMMAGINI TRATTE DURANTE LE PAUSE DI LAVORAZIONE
http://www.sassiweb.it/thepassionpics/

SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO QUESTO SARA' UN AUTENTICO CAPOLAVORO: DATE UN'OCCHIATA AL TRAILER:
http://www.sassiweb.it/trailers/

[Modificato da Il carro rotto 07/12/2003 21.45]

07/12/2003 16:52
 
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grazie del bel thread[SM=x39851]
08/12/2003 14:16
 
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Non credo basti fare un dialogo in aramaico / latino per "avere massima fedeltà storica" su un personaggio controverso come il Cristo.
Sarebbe più interessante sapere quali fonti "storiche" ha usato per documentarsi, considerato che sono 2000 anni che le migliori menti discutono senza avere nessuna soluzione proponibile, se non ipotesi.

L'idea mi sembra molto peregrina,se non proprio bischera.

comunque vedremo.

[SM=x39962]
11/12/2003 00:58
 
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CINEMA: NUOVA BUFERA SU THE PASSION DI MEL GIBSON
Los Angeles, 12 ago. (Adnkronos) - Non c'e' pace per 'The passion', il nuovo film di Mel Gibson sulla passione di Gesu'. Il nuovo attacco arriva dalla Lega antidiffamazione americana che ha accusato la pellicola di infiammare l'odio contro gli ebrei e ha invitato il regista a modificarlo prima dell'uscita.

''The passion'', che racconta la crocifissione di Cristo e gli eventi che l'hanno preceduta, e' stato visto da diversi gruppi religiosi e le accuse che si tratti di una pellicola antisemita circolano ormai da tempo. Ma ora torna a prendere la parola la potente Lega nazionale contro la diffamazione che gia' in passato aveva criticato la sceneggiatura del film ma che ora torna a lanciare i suoi strali dopo aver visto in anteprima la pellicola. I leader della Lega sostengono che il film di Gibson mette sotto accusa la collettivita' degli ebrei ritenuti responsabili della crocifissione di Cristo.

''Il film ritrae in maniera inequivocabile le autorita' ebraiche e il popolo ebraico come gli unici responsabili della decisione di crocifiggere Gesu' - ha detto Abraham Foxman, direttore della Lega- Siamo profondamente preoccupati che il film, se sara' proiettato nella forma attuale, possa infiammare l'odio, l'intolleranza e l'antisemitismo che molte chiese responsabili hanno cercato con fatica di ripudiare''.

Gibson ha lasciato il compito di rispondere al suo portavoce, Alan Nierob: ''Nessuna persona che ha a che fare con questo film ha alcun interesse ad infiammare l'odio, l'intolleranza e l'antisemitismo -ha detto Nierob alla rivista 'Hollywood Reporter'- L'interesse di Mel e' esattamente l'opposto perche' il film parla di amore, speranza, destino e perdono''.

Ma le accuse non si fermano qui: contro il film si e' schierato anche Eugene Korn, direttore di un altro gruppo ebraico, l'Interfaith Affairs. '''The passion' -ha detto- contiene molti insegnamenti pericolosi che sia cristiani che ebrei hanno cercato di contrastare''', aggiungendo di augurarsi che la produzione del film e Gibson decidano di modificare la pellicola. Nei giorni scorsi il 'New York Times' aveva riportato l'opinione di alcuni studiosi delle Sacre Scritture, cattolici ed ebrei, che avevano manifestato il timore che il racconto della passione di Cristo fatto da Gibson inneschi negli Usa un'ondata di antisemitismo.

Una preoccupazione confermata dalle reazioni entusiaste dei fondamentalisti cristiani come il reverendo Ted Haggard, presidente dell'Associazione americana degli evangelici, una delle correnti piu' conservatrici dell'universo cristiano made in Usa, che ha definito il film il ''ritratto piu' toccante, violento e intriso di timore reverenziale della sofferenza e morte di Gesu' mai apparso sullo schermo''.

