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“Orgoglio e pregiudizio” si presenta fin dalle prime immagini come un film di maniera alla ricerca del risultato stilistico.
Purtroppo l’impressione non dura che pochi minuti.
Non bastano la campagna inglese, la sontuosa sceneggiatura, il linguaggio fin troppo ricercato ed attori giovani e belli per alzare le sorti di questo film con il quale il regista Joe Wright ha cercato di compiacere lo spirito dell’ormai decomposta Jane Austen, ottenendo nel complesso un risultato mediocre.
L’insieme risulta tanto curato esteticamente quanto freddo emotivamente, a tratti persino banale, con alcuni personaggi enfatici ed irritanti, e francamente di durata eccessiva per quel poco che aveva da dire.
James Ivory ha usato più volte gli stessi elementi con ben diverso risultato, Stephen Frears ha tirato fuori un capolavoro da un’opera difficilissima come “Le liaison dangereuses”…
Perfino “Ragione e sentimento” film di una decina d’anni fa, e tratto sempre da un romanzo di Jane Austen, era decisamente migliore (ma il cast e la regia erano di tutt’altro spessore).
Il buon Joe Wright voleva evidentemente realizzare un film originale, ma sarà bene faccia un po’ di ripasso, la prossima volta…e spero vivamente che agli Oscar si trattengano, anche se ho i mei dubbi, data la notorietà delle opere della Austen tra il pubblico anglosassone.
Globale **1/2
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23/02/2006 09:05 |
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ma leggersi prima il libro??? No, eh? |
23/02/2006 12:19 |
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| | | OFFLINE | Post: 1.560 Post: 1.469 | Registrato il: 09/03/2003
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E' molto meno dannoso e dispendioso vedere un film brutto piuttosto che leggerne il libro.
"Many things have an epoch, in which they are found at the same time in several places, just as violets appear on every side in spring." Wolfgang Boylai
I'am burning. . . burning cold . . . |
23/02/2006 14:11 |
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Scritto da: Uomo di Stracci 23/02/2006 14.11
E' molto meno dannoso e dispendioso vedere un film brutto piuttosto che leggerne il libro.
tu dici?
Io dico che si corre il rischio di confondere l'opera d'arte con una brutta copia... non so se mi spiego. |
23/02/2006 14:28 |
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| | | OFFLINE | | Post: 602 Post: 597 | Registrato il: 16/01/2002
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Sono un lettore abituale, ma non vedo come si possa paragonare un libro scritto da un certo autore, con un film, opera di un altro autore, che offre sullo schermo la propria personale interpretazione di ciò che ha letto...
Con migliaia di opere letterarie che sono state trasposte sullo schermo, allora bisognerebbe sempre leggersi prima il libro, e poi andare a vedersi il film? Non ha alcun senso...
Vedi anche gli esempi che ho citato nel post: quanti hanno letto "Le relazioni pericolose" di Laclos prima di vedersi il bellissimo film di Frears, perfettamente godibile senza previa conoscenza letteraria, e al cui confronto questo "Orgoglio e pregiudizio" si può andare a nascondere?
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23/02/2006 15:23 |
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| | | OFFLINE | Post: 19.402 Post: 585 | Registrato il: 28/06/2002
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Premetto che il libro non l'ho mai letto, quindi non posso fare paragoni.
Nonostante non sia assolutamente il mio genere di film (ma ogni tanto bisogna dare un contentino alla propria ragazza ), non mi è dispiaciuto.
Un po' lungo, questo si, però tutto sommato sono riuscito a vedermelo senza grossi problemi.
Cmq il padre di Elizabeth è troppo simpatico!
In definitiva aspettatevi un polpettone romantico.
Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.
(Voltaire)
ma difendiamo anche la grammatica Italiana
Sai cosa scrivere? Allora posta!
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<-- IO -->
I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)
Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...
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23/02/2006 15:45 |
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Scritto da: KuntaKinte77 23/02/2006 12.19
ma leggersi prima il libro??? No, eh?
Non si deve leggere un libro per poi volerlo vedere trasposto nello schermo come lo si è pensato, il film deve vivere di vita propria.
Per fortuna nella lettura buyona parte del piacere sta nella propria ionterpretazione onirica del soggetto, il film è ovviamwente l'interpretazione onirica di un'altra persona e quindi diversa dalla tua.
Le conseguenze sono ovvie.
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25/02/2006 17:03 |
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"Ballate?" "No, se posso evitarlo." Gesù, credo di essere il signor Darcy dell'alta valpadana, ma senza il suo charme e senza le sue sostanze.
A me è sembrato un film platealmente e gradevolmente antimanieristico nel suo presentare un contesto di maniera. Talmente antimanieristico che la storia di sentimenti che racconta non si conclude col bacio all'alba tra la bella e il suo amato (se il film l'avesse prodotto, che so, Bruckheimer, i titoli di coda sarebbero apparsi a quel punto, inesorabilmente), ma col buon senso pratico di un padre borghese che dispone per il matrimonio. Impossibile però, in questo caso, prescindere dal testo scritto, considerato che il film tenta di esserne la riproduzione pedissequa, persino a discapito del linguaggio filmico. |
26/02/2006 19:05 |
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