Il film, la cui uscita e' attesa per il mercoledi' delle Ceneri del 2004, e' stato accusato anche di contenere troppa violenza mostrando in ogni particolare l'orrore della crocifissione di Gesu'. Nei mesi scorsi Gibson aveva spiegato che ''ne' io ne' il mio film siamo antisemiti. 'The Passion' non vuole offendere nessuno, ma portare un pubblico di fedi diverse a confrontarsi con la storia di Cristo''. Girato in gran parte a Cinecitta', per un costo di circa 25 milioni di dollari, il film e' interpretato da Jim Caviezel, Maria Grazia Cucinotta, Sergio Rubini, Claudia Gerini e Rosalinda Celentano.




[Modificato da Il carro rotto 14/12/2003 17.07]

14/12/2003 17:03
 
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CINEMA: LE MAJOR NON DISTRIBUIRANNO THE PASSION DI MEL GIBSON
Los Angeles, 6 ott. (Adnkronos/ Cinematografo.it) - ''The Passion'' fatica a trovare un distributore. Secondo quanto riporta il settimanale Usa ''Newsweek'', nessuna major sembra disposta ad acquistare il film di Mel Gibson su Gesu' Cristo, per timore di andare incontro a un vero e proprio flop commerciale.

Nonostante ''The Passion'', nei giorni scorsi, sia stato scagionato dall'accusa di antisemitismo dal Vaticano, gli studios hollywoodiani si dicono preoccupati per la cattiva pubblicita' che ha lo preceduto, senza contare che Gibson e' piu' che mai deciso a far uscire il film, recitato integralmente ed esclusivamente in latino e aramaico, senza sottotitoli.

A penalizzare Gibson - scrive ''Newsweek'' - sarebbe anche il delicato tema della Crocifissione. Piu' di una major ha ricordato le polemiche suscitate da ''L'ultima tentazione di Cristo'' di Martin Scorsese e il clamoroso insuccesso del film al botteghino (incasso' soltanto 8 milioni di dollari). ''Venticinquemila persone marciarono contro i nostri studi - racconta Tom Pollock della Universal - e ricevemmo milioni di lettere di protesta, alcune con minacce di morte per me, il mio capo e Scorsese''.

Tra i pochi ad aver manifestato un certo interesse per ''The Passion'' (per lo piu' indipendenti come la Lions Gate e la Newmarket) c'e' anche la Miramax che avrebbe chiesto di poter vedere il film. Ma le buone intenzioni della societa' di Harvey Weinstein potrebbero incontrare un serio ostacolo nella ''parentela'' che lega la Miramax alla Disney, da sempre avversa alle polemiche.

L'uscita del film e' prevista per la prossima Pasqua, ma se il regista non riuscisse a trovare un distributore entro aprile 2004, potrebbe essere la stessa casa di produzione di Gibson, la Icon Productions, ad occuparsi della distribuzione del film negli Stati Uniti.

Realizzato in gran parte a Cinecitta', per un costo di circa 25 milioni di dollari, ''The Passion'' e' interpretato da James Caviezel, Maria Grazia Cucinotta, Sergio Rubini, Claudia Gerini e Rosalinda Celentano.




14/12/2003 17:06
 
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LA PASSIONE DI MEL GIBSON PIACE AL VATICANO

L'ultima fatica di Mel Gibson, 'The Passion of the Christ', piace al Vaticano.
Secondo quanto riporta la "Zenit", l'agenzia internazionale di notizie cattoliche, il controverso film sulle ultime ore di vita di Gesù è stato visto, nel corso di una proiezione privata, da alcuni membri di tre tra i più importanti organismi vaticani, la Segreteria di Stato, il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e la Congregazione per la Dottrina della Fede.

Tutti hanno espresso la propria "approvazione e stima" per il lavoro del regista australiano.

Il film, nei mesi scorsi, aveva ricevuto aspre critiche, da parte della Lega anti-diffamazione ebraica, per il suo presunto antisemitismo.

La copia vista dai membri dei tre organismi vaticani sarebbe ancora non definitiva, ma secondo padre Augustine Di Noia, sottosegretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, il film "è un grande esempio di sensibilità religiosa" e, quanto alle accuse di antisemitismo, 'The Passion' "né esagera, né minimizza le responsabilità delle autorità ebraiche nella condanna di Gesù".

Gibson, secondo Di Noia, avrebbe compiuto un'"intelligente" analisi sulle reciproche responsabilità nella sua morte. Non solo, il film avrebbe, invece, il merito "di reprimere qualsiasi atteggiamento antisemita nello spettatore".


14/12/2003 17:19
 
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MEL GIBSON: UN PROGETTO BUONO PER L'ANIMA, NON PER IL PORTAFOGLIO


“Un progetto buono per l’anima, non per il portafoglio”. Così Mel Gibson – il divo, l’attore protagonista di film come Braveheart e We were soldiers – ha definito The Passion, “La Passione”, il film sulle ultime dodici ore di Gesù Cristo ispirato ai quattro evangelisti, ma soprattutto a Matteo.
Interpretato da James Caviezel, attore emergente, interprete di film come La sottile linea rossa e Montecristo, The Passion sarà interamente girato in Italia e le riprese inizieranno il 4 novembre sotto la direzione di Mel Gibson, che oltre a essere il regista e lo sceneggiatore è anche il produttore del film.
“La mia ambizione” ha spiegato l’attore “è che la gente esca dalla visione di questo film sentendosi diversa da come è entrata. Perciò metterò in questo lavoro tutta la mia esperienza personale ma anche tutta la mia fede religiosa. Cercherò il lato umano di Gesù, ma non dimenticherò mai quello divino.”
La scelta dell’Italia da parte di Mel Gibson è stata determinata non solo per i suoi talenti artistici – lo scenografo Francesco Frigeri e il costumista Maurizio Millenotti – ma anche per il paesaggio. Mel Gibson girerà gli esterni a Matera, perché a suo giudizio la città vecchia somiglia alla Gerusalemme di quel tempo e in altre zone di Lucania e Basilicata, molto simili alla Giudea. Gli interni, dal Tempio di Gerusalemme al pretorio di Pilato, saranno interamente ricostruiti a Cinecittà.
La sfida di Mel Gibson non si limiterà comunque soltanto alla realizzazione di un film povero, scarno, realistico nell’aspetto formale, ma andrà oltre in questa ricerca di autenticità perché i dialoghi, nel tentativo di conferire maggior veridicità al testo, saranno tutti rigorosamente in aramaico e in latino.
“E difficile fare scelte artistiche fuori dai Vangeli” risponde Mel Gibson alla domanda sulla chiave interpretativa che intende adottare in questa nuova versione cinematografica del Nuovo Testamento. “Ma, non prendetemi per un presuntuoso in una circostanza in cui l’umiltà dovrebbe essere tanta, proverò a innestare l’ispirazione artistica nel sostegno della fede. E per essere fedele ai testi evangelici cercherò di essere il più realista possibile.”
Perché le ultime dodici ore di Gesù?
“Perché sono le ore più difficili. Le più importanti della sua esperienza terrena. Molti prima di me hanno già raccontato questa storia, non a caso definita “la più grande storia mai raccontata”, eppure tante volte non ho trovato credibile il modo in cui questa storia straordinaria veniva raccontata. Era come se l’avessi vista guardandola attraverso un cannocchiale rovesciato. Per questo cercherò di usare pochissime parole e di affidarmi prevalentemente alle immagini, alla loro essenzialità, cercando di risalire alle fondamenta della fede attraverso una realtà scarnificata. E anche la durata del film sarà ridotta all’osso: non più di 85-90 minuti.”
Nel racconto delle ultime ore di Gesù, contenuto nel tempo che va dall’orto degli ulivi alla crocifissione sul Golgota, Mel Gibson e il suo cosceneggiatore Ben Fitzgerald si sono liberamente ispirati ai diari di Anne Catherine Emmerich raccolti nel libro The Dolorous Passion of our Lord Jesus Christ e ai quattro volumi The City of God di Mary of Agreda. Ma la verifica di fondo sarà sempre quella offerta dai Vangeli di Luca, Giovanni, Marco e Matteo.
Fra i quattro evangelisti lei ha posto l’accento soprattutto su Matteo. Perché?
“Perché Matteo è quello che più degli altri risponde alle mie esigenze di racconto realistico, asciutto, stringato.”
Lo stesso evangelista al quale si ispirò Pasolini.
“E infatti Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini mi è piaciuto tanto, soprattutto per il suo taglio crudo che ne accentuava il rigore. Ma mentre Pasolini ha portato sullo schermo tutto il Vangelo di Matteo, io mi limiterò esclusivamente alla parte finale. Inoltre Pasolini, dal punto di vista figurativo, si è rifatta alla pittura italiana del ‘400. Io invece seguirò un’altra strada: quella del neorealismo e di Rossellini.”
Lei ha interpretato l’Amleto di Zeffirelli e anche Zeffirelli si è cimentato in un film su Gesù. Ha chiesto qualche consiglio a Zeffirelli per il suo film?
Mel Gibson non trattiene una risata: “No, su questo argomento non ho chiesto alcun consiglio a Zeffirelli.”
E nemmeno a Martin Scorsese?
Anche qui Mel Gibson ride: “Dell’Ultima tentazione di Cristo mi sono piaciute le musuche.”
Pensava da molto a questo film?
“Sì, l’idea mi ronzava in testa da parecchio tempo.....”
E perché si è deciso a produrlo?
“Perché sono cattolico.....e anche un po’ matto.”
Soprattutto nel non voler neppure usare i sottotitoli ai dialoghi in latino e in aramaico.
“Penso non ce ne sia bisogno: la forza delle immagini dovrebbe essere di per sé abbastanza eloquente. E per convincermi maggiormente del valore dell’operazione sto facendo tradurre tutta la sceneggiatura in latino e in aramaico. A questo compito sta lavorando un mio amico, un padre gesuita di Los Angeles. Si chiama Bill Fulco.”
A interpretare il diavolo, nel film, sarà Rosalinda Celentano. Che cosa ha detto il padre, che non nasconde i suoi sentimenti religiosi, quando ha saputo di questa scelta?
“Ha detto: speriamo che anche il diavolo si converta.”

(Enzo Natta, Il Nostro Tempo)

(lunedì 23 settembre)







14/12/2003 17:44
 
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Re:

Scritto da: Il carro rotto 24/02/2004 21.59

Ma si può sapere cosa succede? O non mi vorrete far credere che Scary movie merita un'attenzione maggiore rispetto a questo che si preannuncia (io ho visto il trailer e vi assicuro che è così!) come uno dei masimi capolavori nella storia del cinema? Non ho parole.[SM=x39944]

i>Modificato da Il carro rotto 24/02/2004 22.43]




Uno dei massimi capoavori della storia del cinema?
E da cosa lo deduci?
da due trailers?

Anche le valigie di Tulse Luper dai trailers sembrava un bel film , e la serie di Matrix ecc.ecc. ecc.

D'altronde la tua visione è sicuramente un po' troppo agiografica.

Se poi vogliamo parlare di quello che si è detto in Tv , nei vari interventi ecc.ecc. ecc. ti dico che "a me , me pare na strunzata", da non perderci neppure il tempo di un intervento in un forum.

In definitiva: vallo a vedere e poi raccontaci.

Al botteghino l'ardua sentenza.


24/02/2004 22:59
 
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appunto, attendiamo che esca e poi riparliamone.
personalmente sono tiepidamente curioso di vederlo, rimango con vari dubbi da sciogliere.
25/02/2004 15:05
 
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The passion of the Christ: i primi commenti del pubblico americano.
«Passion» esce negli Usa: lacrime e sangue
di Bruno Marolo



WASHINGTON Mel Gibson sbatte in faccia al pubblico americano la Passione di Cristo, che da oggi arriva nelle sale. A Washington, un pubblico di giornalisti segue il film impietrito, cosciente dei pericoli del messaggio ma anche della forza con cui viene trasmesso. Nel cinema di Magic Johnson ad Harlem, i fedeli di varie chiese piangono e invocano Dio.
Nel cuore di Manhattan, un istituto di studi biblici organizza un dibattito dopo la proiezione e scopre qualche consenso insospettato nella comunità ebraica. Piovono consensi ma piovono anche le proteste: Mentre il New York Daily News, attraverso la penna di Jami Bernard, scrive che quello di Gibson «è il più virulento film antisemita mai realizzato dai tempi delle pellicole di propaganda tedesca nella Seconda Guerra Mondiale. La violenza è grottesca, selvaggia e persino maniacale nelle scene al rallentatore», un gruppo di manifestanti ebrei ha protestato a Times Square, a New York. Dov Hikind, membro del City Council, democratico di Brooklyn, ha visto il film in un’anteprima nel New Jersey e si dice «terrificato.

Non ho dubbi che questa Passione provocherà anti-semitismo e violenza». E David Weprin, anche lui del City Council: «Perché creare odio? Perché questo fa il film. Rendendo un pessimo servizio al vero messaggio d’amore di Cristo».

A Washington, intanto, la direttrice del cinema Avalon ha ricevuto minacce telefoniche di attentati alla sala e alla sua vita se proietta la Passione. «Non intendiamo lasciarci spaventare - commenta Jill Bernstein, che è ebrea - Ognuno deve avere la possibilità di vedere il film». Comunque le proiezioni, nella sala, saranno accompagnate da dibattiti con vescovi cattolici, rabbini e pastori luterani.

Tra le reazioni dei primi spettatori c’è quella di Maritza Castro, 32 anni. Si asciuga gli occhi all'uscita della sala di Harlem. «Se un capolavoro del cinema - sostiene - merita quattro stelle, io ne darei almeno dieci a questo film. È uno dei più belli che abbia mai visto. Mi sembrava di essere tra la folla sul Calvario, e i singhiozzi mi scuotevano il petto». Gene Habecker, 57 anni, presidente della Bible Society, ha prenotato 8 mila biglietti che intende distribuire gratis agli iscritti. «Il film - avverte - è più violento del racconto dei Vangeli, e la crudeltà di certe scene mi è sembrata gratuita, ma credo che tutti debbano vederlo, perché stimola la riflessione e la discussione». Yaniv Moyal, 36 anni, è perplesso. «Come ebreo - ammette - non mi pare che si possa trovare antisemita un film in cui gli ebrei mandano a morte uno dei loro. Quanti cristiani hanno ucciso altri cristiani nel corso della storia?».

Parte della comunità ebraica ha protestato perché nel film nessun ebreo si dimostra intelligente o viene messo in una luce positiva. La stessa cosa si può dire dei romani, o degli stessi apostoli. Nessuno si salva per i propri meriti, l'unica speranza è la fede. Il messaggio è antiumanistico. Il Gesù di Gibson scende sulla terra per dimostrare che fuori dalla religione non c'è scampo. In questa fosca prospettiva, la folla sanguinaria che grida «Crucifige!» è evocata con il vigore brutale dell'Inferno di Dante. Mel Gibson è bigotto, ma non volgare. Chi si aspettava il masochismo a buon mercato di Hollywood si trova di fronte a scenografie magistrali, a immagini sconvolgenti come certe sculture del medioevo spagnolo.

William Blatty, regista, è ammirato: «Il film di Mel Gibson è un capolavoro, direi che va oltre il capolavoro. Amo questo film e l'ardore viscerale di chi ha avuto il coraggio di portarlo a termine». Jack Valenti, presidente dell'associazione dei produttori di Hollywood, è uscito dal cinema con le lacrime agli occhi: «La commozione mi stringeva il cuore e qualunque sia la religione degli spettatori, non posso credere che vedano in questo film altro che una straordinaria opera d'arte». Anche critici di sinistra hanno riconosciuto la bravura del regista. E la destra agita il film come una bandiera. Ha dato il segnale Matt Drudge, proprietario del sito internet che ha rivendicato come «esclusiva mondiale» le false notizie sull'infedeltà coniugale del candidato democratico John Kerry. «Questo - ha sostenuto Drudge - è un film insuperabile, il migliore da molto tempo. Come ebreo, ho vissuto il confronto tra Gesù e i suoi carnefici come una raffigurazione dei pericoli della vita».

La controversia è all'origine di un dubbio miracolo. Un film parlato in latino e in aramaico, che sei mesi fa non riusciva a trovare un distributore, esordisce oggi in decine di migliaia di cinema che hanno venduto la maggior parte dei biglietti prima dell'apertura. Si profila un successo superiore a quello del Signore degli anelli. Harry Knowles, curatore della rubrica cinematografica su un sito internet, si rivolge a un pubblico molto diverso da quello delle chiese che nel Mercoledì delle ceneri portano i fedeli in pellegrinaggio al cinema. «Ci avevano fatto credere - spiega - che il film di Gibson avrebbe dato sfogo al delirio religioso di un attore celebre, come quello di John Travolta sulla "chiesa della scienza". Con le anteprime si è diffusa la voce che invece di una costosa scemenza si trattava di un film potente e appassionante. Oggi tutti vogliono vederlo».

da "L'Unità" on line del 25 febbraio





[Modificato da Il carro rotto 25/02/2004 16.32]

25/02/2004 16:24
 
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Quest'articolo mette sicuramente la parola fine al mio interesse per questa colossale operazione di Marketing.

Ave atque vale.




25/02/2004 20:38
 
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Considerato che lo dirige Mel Gibson....
Sapendo come la pensa Mel Gibson....
Considerato il momento attuale della società americana....

Così, d'acchito direi che mi pare una "tavanata galattica"...
25/02/2004 23:11
 
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(Tom ti adoro quando lo dici [SM=x39863] )
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Per me i discorso era chiuso, ma oggi due articoli sul Corriere della sera.

Uno di tal Zeffirelli (che io detesto) e uno del corrispondente da NY.

Fanno pensare che giovannona coscialunga sia notevolmente migliore.

E l'acchusa di operazione di marketing non è neppure velata.
Così come la vioolenza prediletta dal regista.


Parafrasando :

CRUCIFIGE





26/02/2004 18:14
 
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Beh non mi sembra corretto in un momento come questo aizzare la gente all'antisemitismo.
Non vorrei pensare male, ma se Bin Laden ha finanziato l'attentato alle torri gemelle perchè non potrebbe aver finanziato anche un film ? L'importanza dei mass media la conosciamo tutti, probabilmente anche chi non disdegna di mettere qualche bomba qua e là ogni tanto.

Quindi diciamo che a seguito di queste polemiche viene meno in me la voglia di vedere un film che oltretuto tratta di un argomento x me sicuramente poco interessante. Chi l'ha fatto avrà avuto le sue buone ragioni. Ormai è noto che se vuoi avere tanta pubblicità gratuita ti basta fare un film su un argomento scabroso. E' già successo con Pasolini ed è successo con Scorsese .
Per me l'unico film decente che ho visto su Cristo e' stato "Storia di Brian" dei Monthy Pyton (o come cavolo si scrive), almeno li' 4 risate ci scappavano di sicuro.




27/02/2004 00:19
 
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Per ora appare un film truculento girato da un integralista cattolico con finalità dichiaratamente populiste...

Le reazioni negli USA infatti vanno dallo schifo di parte della critica e di parte degli intellettuali fino alle lacrime e all'approvazione del pubblico: c'è stato anche un infarto in sala....
27/02/2004 09:52
 
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e pare che Gibson sia intenzionato a proseguire su questa strada, ha già in cantiere altri soggeti a tema religioso.

mah
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io vorrei che giovannona coscialunga vincesse l'oscar .... questo lasci pensare l'interesse che suscita in me il film del topic
27/02/2004 13:01
 
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